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redarrowleft.GIF (53 byte) Economia Gennaio 2000

Navigatori, attraccate al porto franco

Dopo l’età dell’oro in cui Internet è stata una fonte inesauribile di divertimento e informazione gratuiti, ora in molti stanno pensando a come far diventare vera moneta quell’oro virtuale. Così si muovono gli interessi delle grandi compagnie. Anche se le parole che guidano questo movimento diventato oramai frenetico (Borsa compresa) sono vecchie come il mondo: si chiamano guadagno e commercio

Cinque, forse dieci anni fa, quando i modem erano ancora lenti, le connessioni costose ed i programmi complicati, i pochi che navigavano volevano fare esperienza di un nuovo mondo. Un universo parallelo dove si poteva trovare ciò che di più nuovo e strano fosse stato inventato.

Oggi Internet è entrato a far parte della vita di tutti i giorni anche per molti italiani. Una comunità in crescita, ma anche un enorme bacino di potenziali consumatori. Allora non basta più che questi utenti chattino, si mandino email, costruiscano i loro siti, cerchino informazioni. Soprattutto devono comprare. Come nel mondo reale. Il problema principale per chi deve vendere, però, è questo: come trasformare gli utenti della Rete in acquirenti di nuovi prodotti? In Internet non ci sono vetrine privilegiate come nelle principali vie cittadine o insegne più luminose di altre, almeno apparentemente. In realtà già è scattata la caccia ai domini di maggiore appeal in tutto il mondo e la creatività linguistica dei più accorti sarà sicuramente remunerata: le grosse compagnie in ritardo con la registrazione potrebbero pagare caro il loro nome dopo il www se qualcuno li ha preceduti, così come si prevede un facile successo per i siti con un nome facilmente memorizzabile.

Ma torniamo ai produttori. Chi vuole guadagnare denaro tramite Internet ha bisogno soprattutto di controllo. Controllo del flusso dei clienti, controllo dei comportamenti d’acquisto, controllo dei mezzi di pagamento. Ma il sentirsi controllato è esattamente il contrario di ciò che la gente cerca in Internet. Al tempo stesso è ciò cui mirano i Global Player come Microsoft e Amazon, ma anche i grossi portali come Yahoo. Ognuno per ragioni diverse, ma tutti vogliono rendere tangibile l’uomo virtuale. Nascono nuovi negozi virtuali ogni giorno e i portali si trasformano in vetrine virtuali, quando non in veri e propri centri commerciali, come già accade sui principali siti americani. Vedi http://it.shopping.yahoo.com/, http://www.lycos.it/webguides/shopping/., http://www.katabusiness.com/, http://www.virgilio.it/canali/shopping/index.html

Così si possono raggiungere i siti per acquistare Cd, libri, regali, fiori e altro ancora.

Ai nuovi utenti che scoprono oggi il mondo di Internet, tramite uno dei molteplici collegamenti gratuiti, viene offerta un’ampia varietà di prodotti. Il fascino dell’Internet selvaggio, incontrollato, variegato e libero sta lentamente scomparendo. E i nuovi utenti sono già, senza saperlo, principalmente consumatori.

Questo non vuol dire che sarebbe meglio tornare indietro. In effetti Internet deve gran parte della sua diffusione al commercio, che dà la possibilità di acquistare cose che prima erano irraggiungibili.

I più grandi successi di Internet hanno avuto una caratteristica comune: non avevano nulla a che fare col denaro. Ma naturalmente il mercato di prodotti gratuiti non è un mercato al quale si possano interessare le grosse compagnie.

Tatiana Tartuferi

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