Economia Gennaio 2000
Navigatori, attraccate al
porto franco
Dopo letà delloro in cui
Internet è stata una fonte inesauribile di divertimento e informazione gratuiti, ora in
molti stanno pensando a come far diventare vera moneta quelloro virtuale. Così si
muovono gli interessi delle grandi compagnie. Anche se le parole che guidano questo
movimento diventato oramai frenetico (Borsa compresa) sono vecchie come il mondo: si
chiamano guadagno e commercio
Cinque, forse dieci anni fa, quando i modem erano ancora
lenti, le connessioni costose ed i programmi complicati, i pochi che navigavano volevano
fare esperienza di un nuovo mondo. Un universo parallelo dove si poteva trovare ciò che
di più nuovo e strano fosse stato inventato.
Oggi Internet è entrato a far parte della vita di tutti i
giorni anche per molti italiani. Una comunità in crescita, ma anche un enorme bacino di
potenziali consumatori. Allora non basta più che questi utenti chattino, si mandino
email, costruiscano i loro siti, cerchino informazioni. Soprattutto devono comprare.
Come nel mondo reale. Il problema principale per chi deve vendere, però, è questo: come
trasformare gli utenti della Rete in acquirenti di nuovi prodotti? In Internet non ci sono
vetrine privilegiate come nelle principali vie cittadine o insegne più luminose di altre,
almeno apparentemente. In realtà già è scattata la caccia ai domini di maggiore appeal
in tutto il mondo e la creatività linguistica dei più accorti sarà sicuramente
remunerata: le grosse compagnie in ritardo con la registrazione potrebbero pagare caro il
loro nome dopo il www se qualcuno li ha preceduti, così come si prevede un facile
successo per i siti con un nome facilmente memorizzabile.
Ma torniamo ai produttori. Chi vuole guadagnare denaro
tramite Internet ha bisogno soprattutto di controllo. Controllo del flusso dei clienti,
controllo dei comportamenti dacquisto, controllo dei mezzi di pagamento. Ma il
sentirsi controllato è esattamente il contrario di ciò che la gente cerca in Internet.
Al tempo stesso è ciò cui mirano i Global Player come Microsoft e Amazon, ma anche i
grossi portali come Yahoo. Ognuno per ragioni diverse, ma tutti vogliono rendere tangibile
luomo virtuale. Nascono nuovi negozi virtuali ogni giorno e i portali si trasformano
in vetrine virtuali, quando non in veri e propri centri commerciali, come già accade sui
principali siti americani. Vedi http://it.shopping.yahoo.com/,
http://www.lycos.it/webguides/shopping/.,
http://www.katabusiness.com/, http://www.virgilio.it/canali/shopping/index.html
Così si possono raggiungere i siti per acquistare Cd, libri,
regali, fiori e altro ancora.
Ai nuovi utenti che scoprono oggi il mondo di Internet,
tramite uno dei molteplici collegamenti gratuiti, viene offerta unampia varietà di
prodotti. Il fascino dellInternet selvaggio, incontrollato, variegato e libero sta
lentamente scomparendo. E i nuovi utenti sono già, senza saperlo, principalmente
consumatori.
Questo non vuol dire che sarebbe meglio tornare indietro. In
effetti Internet deve gran parte della sua diffusione al commercio, che dà la
possibilità di acquistare cose che prima erano irraggiungibili.
I più grandi successi di Internet hanno avuto una
caratteristica comune: non avevano nulla a che fare col denaro. Ma naturalmente il mercato
di prodotti gratuiti non è un mercato al quale si possano interessare le grosse
compagnie.
Tatiana Tartuferi |