DONNE NELLARTE (38 )
Adele
Caregaro Negrin e Maria Scola Camerini:
L’altra metà del cielo dell’Ottocento veneto
La
messa a fuoco su due scultrici del XIX secolo nasce,
questo mese, scorta di un generale, rinnovato interesse
del mondo dell’arte nei confronti della cultura
dell’Ottocento, un interesse sostanziato anche da sei
mostre attualmente in corso in Veneto nelle città di
Bassano, Padova, Belluno, Treviso, Vicenza e Rovigo. Vale,
perciò, la pena di cogliere l’occasione di un quasi
inedito "recupero" da un passato appena
trascorso di un altro aspetto dell’arte al femminile. Si
tratta di due artiste presenti alla mostra "Dipinti
e sculture del XIX secolo" tuttora in
corso al Museo Civico vicentino di Palazzo Chiericati.
La scultura, in modo
particolare, non è un’arte frequentemente praticata da
donne ma Adele Caregaro Negrin (pochi dati biografici,
attiva nell’ultimo quarto del XIX secolo), figlia di un
noto architetto, Antonio (1821 1898), sviluppa la terza
dimensione con un’efficace intensità : dieci suoi
gessi, conservati o, meglio, a lungo dimenticati nei
depositi del Museo, hanno fatto riemergere alcuni
interessanti ritratti di personaggi noti e sconosciuti del
suo tempo; attraverso essi la scultrice contava, forse, di
affermare la sua arte con esiti maggiori di quanto, in
realtà, avvenne.
L’altro
personaggio, ugualmente presente alla mostra
sull’Ottocento a Vicenza, è l’aristocratica Maria
Scola Camerini (Rovigo 1864-1937) la cui educazione di
rango finì per assecondare anche il suo naturale talento
per l’arte plastica. I suoi busti ritratto in bronzo (7
presenti alla mostra), pur coerenti al concetto di
realismo che per secoli è rimasta la caratteristica
specifica dei ritratti, introduce nelle sue opere qualche
elemento nuovo, consapevole, si direbbe, dell’evoluzione
"impressionista" della scultura della fine del
XIX secolo e dell’inizio del successivo: una luce che si
addensa sulla superficie mossa dei volti conferendo loro
vigore e vivace espressività emotiva propone un
interessate aggiornamento nella resa psicologica delle
espressioni degli effigiati.
G.G.
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