Vai al numero precedenteVai alla prima paginaVai al numero successivo

Vai alla pagina precedenteVai alla prima pagina dell'argomentoVai alla pagina successiva

Vai all'indice del numero precedenteVai all'indice di questo numeroVai all'indice del numero successivo
Scrivi alla Redazione di NautilusEntra  in Info, Gerenza, Aiuto
 
redarrowleft.GIF (53 byte) B@tticuore Febbraio2000


Cara Maria Chiara,

sono stanco del virtuale, stanco di imbattermi ogni notte in migliaia di fantasmi, di ascoltare le loro storie tutte uguali, di sentirmi in questa finta folla come in una strada di Tokyo all’ora di punta. Sono stanco di immaginare, di tessere le lodi all’impalpabile, stanco di ascoltare le voci dell’etere in tutte queste lingue, in questa assurda Babele. Nausea e tedio. Ecco cosa provo ormai per voi. Esco.

Francesco

"Io vedo davanti a me, nello spazio incolore ma reale del sogno, i volti, i gesti di Caeiro, di Riccardo Reis e di Alvaro de Campos. Ho costruito le loro età e le vite"…
Anche Pessoa era combattuto tra la lealtà che doveva alla Tabaccheria di rimpetto come cosa reale dal di fuori e la sensazione che tutto è sogno, come cosa reale dal di dentro.
Vai, esci! Tocca. Rotola nel fango. Ascolta. Parla. Crea. Distruggi.
Tappati le orecchie quando ti sembra di sentire il canto di qualche Sirena e corri più forte che puoi.
Guardati a lungo le mani. Le tue non sono mani fatte per nuotare nelle stelle!
Corri. Lascia le grandi vie della città, attraversa i parchi, imbocca impervi sentieri di collina e, se in qualche raro momento avrai la sensazione di avere un fantasmino che ti rincorre, beh, non girarti, sai che sono io…

Baci carnali

Maria Chiara

 

np99_riga_fondo.gif (72 byte)

                                           Copyright (c)1996 Ashmultimedia srl - All rights reserved