Cara
Maria Chiara,
la
settimana scorsa, in una breve vacanza a Prato, ho incontrato
la mia donna ideale, il grande amore della mia vita, il mio
alter ego (abbiamo praticamente tutto in comune, o quasi). Per
lei ho dimenticato gli amici, e le insignificanti esperienze
precedenti e i miei sensi sono impazziti di fronte a questa
bella baggiana ( la chiamo così perché le mie reminiscenze
letteraria su Manzoni me lo permettono). Ci sono solo due
piccoli problemi che mi assillano.
Uno,
è la lontananza che ci separa: lei è della Val Brembana, io
di Parma e ho sempre ritenuto che gli amori a distanza fossero
troppo inquietanti. Due, il suo accento, che, con tutte quelle
aspirate, mi fa pensare all’elettrodomestico della Folletto.
Essendo
io comunque pazzo di lei, questi problemi sono ovviabili?
Ciao,
Parco.
Parco,
mio adorato scivolo,
ti
riporto alcuni pezzi tratti dalla vasta letteratura che si
occupa del tema "lontananza" e che contribuiranno
senz’altro a tranquillizzarti.
Se
tu ne reciterai uno ogni sera prima di addormentarti i tuoi
dubbi svaniranno.
·
"La lontananza spegne i fuochi piccoli e anche quelli
grandi"
·
"Lontano dagli occhi, lontano dal cuore"
·
"Chi va piano, va sano, ma non lontano"
·
"Quando ti prende, struggente, la nostalgia, bacia un
amico sotto una cascata"
·
"Quando il desiderio di lei si farà insopprimibile
lasciati leccare festosamente dal tuo furetto".
E
si potrebbe andare avanti all’infinito con queste perle…
Per
quanto riguarda il problema relativo alla pronuncia, quando
sei con la tua amata, concentrati sul Silenzio, lasciati
incantare dal suo respiro, non lasciarle mai il tempo per
parlare, frizionala con una rosa, rifletti sulla sua bellezza,
e impara a apprezzare i pesci.
Portala
a vedere "Le parole che non ti ho mai detto".
Con
questi piccoli accorgimenti accoglierai nel migliore dei modi,
nella tua vita, la nuova bestiola che il destino ha voluto
donarti, ma, come disse il poeta "Prima di pronunciare la
parola Amore, cammina in punta di piedi sulla neve". |