LOCARNO
– Castello Visconteo e Casorella - I Leponti tra
mito e realtà. 20 maggio / 3 dicembre 2000
La città di Locarno torna a farsi
propositiva nel campo dell’archeologia con una
mostra – I Leponti tra mito e realtà - che intende illustrare le
acquisizioni recenti sulle antiche popolazioni
celtiche, identificate dagli autori antichi greci e
romani come Leponti (o Leponzi), che si insediarono
nei territori corrispondenti all’odierno Canton
Ticino, a una parte della Lombardia occidentale, alla
Val d’Ossola e all’alto Vallese, e la cui storia
interessa tutto il millennio che precede la nascita di
Cristo. Informazioni su questo popolo sono
individuabili negli scritti dei grandi storici
dell’antichità, da Cesare a Strabone, a Plinio il
Vecchio, che ne ricostruiscono in modo diverso le
origini (dai Reti, dai Liguri, ecc.). Plinio ne dà
anche una ascendenza mitologica, riconoscendo in essi
i compagni di Ercole abbandonati dall’eroe durante
la traversata delle Alpi a seguito del congelamento
degli arti inferiori.
La mostra
nasce all’interno di un progetto di studi
archeologici più ampio, che coinvolge - con il
Dicastero Musei e Cultura della Città di Locarno, il
Gruppo Archeologia Ticino e l’Ufficio dei Beni
Culturali di Bellinzona – una serie di istituzioni
pubbliche italiane (Regione Piemonte e Regione
Lombardia, Soprintendenze archeologiche del Piemonte e
della Lombardia, Comune di Verbania, Civico Museo
archeologico della cultura di Golasecca di Sesto
Calende). La collaborazione con la Regione Piemonte
avviene nell’ambito del programma Interreg II di
cooperazione transfrontaliera.
La
rassegna, curata da Riccardo Carazzetti, Simonetta
Biaggio Simona e Raffaele de Marinis, proporrà una
selezione di oggetti e reperti significativi, in grado
di documentare i vari aspetti della cultura di queste
popolazioni protostoriche. Il percorso si sviluppa per
temi (gli insediamenti abitativi, la produzione
artigianale, gli scambi, la morte e le necropoli, i
culti, il mito nelle fonti antiche, la numismatica e
l’epigrafia, ecc.) in una successione cronologica
che parte dalla fine dell’età del bronzo, interessa
soprattutto l’età del ferro e giunge fino alla
romanizzazione di quei territori.
Fra i reperti esposti figurano numerosi corredi tombali
rinvenuti in Canton Ticino e in Mesolcina, la maggior
parte dei quali mai presentati al pubblico. Buona
parte di essi sono conservati, fin dal loro
ritrovamento avvenuto tra la fine dell’800 e gli
inizi del ‘900, presso il Museo Nazionale di Zurigo.
Altri manufatti giungono dai Cantoni Vallese e
Grigioni, dall’Italia e da vari musei europei.
Per la prima volta, inoltre, sono riunite le iscrizioni su
pietra, terracotta e bronzo, scritte nel cosiddetto
“alfabeto di Lugano”, che si compone di caratteri
di chiara matrice etrusca.
Il
catalogo che accompagna la mostra, pubblicato da ET
edizioni, si avvale dei contributi di numerosi
studiosi che in anni recenti si sono occupati dei
Leponti.
Attorno
alla mostra si svilupperanno altre iniziative, fra cui
un importante convegno di approfondimento delle
vicende storiche dei Leponti che si terrà in autunno
a Locarno e Verbania, e una serie di esposizioni
didattiche che saranno proposte a Verbania,
Domodossola e Sesto Calende.
Il
finanziamento della mostra è garantito da:
Confederazione Elvetica (Interreg II), Città di
Locarno, Cantone Ticino, Banca dello Stato del Cantone
Ticino, Cantone dei Grigioni, Pro Grigioni Italiano,
Percento culturale Migros e altri enti.
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