MILANO
– Cartiere Vannucci (via Vannucci 16) TRA/PASSATO
FUTURO. 4 maggio / 4giugno 2000
Il
futuro prossimo, il futuro inventato, sognato o
terrorizzante ovvero il mondo della fantascienza con
un occhio anche al passato, visto e raccontato dalle
giovani generazioni di artisti in Italia.
Una
mostra che racconta il futuro attraverso le immagini
dei quadri, le sculture, video e installazioni, ma
c’è anche un futuro raccontato con gli oggetti,
feticci e mostri del cinema e della tivù, e poi dalle
tavole di fumetti, brani scritti, musiche, spezzoni di
film e da qualsiasi altro genere di iconografia
fantascientifica.
L'arte
ha, ovviamente, un ruolo preponderante, senza però
mai che venga meno quel senso di orizzontalità che
contraddistingue la cultura di questo scorcio di
millennio, dove arte “alta” e “bassa” si
sovrappongono in continuazione, e dove la distinzione
tra fiction e realtà, tra cronaca e spettacolo, tra
kitsch popolare e cultura pop tendono fatalmente a
fondersi e a mescolarsi.
La
mostra parte da un'idea in forte controtendenza
rispetto alla politica dell'arte “tecnologicamente
corretta” che si sta imponendo ormai dovunque nel
mondo, per cui il futuro viene identificato
automaticamente con il gioco - non sempre ricco di
contenuti - della tecnologia, sia che si tratti di
Internet, di arte digitale o dell'uso ossessivo e non
di rado banalizzante del video.
In
questa mostra si cercherà invece di indagare l'idea
di un futuro “altro”, diverso, che - pur
riallacciandosi ai miti della fantascienza
tradizionale - si carica di un significato alternativo
alla futurologia commerciale imperante nel mondo
occidentale, ricollegandosi ai miti del passato, anche
(e soprattutto) di quello più arcaico. Molti artisti,
infatti, da qualche tempo hanno cominciato a nutrire
la propria arte con miti e riti fortemente arcaici,
primitivi, senza però perdere il legame con la
contemporaneità e con la (pre)visione del nostro
futuro. Attraverso un rimescolamento di carte, questi
artisti riescono a parlare del futuro proprio
rivisitando, in chiave fortemente innovativa,
mitologie e archetipi del nostro più lontano passato,
rovesciando così la concezione di un tempo lineare,
di stampo ancora positivista, e proponendo invece
l'utopia di un tempo sospeso, in cui passato e futuro
possono (dis)armonicamente convivere.
Si
avranno allora mostri (artistici e cinematografici)
che stanno sospesi tra primitivismo e fantascienza,
paesaggi che paiono indifferentemente deserti nucleari
o antiche pianure preumane, uomini a metà strada tra
la biomacchina e la bestia primitiva.
L’allestimento
è di Franzi Habe con il coordinamento scientifico di
Flavia Fossa Margutti; il catalogo, stampato nelle
Cartiere Vannicci, è a cura di Alessandro Riva. Il
materiale sarà diviso in sezioni tematiche: La
conquista dello spazio, Mostri & Alieni, Cyborg e
Robot e OGGETTI DEL FUTURO, proprio come se si
trattasse di una grande rassegna di film o di libri di
fantascienza.
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