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redarrowleft.GIF (53 byte) Arte Maggio 2000 (a cura di Giovanna Grossato)

 

MILANO – Cartiere Vannucci (via Vannucci 16) TRA/PASSATO FUTURO. 4 maggio / 4giugno 2000

Il futuro prossimo, il futuro inventato, sognato o terrorizzante ovvero il mondo della fantascienza con un occhio anche al passato, visto e raccontato dalle giovani generazioni di artisti in Italia.

Una mostra che racconta il futuro attraverso le immagini dei quadri, le sculture, video e installazioni, ma c’è anche un futuro raccontato con gli oggetti, feticci e mostri del cinema e della tivù, e poi dalle tavole di fumetti, brani scritti, musiche, spezzoni di film e da qualsiasi altro genere di iconografia fantascientifica. 

L'arte ha, ovviamente, un ruolo preponderante, senza però mai che venga meno quel senso di orizzontalità che contraddistingue la cultura di questo scorcio di millennio, dove arte “alta” e “bassa” si sovrappongono in continuazione, e dove la distinzione tra fiction e realtà, tra cronaca e spettacolo, tra kitsch popolare e cultura pop tendono fatalmente a fondersi e a mescolarsi.

La mostra parte da un'idea in forte controtendenza rispetto alla politica dell'arte “tecnologicamente corretta” che si sta imponendo ormai dovunque nel mondo, per cui il futuro viene identificato automaticamente con il gioco - non sempre ricco di contenuti - della tecnologia, sia che si tratti di Internet, di arte digitale o dell'uso ossessivo e non di rado banalizzante del video.

In questa mostra si cercherà invece di indagare l'idea di un futuro “altro”, diverso, che - pur riallacciandosi ai miti della fantascienza tradizionale - si carica di un significato alternativo alla futurologia commerciale imperante nel mondo occidentale, ricollegandosi ai miti del passato, anche (e soprattutto) di quello più arcaico. Molti artisti, infatti, da qualche tempo hanno cominciato a nutrire la propria arte con miti e riti fortemente arcaici, primitivi, senza però perdere il legame con la contemporaneità e con la (pre)visione del nostro futuro. Attraverso un rimescolamento di carte, questi artisti riescono a parlare del futuro proprio rivisitando, in chiave fortemente innovativa, mitologie e archetipi del nostro più lontano passato, rovesciando così la concezione di un tempo lineare, di stampo ancora positivista, e proponendo invece l'utopia di un tempo sospeso, in cui passato e futuro possono (dis)armonicamente convivere.

Si avranno allora mostri (artistici e cinematografici) che stanno sospesi tra primitivismo e fantascienza, paesaggi che paiono indifferentemente deserti nucleari o antiche pianure preumane, uomini a metà strada tra la biomacchina e la bestia primitiva. 

L’allestimento è di Franzi Habe con il coordinamento scientifico di Flavia Fossa Margutti; il catalogo, stampato nelle Cartiere Vannicci, è a cura di Alessandro Riva. Il materiale sarà diviso in sezioni tematiche: La conquista dello spazio, Mostri & Alieni, Cyborg e Robot e OGGETTI DEL FUTURO, proprio come se si trattasse di una grande rassegna di film o di libri di fantascienza.

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