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redarrowleft.GIF (53 byte) Letture & Scritture Maggio 2000

 

"Grandi quantità, piccole quantità"
(estratto da Il culto dei morti nell'Italia contemporanea)

 
Bastardi fate sterminare i gatti
perché volete che la gente viva con i topi.
C.T. (Carlo Torrighelli)
 
non è poi così facile ammazzare un topo
quando il topo non è d’accordo
ovviamente i topi non sono mai d’accordo
quando la nostra intenzione è di ammazzarli
 
non per questo tuttavia desisteremo dai tentativi
di ammazzare il maggior numero di topi
essendo il nostro scopo nella vita l’ammazzamento
del maggior numero possibile di topi
 
non ci sono ragioni precise per ammazzare i topi
a parte il fatto che i topi sono disponibili in quantità
abbiamo fatto di necessità virtù
vorrei vedervi ad ammazzare un grande numero di elefanti
 
i topi si riproducono a velocità spaventosa
i topi sopravvivono a quasi tutte le malattie
i topi vivono in acqua sott’acqua lontano dall’acqua
i topi vivono ovunque i topi sono tra noi
 
i topi vivono nelle nostre case
le nostre case sono piene di topi
il topo è il migliore amico dell’uomo
non esiste casa d’uomo senza la sua popolazione di topi
 
in senso stretto non è nemmeno esatto dire un topo
è esatto invece dire sempre i topi
un topo in sé considerato non è niente
i topi si presentano sempre in popolazioni numerosissime
 
da parte nostra non c’è niente di personale contro i topi
sono graziosi animaletti che distruggono la spazzatura
a ben vedere i topi sono essenziali alla nostra sopravvivenza
ma non vorrete che ci mettiamo ad ammazzare gli elefanti
 
si dice che i topi terrorizzino gli elefanti
disgraziatamente non disponiamo di elefanti per verificare
tra i topi e gli elefanti abbiamo scelto gli elefanti
una scelta nella vita la bisogna fare
 
gli elefanti non sopravvivono ovunque
gli elefanti hanno bisogno di un habitat particolare
nemmeno nei circhi gli elefanti se la passano bene
la crudeltà verso gli elefanti è diffusissima
 
noi deploriamo la crudeltà verso gli elefanti
la nostra proposta è fare strage di topi
se la nostra crudeltà sarà concentrata contro i topi
per gli elefanti sorgerà una radiosa aurora
 
chiudete gli occhi vi prego e ammazzate il vostro topo
ci sono topi a sufficienza per ammazzare un topo al giorno
dopo ammazzato il topo fate una carezza a vostro figlio
ditegli: "oggi ho ammazzato un topo"
 
"l’ho ammazzato per te"
 
i figli sopravviveranno
i topi moriranno
avremo un mondo pieno di elefanti e figli
completamente liberato dai topi
 
Petite danse macabre
(estratto da Il culto dei morti nell'Italia contemporanea)
 
 
 
Ho visti, ho visti i morti.
Erano tanto allegri.
Erano bianchi bianchi,
e neri neri.
 
Ho visto il presidente
e la presidentessa,
ho visto il coccodrillo
e la coccodrillessa.
 
Ho vista la ragazza
pronta per il sesso,
e ho vista la megera
con il suo commesso.
 
Ho viste le attempate
signore dei salotti:
erano scortate
da bellissimi giovanotti.
 
Ho viste le ricchissime
dame di carità
parlare di Abissinia
e del tempo che fu.
 
Ho vista la prefetta
del combriccolame
oscenamente stretta
nell’abitino di lamé.
 
Ho viste le mirabili
terrazze romane
profumate di gelsomini
odorose di liquame.
 
Ho visto l’inchinarsi
e l’elogiarsi e l’abbracciarsi
e il leccacularsi e lo smerdarsi
e il baccinboccarsi e l’incularsi.
 
Ho visti, ho visti i morti
danzare col metronomo,
muoversi a scatti storti
come un sol uomo.
 
Erano tanto allegri,
si faceva la festa!
Sotto c’erano i negri
che pensavano al resto.
 
Ho viste le coscette
delle brave ragazze,
le trasparenze oscene
delle mogli pazze,
 
e ho visto il capezzolo
ardito della topmodel
premere contro il grezzo
cotonino del top.
 
Ho visto il senatore
baciare l’anello d’oro
del magro cardinale:
e ho visto l’agnello d’oro.
 
Ho visto il candore
dei camerieri
e ho sentito l’odore
dei guardiani levrieri.
 
Ho viste le cucine
e il sudore filippino,
e nell’occhio servile
il disprezzo sopraffino.
 
Ho visti, ho visti i morti.
C’ero anch’io con loro.
Danzavo a scatti storti
abbracciato a loro.
 
Eravamo tanto allegri!
Sotto il terrazzo i negri
affilavano i denti.
Noi si buttava giù i perdenti.
 
Oh, ballavamo attenti
a non sbagliare i passi:
a ogni mossa sentivo
tintinnare le ossa.
 
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