E’
MORTO JEAN PIERRE RAMPAL
ll
20 maggio 2000 muore, all’età di settantotto anni, Jean
Pierre Rampal, uno dei più grandi flautisti del nostro
secolo.
Stroncato
da un infarto, alle sei di mattina, nella casa parigina
situata, in
via Mozart di fianco alla panetteria chiamata, guarda
caso, “Il flauto magico”.
CHI ERA RAMPAL?
Nato a
Marsiglia in una famiglia di musicisti. La madre era
arpista mentre il padre Joseph era docente di flauto
presso il Conservatorio cittadino.
Il primo
approccio di Jean Pierre con il flauto fu del tutto
casuale. All’ età di sette anni, entrò in
conservatorio a Marsiglia, nella classe del padre. Questo
perché pare che se il padre non avesse raggiunto il
numero minimo di allievi sarebbe stato mandato via dal
conservatorio.
Nonostante
l’impressionante talento dimostrato, il giovane Rampal,
stimolato e forse “costretto”dalla famiglia,
intraprese gli studi di medicina ma al terzo anno lasciò
tutto per seguire la sua vera vocazione: il flauto.
Più o
meno alla fine della guerra decise di studiare al
conservatorio superiore di Parigi dove entrò, senza
alcuna difficoltà. Riuscì a diplomarsi conquistando il
primo premio e da lì cominciò una brillantissima
carriera solistica, suonando in tutto il mondo. La sua
prima apparizione come solista fu nel 1944 suonando il
celeberrimo concerto di Jacques Ibert.
Tra il
1947 e il ’51 fu primo flauto dell’Orchestra dell’Opéra
di Vichy e dal 1955 al 1962 dell’Opéra di Parigi, posto
che poi fu del famoso flautista francese Raymond Guiot.
LA SCUOLA FLAUTISTICA
FRANCESE
Possiamo
definire Jean Pierre Rampal l’erede naturale della
grande scuola flautistica francese.
Il vero
padre di questa scuola può essere considerato Paul
Taffanel (1844- 1908), uno tra i pionieri della scuola
flautistica francese.
Paul
Taffanel studiò
con Dorus, personaggio fondamentale per la storia
flautistica francese, perché fu il primo ad introdurre
ufficialmente in Francia il flauto con il sistema di tasti
e chiavi ideato da Theobald Böhm.
Dalla scuola di Taffanel si formò un’altra
generazioni di strepitosi docenti ed esecutorio di flauto:
Georges Barrère (1876-1944), che poi si trasferì negli
stati Uniti dove importò la scuola francese, Louis François
Fleury (1878-1926), famoso per essere il dedicatario di
Syrinx, pezzo storico nel repertorio flautistico ed infine
Marcel Moyse (1889-1984), grandissimo solista ed
eccellente didatta. Maestro della strepitosa generazione
dei flautisti quali Nicolet,
Klemm, Guiot, Galway ecc…
CHE COSA LASCIA IN
EREDITA’ RAMPAL?
LA MUSICA
A Jean
Pierre Rampal tutti i flautisti dovrebbero essere
debitori. Fu sempre attento alla promozione del suo
strumento e, così come Gazzelloni, Rampal fu il
dedicatario di moltissime grandi pagine del repertorio
flautistico: dalla sonata per flauto e pianoforte di
Francis Poulenc al Concerto per flauto e archi e la Suite
en concert di Andrè Jolivet, da le Quatre illustrations
pour la flûte de Jade di Charles Chaynes a i concerti per
flauto di Rivier, di Nigg, di Françaix, di Tisné e di
Martinon.
Inoltre,
da amante delle imprese azzardate, realizzò numerose
trascrizioni fra le quali la Sonata in la minore per
arpeggione e pianoforte D 821 di Franz Schubert o la
Sonata in La Maggiore per violino e pianoforte di César
Franck.
Molti
compositori del novecento, innamorati della maestria di
Rampal, trascrissero loro opere, originarie per altri
strumenti, trascrivendole per flauto; tra queste la più
celebre è sicuramente il Concerto per violino e
pianoforte di Aram Khatchaturian (1903-1978).
I FLAUTI
Rampal
possedeva due flauti d’oro di notevole valore.
Uno era stato costruito da Louis Lot e Rampal smise di
suonarlo negli anni Sessanta, perché, visto il valore,
aveva paura che glielo rubassero; l’ altro era un flauto
Hayness, quattordici carati, numero di serie 29.333. Uno
strumento eccezionale, con il quale Rampal fece più o
meno trecento incisioni.
LE OPERE
Inoltre
il maestro francese possedeva il manoscritto originale del
trattato sul flauto traverso scritto nel Diciottesimo
secolo da Johann Joachim Quantz.
Fabio
Pupillo (flautista)
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