Schiff
a Vicenza anche per il 2001
Dopo
il successo del ciclo di concerti di quest'anno il maestro
ungherese ha deciso di essere al Teatro Olimpico anche il
prossimo anno
Per
una settimana e, per la precisione, dal 28 maggio al 3 giugno
2000, Vicenza da cittadina di provincia si è trasformata in
uno dei centri musicali più importanti a livello mondiale.
Tutto questo è stato reso possibile dall’ “incontro”di
due artisti strepitosi, vissuti in epoche diverse, e operanti
in campi diversi: Andrea Palladio ed András Schiff.
Se il Palladio, infatti, non avesse progettato il Teatro
Olimpico, probabilmente Vicenza non avrebbe potuto ospitare
uno dei più grandi pianisti viventi.
Che sia stato un festival a livello mondiale lo dimostra il
fatto che una buona parte del pubblico pagante fosse composto
da stranieri (venezuelani, inglesi, tedeschi, austriaci,
ecc..).
Li si riconosceva subito. Non chiacchieravano prima
dell’entrata dei musicisti ma guardavano di qua e di la,
impressionati dalla bellezza del teatro palladiano. Il loro
sguardo era perso a contemplare questa meraviglia
architettonica. Assomigliava allo sguardo del maestro
ungherese rimasto anch’egli stregato, la mattina del quattro
maggio 1996, quando si recò per la prima volta all’Olimpico
per la prova prima del concerto.
Grazie a questo “abbaglio” Schiff decise di intraprendere
un progetto che omaggiasse il teatro e Palladio con della
grande musica.
Da
allora due sono state le riuscitissime
edizioni del Festival di Musica da Camera, ideato e
organizzato dagli Amici
della Musica di Vicenza in collaborazione con la
Trivellato Mercedes Benz, la Salvagnini e l’Assessorato alla
Cultura del Comune di Vicenza, denominato “Omaggio a
Palladio – András Schiff e i suoi amici”. Un festival che
oltre a Schiff ha ospitato
solisti e gruppi cameristici di fama mondiale
Per
l’edizione del 2001, Schiff ha pensato a qualcosa di più.
Nei
giorni 12, 13, 14, 15 e 16 giugno 2001 il Teatro Olimpico di
Vicenza verrà nuovamente illuminato dalla magia del pianista
ungherese, che regalerà al mondo musicale un’opportunità
del tutto eccezionale: l’ascolto di un opera lirica
all’interno del Teatro Olimpico.
L’edizione
del festival del 2001 prevede difatti l’allestimento
dell’opera Così Fan Tutte di W. A. Mozart, un recital
pianistico ed un concerto cameristico con la partecipazione
del Quartetto Mosaiques.
Così
Fan Tutte – ossia la scuola degli amanti – è un dramma
giocoso in due atti su libretto di Lorenzo Da Ponte.
La
prima rappresentazione fu al Burgtheater di Vienna il 26
Gennaio 1790 quando Mozart.
Si
tratta dell’ultima opera su libretto del Da Ponte ed anche
l’ultima opera buffa di Mozart. Fu commissionata
dall’imperatore Giuseppe II in seguito al clamoroso successo
delle riprese viennesi del Don Giovanni e le Nozze di Figaro.
La
trama evidenzia la difficoltà dei rapporti che spesso si
creano fra uomo e donna, soprattutto quando v’è la pretesa
maschile del dominio fisico esclusivo su una persona.
L’infedeltà
è l’elemento tematico, caro a tutti i librettisti di opere
comiche, ma qui, grazie al Da Ponte, questo elemento ha un
sapore del tutto diverso. Vengono messe alla prova, difatti,
due donne di alto livello sociale e non serve o popolane come,
per convenzione, spesso accade nelle opere buffe.
Il
cast è assolutamente eccezionale. Sarà difatti composto da
Maria Bayo (Fiordiligi) Monica Groop (Dorabella), Ildebrando
D’Arcangelo (Guglielmo), Lothar Odinius (Ferrando), Andrea
Rost (Despina), Rolando Panerai (Don Alfonso).
I cantanti verranno accompagnati dall’orchestra “Cappella
Andrea Barca”, fondata dal maestro Schiff e che annovera fra
i suoi componenti solisti e gruppi di fama mondiale. Solo per
citarne alcuni, la violinista Yuuko Shiokawa, il quartetto
Panocha, l’oboista Louise Pellerin, i fagottisti Klaus
Thunemann e Marco Postinghel.
Una
curiosità riguardo al nome dell’orchestra: Andrea Barca.
Nel
curriculum è scritto che questo Andrea Barca fu un
personaggio di cui non si seppe nulla riguardo
la sua biografia se non che collaborò con Mozart.
Il tutto risulta plausibile se si riflette sul nome del
maestro ungherese: Andrea
Barca difatti è l’italianizzazione di András Schiff.
Fabio
Pupillo |