Lettura Luglio 2000
Tutto Tondelli, parola per parola
Esce oggi in libreria Romanzi, Racconti, Teatro , il primo volume delle Opere complete di Pier Vittorio Tondelli a cura di Fulvio Panzeri. Pubblicato da Bompiani in una versione economica e rinnovata dei Classici, l'opera raccoglie tutta la produzione narrativa dello scrittore emiliano, morto nel 1991 a 36 anni.
Si troveranno i sei racconti di Altri libertini che lo hanno imposto come l'interprete originale della generazione degli anni Settanta, il testo teatrale Dinner Party, il viaggio nella riviera Romagnola di Rimini, tentativo di raccontare i riti della società di massa, come spiega nella scheda di presentazione che pubblichiamo qui sotto, la disperata storia di amore e morte di Camere separate, i ventiquattro Biglietti agli amici, pieni di segni astrologici, citazioni di testi esoterici, iniziali misteriose. Esce infatti in libreria Romanzi, Racconti, Teatro, il primo volume delle Opere complete di Pier Vittorio Tondelli a cura di Fulvio Panzeri. Pubblicato da Bompiani in una versione economica e rinnovata dei Classici, l'opera raccoglie tutta la produzione narrativa dello scrittore emiliano, morto nel 1991 a 36 anni.
Nel volume si trova anche, oltre all'introduzione di Panzeri, una cronologia della vita dell'autore, un ricco apparato di note costruito su molti materiali inediti: lettere, interviste, appunti di lavoro oltre al soggetto dell'unico film scritto da Pier Vittorio Tondelli, Sabato italiano, realizzato da Luciano Mannuzzi. Il secondo volume di Cronache, Saggi, Letture, verrà pubblicato nella primavera del prossimo anno e raccoglierà anche, per la prima volta, tutti i materiali (articoli, introduzioni, presentazioni degli autori), del progetto "Under 25", illuminando l'altro aspetto di Tondelli, quello del talent-scout e dell'organizzatore culturale.
Le opere di Pier Vittorio Tondelli sono pubblicate da Bompiani in una nuova versione dei Classici (pagg.1223, lire 29.500). Nella stessa collana escono le opere complete di Leonardo Sciascia, Albert Camus, Marguerite Yourcenar, Antoine de Saint-Exupéry
TONDELLI - La mia Rimini tenera e disperata
Inediti - Lo scrittore emiliano nell'84 presentò all'editore un progetto di romanzo sulla società di massa: oggi esce insieme a lettere e appunti mai pubblicati. Dalle "Opere" di Tondelli pubblichiamo la "Scheda di presentazione di "Rimini"", un documento inedito che lo scrittore inviò, il 12 novembre '84, alla Bompiani
Un giovane giornalista al suo primo incarico importante (dirigerà il supplemento estivo del suo giornale, La pagina dell'Adriatico ) che vuole a tutti i costi risolvere l'enigma di un insolito suicidio; un musicista che compone un'opera rock nei ritagli di tempo consentitigli dalla sua occupazione stagionale di orchestrale in un night club un po' equivoco; una cronista mondana che segue lo svolgersi litigioso e drammatico di un intrigato Premio Letterario Internazionale; una signora tedesca che cala a Rimini per cercare le tracce della giovane sorella scomparsa e che si trova, giorno dopo giorno, sempre più oppressa dall'orgia estiva e infernale del popolo della vacanza; uno scrittore appena uscito da una fortissima crisi personale e letteraria che nel partecipare al Premio Riviera Internazionale reincontra, in modo tragico, il proprio angelo distruttore al quale definitivamente capitolerà; un gruppo di travestiti gioiosi che percorre in lungo e in largo il panorama godereccio notturno delle centinaia di dancing e discoteche che affollano la riviera; un gruppo di vecchie signore dell'avanspettacolo e dello strip-tease che allietano in tournée le decine e decine di case per ferie per pensionati.
E poi la fauna dei gigolos che popola i locali e i caffè e le spiagge, orde di ragazzi violenti e selvaggi che si scontrano la notte sui lungomari deserti, strambi e romantici nottambuli come Fredo, apprendisti stregoni che predicono un'imminente fine del mondo, stelle della canzonetta degli anni sessanta in rentrée sulle scene tra vecchie rivalità e odi, mogli in vacanza di un'Italia provinciale e piccolo borghese che sta tirando i remi in barca e che ritrovano le avventure e i flirts della prima giovinezza, concorsi per pornodive del fumetto, match sportivi, radio libere e su tutto questo intrecciarsi di storie il panorama gremito e ossessivo della riviera adriatica, sfolgorante e metaforico can-can di una Italia che chiude i battenti tra conformismi, corruzione, scandali, brame di successo e insensatezze collettive; che chiude malinconicamente i battenti come il parco dei divertimenti "Italia in miniatura" li chiude sul finire della stagione a Rimini e nelle ultime pagine del romanzo.
Rimini è dunque il racconto fatto a più voci e a differenti livelli narrativi di una stagione sulla riviera di Romagna negli anni ottanta. La trama principale è quella del giovane giornalista milanese che scende in riviera per lavoro. A lui è affidato il compito narrativo di smistare e far defluire le trame secondarie: la storia della cronista mondana, quella dello scrittore, quella della tedesca in cerca della sorella. A loro volta le tre sottotrame vengono interrotte o arricchite da altre storie e altri ambienti a volte solamente evocati, altre invece dettagliatamente narrati. In questo sistema strutturale, solo apparentemente fluido, la comprensione di alcuni episodi si attua al di fuori del testo, cioè nella testa del lettore, per esempio: se al medesimo party arrivano il nostro giornalista, la signora tedesca e lo scrittore, e ancora non si sono conosciuti, se scelgo di far raccontare il medesimo party dal gruppo delle travestite capitate lì per caso, ecco che solo il lettore ha la completezza di comprensione di quanto sta avvenendo. Questo gioco dell'entrare e uscire dalle trame con altri punti di vista narrativi è quello che io chiamo "visione polifonica del romanzo" ed è quella che vorrei realizzare con questo romanzo.
Stilisticamente poi il linguaggio del romanzo è formato nei toni e nei modi della letteratura violenta, patetica, sentimentale che mi sta più a cuore. Ci saranno pagine patetiche, altre "rosa"; ci saranno un paio di episodi di violenza piuttosto dettagliati (la scorribanda dei ragazzi skin; la morte dello scrittore) ma ci sarà anche una visione di speranza, di concretezza, il senso che è possibile, pur fra gli intrighi e gli scandali, lavorare e combinare qualcosa di buono (è la soluzione ottimistica affidata alla storia di due ragazzi che vanno a Rimini per girare un film e che nonostante i guai riusciranno ad avere un contratto). Non mancheranno le scene gioiosamente comiche e divertenti, insomma vorrei fare un romanzo in cui gli stili si incrociano così come i sentimenti; vorrei fare un romanzo - e lo sto facendo - che mi assomigli: che sia tenero e disperato, violento e dolce, divertito e assorto, struggente e mistico. E' l'unica autobiografia che qui mi permetto. Chiudo con un paio di note, la prima che scrissi quando pensai a questo lavoro; e l'ultima in ordine di tempo. Note che fanno parte del lavoro teorico di tutti questi anni a proposito del romanzo:
"Conseguenza di uno shock-Baldwin vivissimo: il plot deve essere forte, una storia funziona se ha l'intreccio ben congegnato... Ho bisogno di far trame, di raccontare, di scandire i rapporti tra i personaggi. Il fumettone mi va benissimo, più le storie e lo stile sono emotivi meglio è. Inizierei con un ambiente (gli ambienti, i paesaggi dell'oggi, ecco che cosa manca in Italia nei libri) cioè RIMINI, molto chiasso, molte luci, molti cafè chantant, molti gigolos e marchettari..."
(2 luglio 1979)
"Voglio che Rimini sia come Hollywood, come Nashville cioè un luogo del mio immaginario dove i sogni si buttano a mare, la gente si uccide con le pasticche, ama, trionfa o crepa. Voglio un romanzo spietato sul successo, sulla vigliaccheria, sui compromessi per emergere. Voglio una palude bollente di anime che fanno la vacanza solo per schiattare e si stravolgono al sole, e in questa palude i miei eroi che vogliono emergere, vogliono essere qualcuno, vogliono il successo, la ricchezza, la notorietà, la fama, la gloria, il potere, il sesso. E Rimini è questa Italia del "sei dentro o sei fuori". La massa si cuoce e rosola, gli eroi sparano a Dio le loro cartucce."
(giugno 1984)
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