Uragano cerca due tempeste, intenzioni serie
Ad essere esagerati nel film "The Perfect Storm" sono i luoghi comuni e le lacrime. Ma non gli effetti speciali. Perché in quell'ottobre del 1991 si formò veramente sopra la costa nordorientale degli Usa un super-uragano, grazie all'incontro di tre perturbazioni. Che in poche ore provocarono la catastrofica collisione di due stagioni opposte: l'estate con l'inverno
Qualcosa l'hanno esagerata di sicuro. Ma stavolta più nell'abbondanza di lacrime, luoghi comuni e finti eroismi che negli effetti speciali. Perché la "Tempesta Perfetta", quel devastante uragano che nell'ottobre del 1991 lasciò sbalorditi anche i metereologi più esperti ed è ora diventato un film, c'è stata veramente. E, brutta notizia, nulla toglie che possa ritornare.
Ed è stato veramente perfetto, nel senso più inquietante del termine, quella specie di mostro fatto di venti che esplodevano a 160 km l'ora e onde oceaniche alte come un palazzo di dieci piani. Era infatti il frutto di tre tempeste distinte che si erano incontrate. Per esser più precisi "tre pezzi di energia" che per puro caso si sono uniti sull'Atlantico del nord-est, davanti alle coste degli Stati Uniti. Con risultati devastanti. La super-tempesta infatti non arrivò subito con tanta forza. Ci mise una settimana, dal 26 al 30 ottobre del 1991. guarda caso nel periodo di Halloween. E solo all'ultimo momento i metereologi si accorsero di cosa veramente si era formato nel cielo. E cioè la catastrofica collisione di due stagioni: l'estate con l'inverno. In una manciata di ore.
Il primo pezzetto della Tempesta Perfetta infatti era un piccolo e trascurabile sistema di bassa pressione che si era formato sopra i Grandi Laghi e che, come al solito, procedeva verso est, da Chicago fino alla Nuova Scozia sull'Atlantico. Tutto nella norma, comunque: qualche nuvolone e un po' di pioggerella.
Quel fine ottobre del '91 però le cose si complicarono un poco: in quel momento infatti stava scendendo dal Canada una corrente gelida, un sistema di alta pressione che incontrando l'altro sistema proveniente da est formò una tempesta sul Nord Atlantico, poco oltre le coste della Nuova Scozia.
Terzo round: più a sud si muove minaccioso uno degli ultimi uragani della stagione, "Grace". E va verso nord. Allora la situazione è questa: dalla Nuova Scozia scende una tempesta polare (formatasi da due sistemi uniti fra loro), dai carabi sale un uragano tropicale che l'autore del libro "The perfect storm" definisce "la forza più potente sulla Terra". Un enorme turbine di aria gelida che si scontra contro un enorme vortice di aria calda. "Quando si incontrarono quello che successe fu, letteralmente, un'esplosione" ha spiegato David Vallee, esperto del National Weather Service che seguì il formarsi della Tempesta Perfetta nell'ottobre del '91.
Dal satellite si poteva vedere un vortice largo più di 3000 chilometri che andava dalla Giamaica al Labrador. Dal caldo al freddo. Sull'oceano questo significa passare in 5-6 ore da calma piatta a onde di 6 metri. Che dopo 24 ore, con venti da 100 km di velocità, arrivarono a 25 metri. Furono queste onde, secondo gli esperti, che spazzarono via il piccolo peschereccio Andrea Gail con i suoi sei uomini di equipaggio. E pensare, scarsa consolazione, che la super-tempesta era ancora ai suoi inizi. Due giorni dopo le onde raggiunsero probabilmente il loro massimo, spinte da venti a 160 km l'ora. Le boe-meteo registrarono infatti masse d'acqua alte fino a 30 metri, tra le più alte mai misurate al mondo.
Non bastano incroci anomali di correnti, uragani dispettosi e scontri estate-inverno: a peggiorare le cose in quel fine ottobre ci si mette anche un fenomeno a dir poco raro. La Tempesta Perfetta infatti vuole meritarsi il suo nome e ne inventa un'altra: diventa "retrograda". Cioè invece di andarsene come nella norma verso nord-est, sopra l'Atlantico e lontano dalla costa, torna indietro verso gli Usa, nel New England. Così insieme all'Andrea Gail spariscono nel vento e sotto ondate alte 10 metri circa 200 case, 100 in una sola cittadina, 3 persone muoiono. I danni ammontarono a 1000 miliardi di lire.
"Un fatto raro" dicono i metereologi parlando del dietrofront della tempesta. Soprattutto di quelle grandi. Raro ma neanche tanto. Visto che Tempeste Perfette ce ne sono state altre. Come nel '93, sempre con onde alte 30 metri per fortuna in mezzo all'Oceano. Possono formarsene ancora, insomma. E, complice l'effetto serra e il riscaldamento globale del pianeta, forse sempre più potenti. Già lo sono, più forti, gli uragani di questi ultimi anni. In Europa? Va meglio, gli uragani non esistono. Ma le piogge diventano sempre più torrenziali, vedi allagamenti, alluvioni e frane. In attesa del Temporale Perfetto, bastano.
a.m.
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