Fino
alla fine Ellen MacArthur ha dovuto lottare con il vento, virando
molte volte prima che le celebrazioni potessero davvero iniziare.
Ellen e Kingfisher hanno tagliato il traguardo a Les Sables d'Olonne,
Francia, alle 19:36:40 Gmt del giorno 11 febbraio 2001,
completando il Vendee Globe, la regata di circumnavigazione del
globo in solitario, in seconda posizione in classifica. Ellen è
la più giovane skipper ad aver mai completato questa regata ed è
la donna che ha compiuto il giro del mondo in barca a vela nel
minor tempo possibile!
Mano a mano che la nebbia si dissolveva una piccola luce è
apparsa all'orizzonte - in meno di 5 minuti Ellen ha abbandonato
la sua solitudine "forzata" ed è stata accolta da una
moltitudine di barche cariche di familiari, amici, giornalisti,
tifosi. Elicotteri e cameramen dappertutto.
Al traguardo Alan Gaultier, grande velista e amico di Ellen, è
stato il primo a salire a bordo di Kingfisher per sentire le prima
parole di Ellen: "Completare una regata così non è facile,
è la cosa che ho desiderato di più nella mia vita. Ho voglia di
rivedere tutti i miei amici, ma sarà difficile raccontare la mia
storia. Ho fatto degli errori, ma ci sono state un sacco di
decisioni da prendere". Incredibile Ellen, non è mai
soddisfatta, ma Alan ha risposto "non ti preoccupare, impari
così in fretta!".
Lo shore team ò salito a bordo di Kingfisher per permettere ad
Ellen di godersi l'accoglienza delle migliaia di spettatori
accorsi al porto di Les Sables per l'evento. Una volta a terra sul
podio, davanti a tutta quella gente, Ellen ha detto: "Sapevo
da tempo che il momento più difficile sarebbe stato lasciare la
mia barca. Siamo state intorno al mondo insieme due volte, è la
mia migliore amica. Brava Kingfisher, non ero io a guidare! Sono
commossa nel veder tutti voi qui ad accogliermi, mi avete toccata
nel profondo del cuore, tutto questo è mille volte più bello di
come mai me lo ero immaginato. Spesso sono stata molto stanca.
Oggi posso dire di conoscere molto meglio me stessa, la mia barca
e il mondo, è una bellissima sensazione. Ora scriverò un libro e
farò un po' di regate con un equipaggio su una barca che sarà
molto diversa".
Quella che segue è la trascrizione della conferenza stampa
svoltasi a Les Sables d'Olonne la mattina del 12 febbraio 2001:
Domanda: Sei sulle copertine di tutti i giornali, come ti
senti?
Ellen: Non me ne rendo ancora conto.
D: Sono accadute cose durante la regata che non hai mai
detto a nessuno?
E: Ho tenuto nascosti alcuni problemi, ad esempio il
problema con il gennaker, era inutile far preoccupare tutti.
D: Che cosa hai voglia di fare a casa tua nel Derbyshire?
E: E' un momento carico di emozione. Non penso che le cose
saranno differenti dall'ultima volta che ero a casa mia. Non vedo
l'ora di rivedere il mio cane.
D: Non esistono scuole di vela dove si insegna la
navigazione in solitario. Che consigli daresti a chi vuole seguire
il tuo esempio?
E: Devi essere molto motivato per l'obiettivo che vuoi
raggiungere. Si potrebbe pensare a un programma di insegnamento di
quel tipo.
D: Ti senti più a tuo agio a terra o in mare?
E: In mare. E' una vita differente. Ora mi sento molto
diversa. Sento un forte senso di pace interiore, ma è stato un
lavoro difficile. Sono triste di aver finito la regata.
D: Ellen, tu sei molto motivata. Dove hai trovato questa
concentrazione?
E: E' iniziato tutto quando ho incominciato a risparmiare
per la mia prima barca, sui banchi di scuole leggevo libri di
vela. Ero determinata a raggiungere questo obiettivo e andare
oltre. Mark Turner e il resto del mio team hanno dato così tanto
a questo progetto. E' stata la nostra regata ma l'abbiamo
condivisa con tutto il resto del mondo. Tutti siamo stati spinti
dalla stessa motivazione.
D: Pensi di tenere Kingfisher? Quali sono i tuoi programmi
futuri?
E: Resterò con Kingfisher e farò l'Atlantic Challenge. Si
tratta di una serie di regate riservate agli Open 60 (il tipo di
barca utilizzata nel Vendee Globe). Le regate saranno disputate
tra gli Usa e l'Europa. Le barche avranno equipaggi completi.
D: Che cosa fari nei prossimi giorni?
E: Starò qui con famiglia e amici, voglio condividere con
loro la mia esperienza. Andrò a casa fra qualche giorno, ora
voglio rivedere anche gli altri skipper...
D: La vela non è come il calcio o il tennis. Come si
inizia per arrivare dove sei ora tu?
E: Devi avere tanto entusiasmo. Io ho iniziato a navigare a
scuola, ci portavano in un lago artificiale una volta la
settimana. Ti puoi associare a un circolo. Ho fatto un corso di
vela, poi un altro ancora e poi ho lavorato gratis in una scuola
di vela. Ho insegnato per un po' e poi ho comprato Iduna (la mia
seconda barca) che ha dato il via alla mia avventura. Ognuno di
noi ha una storia diversa, ma tutti siamo molto determinati.
D: E' stato detto in passato che il Vendee Globe richiede
molto e gli skipper lo fanno due volte in dieci anni.
E: Sì, è una regata che richiede molto. Se ci fosse
un'altra partenza domani ci sono grosse possibilità che io sarei
lì. Ho imparato molto. Raggiungi sicurezza e certezza delle tue
capacità. E' stato difficile, ma era una mia scelta essere lì.
Mi sento fortunata e umile nell'essere riuscita a finire questa
regata.
D: Sei stata fonte di grande ispirazione per tanti bambini
in Gran Bretagna e in Europa. Come ti senti?
E: Lavorando con una organizzazione chiamata Chacun son Cap,
ho incontrato tanti bambini affetti de leucemia. E' impressionante
visitare bambini che sono in condizioni di vita inimmaginabili. Ti
rendi conto che non devi mai mollare perché lo fai tanto per te
stesso quanto per loro.
D: Tu sei bravissima nel tuo sport. Hai dimostrato che la
vela è uno sport che donne e uomini possono praticare ad armi
pari?
E: Ho semplicemente inseguito un sogno senza mai pensare al
fatto che sono una donna e che sono molto più giovane di tanti
altri.
D: Non provieni da una famiglia di velisti. Pensi che
questo sia importante?
E: Questo dimostra che puoi comunque farcela, anche se
provieni da ambienti diversi. A 14 anni in biblioteca leggevo
libri di vela e ora eccomi qui...
D: Come ci si sente ad essere famosi?
E: Deve essere un piacere. Guardando le mie foto di ieri
sui giornali penso che si tratti non di notorietà ma di
condivisione di un obiettivo raggiunto. Non ho mai voluto essere
famosa ed è uno shock! Non mi sento diversa rispetto a 10 anni fa
e non cambierò.
D: Sei molto emotiva riguardo alla tua barca. Come ti
senti?
E: E' stato un sogno. Sono stata con lei da quando era una
linea su un pezzo di carta fino al momento in cui è stata
costruita. Non mi sembrava vero di portarla a casa dalla Nuova
Zelanda. Tutte le mie energie sono state spese per tenerla in
buone condizioni. Il fatto che io ora sia qui dimostra che anche
lei mi ha curata bene.
D: Stai pensando a nuovi obiettivi?
E: Pensavo alla luna ieri! Ho avuto una barca di 8 piedi,
poi di 17 piedi e ora Kingfisher. Ciascuna ha rappresentato il
raggiungimento di un obiettivo. Sarà difficile rivivere questo
Vendee Globe anche se ne rifacessi uno.
D: Quanto ti ha aiutata il coinvolgimento di Mark Turner?
E: Ho incontrato Mark al salone Nautico di Londra. Mi diede
il suo biglietto da visita. A quel tempo lui era impegnato con la
Mini Transat. Abbiamo lavorato insieme per trovare i
finanziamenti. E' stato un lungo cammino che non avrei potuto fare
senza Mark. Grazie…