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redarrowleft.GIF (53 byte) Sport Febbraio  2001  
 

La prima volta di Ellen

E’ la più giovane skipper che abbia mai partecipato alla super regata Vendee Globe. Ed è anche la donna che ha compiuto il giro del mondo in solitario su una barca a vela nel minor tempo. Ellen MacArthur, seconda in classifica generale, ha vinto in realtà la sua scommessa. Iniziata sui banchi di scuola, quando invece di storia e matematica leggeva libri sulla vela

Fino alla fine Ellen MacArthur ha dovuto lottare con il vento, virando molte volte prima che le celebrazioni potessero davvero iniziare. Ellen e Kingfisher hanno tagliato il traguardo a Les Sables d'Olonne, Francia, alle 19:36:40 Gmt del giorno 11 febbraio 2001, completando il Vendee Globe, la regata di circumnavigazione del globo in solitario, in seconda posizione in classifica. Ellen è la più giovane skipper ad aver mai completato questa regata ed è la donna che ha compiuto il giro del mondo in barca a vela nel minor tempo possibile!

Mano a mano che la nebbia si dissolveva una piccola luce è apparsa all'orizzonte - in meno di 5 minuti Ellen ha abbandonato la sua solitudine "forzata" ed è stata accolta da una moltitudine di barche cariche di familiari, amici, giornalisti, tifosi. Elicotteri e cameramen dappertutto.
Al traguardo Alan Gaultier, grande velista e amico di Ellen, è stato il primo a salire a bordo di Kingfisher per sentire le prima parole di Ellen: "Completare una regata così non è facile, è la cosa che ho desiderato di più nella mia vita. Ho voglia di rivedere tutti i miei amici, ma sarà difficile raccontare la mia storia. Ho fatto degli errori, ma ci sono state un sacco di decisioni da prendere". Incredibile Ellen, non è mai soddisfatta, ma Alan ha risposto "non ti preoccupare, impari così in fretta!".

Lo shore team ò salito a bordo di Kingfisher per permettere ad Ellen di godersi l'accoglienza delle migliaia di spettatori accorsi al porto di Les Sables per l'evento. Una volta a terra sul podio, davanti a tutta quella gente, Ellen ha detto: "Sapevo da tempo che il momento più difficile sarebbe stato lasciare la mia barca. Siamo state intorno al mondo insieme due volte, è la mia migliore amica. Brava Kingfisher, non ero io a guidare! Sono commossa nel veder tutti voi qui ad accogliermi, mi avete toccata nel profondo del cuore, tutto questo è mille volte più bello di come mai me lo ero immaginato. Spesso sono stata molto stanca. Oggi posso dire di conoscere molto meglio me stessa, la mia barca e il mondo, è una bellissima sensazione. Ora scriverò un libro e farò un po' di regate con un equipaggio su una barca che sarà molto diversa".

Quella che segue è la trascrizione della conferenza stampa svoltasi a Les Sables d'Olonne la mattina del 12 febbraio 2001:

Domanda: Sei sulle copertine di tutti i giornali, come ti senti?

Ellen: Non me ne rendo ancora conto.

D: Sono accadute cose durante la regata che non hai mai detto a nessuno?

E: Ho tenuto nascosti alcuni problemi, ad esempio il problema con il gennaker, era inutile far preoccupare tutti.

D: Che cosa hai voglia di fare a casa tua nel Derbyshire?

E: E' un momento carico di emozione. Non penso che le cose saranno differenti dall'ultima volta che ero a casa mia. Non vedo l'ora di rivedere il mio cane.

D: Non esistono scuole di vela dove si insegna la navigazione in solitario. Che consigli daresti a chi vuole seguire il tuo esempio?

E: Devi essere molto motivato per l'obiettivo che vuoi raggiungere. Si potrebbe pensare a un programma di insegnamento di quel tipo.

D: Ti senti più a tuo agio a terra o in mare?

E: In mare. E' una vita differente. Ora mi sento molto diversa. Sento un forte senso di pace interiore, ma è stato un lavoro difficile. Sono triste di aver finito la regata.

D: Ellen, tu sei molto motivata. Dove hai trovato questa concentrazione?

E: E' iniziato tutto quando ho incominciato a risparmiare per la mia prima barca, sui banchi di scuole leggevo libri di vela. Ero determinata a raggiungere questo obiettivo e andare oltre. Mark Turner e il resto del mio team hanno dato così tanto a questo progetto. E' stata la nostra regata ma l'abbiamo condivisa con tutto il resto del mondo. Tutti siamo stati spinti dalla stessa motivazione.

D: Pensi di tenere Kingfisher? Quali sono i tuoi programmi futuri?

E: Resterò con Kingfisher e farò l'Atlantic Challenge. Si tratta di una serie di regate riservate agli Open 60 (il tipo di barca utilizzata nel Vendee Globe). Le regate saranno disputate tra gli Usa e l'Europa. Le barche avranno equipaggi completi.

D: Che cosa fari nei prossimi giorni?

E: Starò qui con famiglia e amici, voglio condividere con loro la mia esperienza. Andrò a casa fra qualche giorno, ora voglio rivedere anche gli altri skipper...

D: La vela non è come il calcio o il tennis. Come si inizia per arrivare dove sei ora tu?

E: Devi avere tanto entusiasmo. Io ho iniziato a navigare a scuola, ci portavano in un lago artificiale una volta la settimana. Ti puoi associare a un circolo. Ho fatto un corso di vela, poi un altro ancora e poi ho lavorato gratis in una scuola di vela. Ho insegnato per un po' e poi ho comprato Iduna (la mia seconda barca) che ha dato il via alla mia avventura. Ognuno di noi ha una storia diversa, ma tutti siamo molto determinati.

D: E' stato detto in passato che il Vendee Globe richiede molto e gli skipper lo fanno due volte in dieci anni.

E: Sì, è una regata che richiede molto. Se ci fosse un'altra partenza domani ci sono grosse possibilità che io sarei lì. Ho imparato molto. Raggiungi sicurezza e certezza delle tue capacità. E' stato difficile, ma era una mia scelta essere lì. Mi sento fortunata e umile nell'essere riuscita a finire questa regata.

D: Sei stata fonte di grande ispirazione per tanti bambini in Gran Bretagna e in Europa. Come ti senti?

E: Lavorando con una organizzazione chiamata Chacun son Cap, ho incontrato tanti bambini affetti de leucemia. E' impressionante visitare bambini che sono in condizioni di vita inimmaginabili. Ti rendi conto che non devi mai mollare perché lo fai tanto per te stesso quanto per loro.

D: Tu sei bravissima nel tuo sport. Hai dimostrato che la vela è uno sport che donne e uomini possono praticare ad armi pari?

E: Ho semplicemente inseguito un sogno senza mai pensare al fatto che sono una donna e che sono molto più giovane di tanti altri.

D: Non provieni da una famiglia di velisti. Pensi che questo sia importante?

E: Questo dimostra che puoi comunque farcela, anche se provieni da ambienti diversi. A 14 anni in biblioteca leggevo libri di vela e ora eccomi qui...

D: Come ci si sente ad essere famosi?

E: Deve essere un piacere. Guardando le mie foto di ieri sui giornali penso che si tratti non di notorietà ma di condivisione di un obiettivo raggiunto. Non ho mai voluto essere famosa ed è uno shock! Non mi sento diversa rispetto a 10 anni fa e non cambierò.

D: Sei molto emotiva riguardo alla tua barca. Come ti senti?

E: E' stato un sogno. Sono stata con lei da quando era una linea su un pezzo di carta fino al momento in cui è stata costruita. Non mi sembrava vero di portarla a casa dalla Nuova Zelanda. Tutte le mie energie sono state spese per tenerla in buone condizioni. Il fatto che io ora sia qui dimostra che anche lei mi ha curata bene.

D: Stai pensando a nuovi obiettivi?

E: Pensavo alla luna ieri! Ho avuto una barca di 8 piedi, poi di 17 piedi e ora Kingfisher. Ciascuna ha rappresentato il raggiungimento di un obiettivo. Sarà difficile rivivere questo Vendee Globe anche se ne rifacessi uno.

D: Quanto ti ha aiutata il coinvolgimento di Mark Turner?

E: Ho incontrato Mark al salone Nautico di Londra. Mi diede il suo biglietto da visita. A quel tempo lui era impegnato con la Mini Transat. Abbiamo lavorato insieme per trovare i finanziamenti. E' stato un lungo cammino che non avrei potuto fare senza Mark. Grazie…

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