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redarrowleft.GIF (53 byte) Economia Marzo 2001  
 

Polenta e top gun

Dovevano festeggiare il Memorial Day per i dieci anni dalla Guerra del Golfo. Così i vertici dell’aeronautica Usa hanno deciso di chiamare l’intero staff di una trattoria tipica vicentina, la Nogarazza. Che ha preparato il pranzo di gala per duecento persone fra ufficiali, generali, ambasciatori e il capo di Gabinetto della casa Bianca nella base aerea di Shaw, nella Carolina del Sud. Con i profumi di grana, tortelli e vino Recioto che si perdevano fra le ali degli ottanta caccia F16 fermi sulla pista

Quando l'aereo atterrò a destinazione Gerardo Ferrara, il bravissimo cuoco della Nogarazza che il personale americano del ristorante sede della cena battezzò subito "Crazy Cook" (cuoco pazzo), si interessò immediatamente che la macchina per la pasta (una Imperia semi-professionale) fosse intatta: così era e si calmò. Ne avrebbe fatto di lavoro quella macchinetta a manovella: serviva per i tortelli di zucca e per i maltagliati.

Ma andiamo per ordine: tutto si originò da un contatto che Paolo Bari, titolare della Trattoria Nogarazza di Arcugnano, alle porte di Vicenza, ebbe qualche mese fa con i vertici dell'aviazione militare Usa (sono molti i militari delle basi americane di Vicenza che frequentano da anni la Nogarazza). Si trattava di onorare con una cena di gala il Memorial Day del decimo anniversario della Guerra del Golfo.Anche il Segretario di Stato Colin Powell, Comandante del "Desert Storm" che aveva lavorato, da giovane ufficiale, per qualche tempo a Vicenza, non poteva non ricordarsi della cucina di questa trattoria ed avrebbe approvato la scelta. Commissionata la cena, è partita, ai primi di marzo, la squadra che ha onorato la cucina vicentina preparando per oltre 200 persone un pranzo di gala che ha lasciato il segno negli ospiti per la composizione equilibrata del menù, per l'eleganza della presentazione e per la bontà dei piatti.

Sede di lavoro: il ristorante di rappresentanza della base aerea di Shaw, in South Carolina. Su un terreno di quasi 7000 ettari, con una popolazione residente di 6.000 persone e con 80 aerei F16 da oltre 30 miliardi ciascuno, è la base più importante dell'Est degli Usa e sovrintende a tutta la operatività delle forze aeree della coalizione dell'Occidente fino all'Irak, e questo fin dai tempi della guerra del Golfo: da qui la scelta di questa sede per il Memorial Day del Desert Storm. L' importanza militare data a questa operazione che ha tenuto, dieci anni or sono, tutto il mondo col fiato sospeso la sottolinea il fatto che il Governo Usa ha varato una legge che conferisce la massima onoreficenza a tutti coloro che sono morti durante le operazioni belliche.

Da tutto il mondo venivano gli ospiti: erano presenti i capi di Stato maggiore delle forze aeree dei Kuwait, del Qatar, degli Emirati Arabi, del Bahrain il generale francese Longuet, il senatore del South Carolina Levantis, l'Ambasciatore Hand ed in rappresentanza del vice presidente Cheney, che all’ultimo momento ha dovuto rinunciare per motivi di salute (è stato operato al cuore il giorno dopo), è intervenuto il capo di Gabinetto della Casa Bianca Andrew Card. I massimi vertici delle forze aeree americane erano, ovviamente, presenti e fra le presenze femminili spiccava quella della giornalista La Salla, di origine italiana che aveva, quale cronista della rete Abc, subìto una settimana di bombardamenti a Baghdad.

Fin dall'aperitivo i prodotti nostrani spiccavano: una forma di grana padano, tartine di polenta di maranello e funghi, stuzzichini di verdura in pastella e quiches erano accompagnate dal Brut dell'Oltrepò Pavese "Il Bosco" del gruppo Zonin. A tavola un tortino di patate con ripieno di spinaci e formaggio (molta attenzione è stata riservata d'uso di prosciutto per la presenza di ospiti di religione musulmana) su vellutata di Asiago si è fatto apprezzare per la delicatezza del sapore. Una curiosità: la mancanza di uno schiacciapatate si è rivelata per "Crazy Cook" un ostacolo sormontabile con fatica: ci è voluto un frullatore ad immersione…

Come primo piatto i ravioli di zucca conditi con burro e cannella: la sapiente fattura del ripieno, in cui si avvertivano sapori di mostarda e dì amaretto, si legava ad una pasta che appariva elastica e lieve, con un sapore reso più accattivante dalla presenza della cannella. Ad accompagnare questi piatti è stato il Sauvignon Casa-Roveri della Azienda Agricola Dal Maso di Montebello , vino dal delicato profumo e dal sapore asciutto, armonico, di buona corposità.

Poteva mancare pasta e fagioli, in una cena fatta da vicentini? Il menu recitava "Pasta e fagioli…that’s amore" (ed era vero: ottima nella esecuzione la pasta era fatta con maltagliati piccoli, data la modesta dimensione dei cucchiai...), è stata gradita molto: morbida nei sapori, equilibrata nelle componenti, accompagnata da un vino di grande dimensione, il Berengario '95 di Casa Zonin che unisce i vitigni del Cabernet Sauvignon e del Merlot e dopo un invecchiamento in barrique mostra un aroma composito con grande grande corpo e stoffa. Si è mostrato ideale anche con il ventaglio di filetto di manzo che, per la presenza di patè di fegato, si richiamava al ben più noto tournedos Rossini.

Accompagnavano il piatto pomodori e zucchine ripiene che ben si collegavano alla gentilezza dei saporì della carne e del patè. Chiudeva la cena ananas flambé con gelato alla vaniglia e salsa di frutti di bosco: il Recioto passito Gambellara 1997 Zonin sosteneva bene il piatto; meglio ancora si abbinava alle "fritole e crostoli" con i quali si terminava. Per l'esattezza assieme al caffè sono state consumate anche diverse bottiglie di grappa. Tutto si è concluso con le parole del generale Wald, Comandante della Nona Forza aerea e del nucleo centrale delle Forze aeree operanti nel Golfo Persico e con un lungo applauso alla brigata di cucina, composta anche da Marcello, appassionato aiuto-cuoco, che ha portato la vicentinità così lontano e l'ha ben onorata. Perfino il generale francese sorrideva: se era invidioso lo nascondeva bene....

Alfredo Pelle

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