Polenta
e top gun
Dovevano
festeggiare il Memorial Day per i dieci anni dalla Guerra del
Golfo. Così i vertici dell’aeronautica Usa hanno deciso di
chiamare l’intero staff di una trattoria tipica vicentina,
la Nogarazza. Che ha preparato il pranzo di gala per duecento
persone fra ufficiali, generali, ambasciatori e il capo di
Gabinetto della casa Bianca nella base aerea di Shaw, nella
Carolina del Sud. Con i profumi di grana, tortelli e vino
Recioto che si perdevano fra le ali degli ottanta caccia F16
fermi sulla pista
Quando l'aereo
atterrò a destinazione Gerardo Ferrara, il bravissimo cuoco
della Nogarazza che il personale americano del ristorante sede
della cena battezzò subito "Crazy Cook" (cuoco
pazzo), si interessò immediatamente che la macchina per la
pasta (una Imperia semi-professionale) fosse intatta: così
era e si calmò. Ne avrebbe fatto di lavoro quella macchinetta
a manovella: serviva per i tortelli di zucca e per i
maltagliati.
Ma
andiamo per ordine: tutto si originò da un contatto che Paolo
Bari, titolare della Trattoria Nogarazza di Arcugnano, alle
porte di Vicenza, ebbe qualche mese fa con i vertici
dell'aviazione militare Usa (sono molti i militari delle basi
americane di Vicenza che frequentano da anni la Nogarazza). Si
trattava di onorare con una cena di gala il Memorial Day del
decimo anniversario della Guerra del Golfo.Anche il Segretario
di Stato Colin Powell, Comandante del "Desert Storm"
che aveva lavorato, da giovane ufficiale, per qualche tempo a
Vicenza, non poteva non ricordarsi della cucina di questa
trattoria ed avrebbe approvato la scelta. Commissionata la
cena, è partita, ai primi di marzo, la squadra che ha onorato
la cucina vicentina preparando per oltre 200 persone un pranzo
di gala che ha lasciato il segno negli ospiti per la
composizione equilibrata del menù, per l'eleganza della
presentazione e per la bontà dei piatti.
Sede di lavoro:
il ristorante di rappresentanza della base aerea di Shaw, in
South Carolina. Su un terreno di quasi 7000 ettari, con una
popolazione residente di 6.000 persone e con 80 aerei F16 da
oltre 30 miliardi ciascuno, è la base più importante
dell'Est degli Usa e sovrintende a tutta la operatività delle
forze aeree della coalizione dell'Occidente fino all'Irak, e
questo fin dai tempi della guerra del Golfo: da qui la scelta
di questa sede per il Memorial Day del Desert Storm. L'
importanza militare data a questa operazione che ha tenuto,
dieci anni or sono, tutto il mondo col fiato sospeso la
sottolinea il fatto che il Governo Usa ha varato una legge che
conferisce la massima onoreficenza a tutti coloro che sono
morti durante le operazioni belliche.
Da tutto il
mondo venivano gli ospiti: erano presenti i capi di Stato
maggiore delle forze aeree dei Kuwait, del Qatar, degli
Emirati Arabi, del Bahrain il generale francese Longuet, il
senatore del South Carolina Levantis, l'Ambasciatore Hand ed
in rappresentanza del vice presidente Cheney, che all’ultimo
momento ha dovuto rinunciare per motivi di salute (è stato
operato al cuore il giorno dopo), è intervenuto il capo di
Gabinetto della Casa Bianca Andrew Card. I massimi vertici
delle forze aeree americane erano, ovviamente, presenti e fra
le presenze femminili spiccava quella della giornalista La
Salla, di origine italiana che aveva, quale cronista della
rete Abc, subìto una settimana di bombardamenti a Baghdad.
Fin
dall'aperitivo i prodotti nostrani spiccavano: una forma di
grana padano, tartine di polenta di maranello e funghi,
stuzzichini di verdura in pastella e quiches erano
accompagnate dal Brut dell'Oltrepò Pavese "Il
Bosco" del gruppo Zonin. A tavola un tortino di patate
con ripieno di spinaci e formaggio (molta attenzione è stata
riservata d'uso di prosciutto per la presenza di ospiti di
religione musulmana) su vellutata di Asiago si è fatto
apprezzare per la delicatezza del sapore. Una curiosità: la
mancanza di uno schiacciapatate si è rivelata per "Crazy
Cook" un ostacolo sormontabile con fatica: ci è voluto
un frullatore ad immersione…
Come primo
piatto i ravioli di zucca conditi con burro e cannella: la
sapiente fattura del ripieno, in cui si avvertivano sapori di
mostarda e dì amaretto, si legava ad una pasta che appariva
elastica e lieve, con un sapore reso più accattivante dalla
presenza della cannella. Ad accompagnare questi piatti è
stato il Sauvignon Casa-Roveri della Azienda Agricola Dal Maso
di Montebello , vino dal delicato profumo e dal sapore
asciutto, armonico, di buona corposità.
Poteva mancare
pasta e fagioli, in una cena fatta da vicentini? Il menu
recitava "Pasta e fagioli…that’s amore" (ed era
vero: ottima nella esecuzione la pasta era fatta con
maltagliati piccoli, data la modesta dimensione dei
cucchiai...), è stata gradita molto: morbida nei sapori,
equilibrata nelle componenti, accompagnata da un vino di
grande dimensione, il Berengario '95 di Casa Zonin che unisce
i vitigni del Cabernet Sauvignon e del Merlot e dopo un
invecchiamento in barrique mostra un aroma composito con
grande grande corpo e stoffa. Si è mostrato ideale anche con
il ventaglio di filetto di manzo che, per la presenza di patè
di fegato, si richiamava al ben più noto tournedos Rossini.
Accompagnavano
il piatto pomodori e zucchine ripiene che ben si collegavano
alla gentilezza dei saporì della carne e del patè. Chiudeva
la cena ananas flambé con gelato alla vaniglia e salsa di
frutti di bosco: il Recioto passito Gambellara 1997 Zonin
sosteneva bene il piatto; meglio ancora si abbinava alle
"fritole e crostoli" con i quali si terminava. Per
l'esattezza assieme al caffè sono state consumate anche
diverse bottiglie di grappa. Tutto si è concluso con le
parole del generale Wald, Comandante della Nona Forza aerea e
del nucleo centrale delle Forze aeree operanti nel Golfo
Persico e con un lungo applauso alla brigata di cucina,
composta anche da Marcello, appassionato aiuto-cuoco, che ha
portato la vicentinità così lontano e l'ha ben onorata.
Perfino il generale francese sorrideva: se era invidioso lo
nascondeva bene....
Alfredo
Pelle
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