APPUNTAMENTI D’ARTE
VICENZA - Romano Lotto – Galleria Ghelfi – 10 /
29 marzo
Tra le opere in mostra, poco più di una ventina, sono in
buon numero le vedute dei colli vicentini che, con le marine
di Venezia, costituiscono la prova del suo rivisitare,
ripensare e far rivivere angoli del veneto. Sono presenti
alcune nobili architetture, Palazzo Porto, Villa Barbarigo, ma
è soprattutto tra i verdi e gli azzurri delle colline e dei
litorali che affiora, gioiosamente scandita, l’eco della
fedeltà alle terre della sua giovinezza.
Insieme a questi dipinti spiccano gli scorci dei paesaggi
maremmani, luminosi di sole e di messi.
Oltre alla continuità di contenuti del suo racconto
artistico, Lotto mantiene vivo nel tempo anche il carattere
primo della sua forma espressiva. La sua era ed è pittura
chiaramente sostanziata di colore e di emozione, immediata e
vivace: nelle sue opere si legge la volontà di proporsi
obbedendo a canoni narrativi solidamente acquisiti, lungo una
linea pittorica dalla quale l’autore non intende discostarsi
perché in essa riconosce la specificità del suo linguaggio.
Certamente non sono passati senza lasciare il segno gli
anni che separano la produzione attuale dalle lontane lezioni
di Kokoschka alla Sommerakademie di Salisburgo e in molti
dipinti lo spunto veristico si è fatto ancor più
evidentemente una mera occasione all’effondersi del colore;
così l’esperienza informale, ormai accantonata, ha pur
lasciato qualche traccia, come ne lascia la naturale
attenzione all’evolversi dei tempi. Ma in Romano Lotto
emerge sempre un immaginario tutto umorale, che trova
realizzazione concreta nel ritmo delle pennellate dense e
brevi, felicità un po’ greve della materia cromatica che
assume in sé ogni significato: in queste opere la forma si
traduce quasi totalmente in colore e nelle diverse variazioni
e cadenze acquista visibilità la percezione di una natura
dissolta che riaffiora nella sua pienezza attraverso la
continua vivace alternanza delle tinte.
R.A.
|