PROFILI
D’ARTISTA
Paola
Volpato
Pittrice
e grafica, Paola Volpato vive e lavora a Noale (VE) e, benché
sia laureata in Scienze
Politiche, ha seguito parallelamente la sua forte inclinazione
all’arte, manifesta fin dagli anni dell’infanzia,
frequentando a Venezia l’Accademia di Belle Arti, la Scuola
Libera del Nudo, la Scuola Internazionale di Grafica in corsi
di tecniche sperimentali e con i pittori come Licata e
Basaglia, e, ancora, stages di fotografia e di
elaborazioni immagini digitali organizzate dal Museo Fortuny
di Venezia.
Altri
maestri preziosi della Volpato non sono stati e non sono necessariamente solo
gli artisti, ma anche i poeti, gli scrittori, i critici, gli
intellettuali con i quali essa ha maturato la sua crescita
personale e creativa: sono
Evtuscenko, Alberti, Bellezza, Rubini che la Volpato conosce
in varie occasioni letterarie, come il concorso “I poeti
intorno al mondo” promosso da “Il Gazzettino” dove Paola
vince, nell’85, un premio di poesia.
La
poesia, la storia dell’arte, gli incontri con altri artisti,
la sua inesauribile capacità di inventare nuovi mestieri
all’arte sono poi fortemente intrecciati alla sua vita di
donna, di madre così come finemente intrecciati tra loro sono
i motivi della sua pittura: figure e situazioni che
appartengono al vissuto quotidiano, e dunque alla storia, e
concetti primari, e dunque assoluti; personaggi dipinti da
artisti del passato, che hanno già passato il vaglio del tempo e che nella
pittura di Paola Volpato riemergono non come valore culturale
ma come immagine-archetipo che si riappropria del
presente.
In
un certo senso si potrebbe affermare che l’attività ormai
ventennale di Paola Volpato, pur nella complessità dei suoi
motivi (o anzi, appunto, proprio anche in virtù di questa
complessità) esempli magistralmente e interpreti una tendenza
dell’arte contemporanea attuale che, alla determinazione
degli impegni programmatici o teorici, preferisce
un’espressione fondata su libere rielaborazioni, a partire
da esigenze individuali, di suggestioni, motivi, strutture,
soluzioni formali provenienti da più fonti del presente e del
passato.
Nascono
così moderne Madonne senesi che hanno perduto, nel rutilante
barbaglio del manto e nell’oro delle aureole, tutta la loro
timida ritrosia e l’ansioso trasmutare del corpo che
accoglie il Verbo all’annuncio dell’Angelo: di esse rimane
il sogno perduto dentro un libro al segno del quale un dito
della mano bianca trattiene il filo. Nascono rane, rapide a
percorrere il tratto pericoloso e insonne della iuta per giungere all’acqua rassicurante di un
grembo.
Le opere
così elaborate costituiscono una saldatura tra tutti i
contenuti del passato che sono andati a sedimentare il presente e il futuro, aperto ad una eterna
continuazione del racconto. E
l’utilizzo di queste rielaborazioni ha, più o meno
implicitamente, il suo punto di forza nella rifondazione del
linguaggio dell’arte: personale, complesso, curioso tanto
quanto curioso, complesso, ricco e personale è il repertorio
dei contenuti. Le sue attività artistiche, infatti, spaziano
dalla grafica, all’affresco, al disegno tessile da cui sono
state prodotte collezioni per l’alta moda, alla progettazione di tappeti e di
vetri per importanti fornaci veneziane, ai disegni per
l’editoria. Non manca alla sua esperienza nemmeno la poesia.
Infatti la Volpato ha
pubblicato, in numerose occasioni anche testi poetici, come
quello del dicembre dello scorso anno 2000, dal titolo “Il
pentagramma dell’architetto”, appositamente poetato e
illustrato dall’artista per l’architetto Teresa Caleghin e
che contiene l’elaborazione di 5 formelle che traducono in
pittura 5 “P” architettoniche: Pensiero, Pianeta, Poesia,
Progetto, Parola.
G. G.
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