APPUNTAMENTI D’ARTE
CAMPOSAMPIERO (PD) – Paola Romanzini.
Segni – Villa Querini 13 giugno / 1 luglio
Da mercoledì 13 giugno e fino al 1 luglio
le belle sale di Villa Querini di Camposampiero ospitano due
eventi artistici di notevole interesse, che si inseriscono nel
programma "Il mese della cultura" e includono, nel
medesimo spazio espositivo, anche il Convegno dal tema "I
colori tra scienza, psicologia e pittura".
L’esposizione antologica di una
quarantina di opere del Museo di Arte Contemporanea "D.Formaggio"
di Teolo (PD) è un avvenimento di particolare significato, in
quanto la maggior parte dei pezzi della Collezione, -che
costituiscono un rappresentativo campione della produzione
artistica degli ultimi cinquant’anni-, escono per la prima
dalla loro sede permanente.
Anche la personale di Paola Romanzini
rappresenta un momento culturale di rilievo in quanto la
scultrice vicentina raramente si propone al pubblico, benché
molte sue terrecotte e bronzi siano presenti in importanti
raccolte pubbliche e private.
La sua scultura si esprime attraverso un
linguaggio figurativo potentemente intriso delle grandi
esperienze plastiche dei primi del Novecento, italiane e non:
da Marino Marini, a Giacometti, ad Arturo Martini, fino a
Minguzzi, Greco, Messina, Fazzini, Manzù.
Non sono però estranei alla sua formazione
anche autori dell’antichità mediterranea e del Rinascimento
sui quali la Romanzini ha applicato uno studio attento e
sistematico. Donatello o Arturo Martini hanno da elargire in
ugual misura modelli ideali e prassi. L’insegnamento è
quello dell’esperienza plastica le cui radici affondano in
tempi remoti e che sempre si è posta come obbiettivo la
ricerca indefettibile dell’armonia tra la materia, cioè la
forma, e la luce. Nell’impasto vigoroso dell’argilla
attuato dalla Romanzini, infatti, sono mescolati motivi
classici e forme al limite dell’astrazione, realtà
quotidiane tradotte in un lessico fortemente espressivo e
sogni ondivaghi risolti in una ostinazione talvolta triste
talvolta accorata.
In ognuno dei suoi pezzi è presente,
comunque, una sintassi coerente, una sintesi formale che a
volte sfida il naturalismo alla ricerca della qualità
essenziale, quasi ontologica, nel soggetto rappresentato.
Forse, in tal senso, la scelta del
figurativo rappresenta per la Romanzini la sfida perenne di
volersi misurare con la propria capacità di scoprire e di
saper mettere a nudo, nelle figure, la loro essenzialità
intrinseca, l’armonia insita nelle misure e nei rapporti
plastici, e da questi elementi trarre una visione globale
assoluta, l’equilibrio ottimale dei pieni e dei vuoti, della
luce e dell’ombra.
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