Addio, mio
principe azzurro
Tra
le entità astratte della mitologia contemporanea, Babbo
Natale e gli Ufo occupa un posto privilegiato il Grande Amore
che arriva sul cavallo bianco. Privilegiato perché alcune
credono che esista, ma nessuna lo ha mai incontrato. Dello
Yeti, almeno, ci sono le impronte…
Irrompe
all’improvviso e tutto a un tratto dipana il gomitolo dei
tuoi pensieri intorno a un’unica domanda: "Ho
incontrato il principe azzurro?". Lo guardi e ti accorgi
che lo conoscevi, che i suoi occhi, la sua voce, il suo odore
erano già sedimentati nella tua memoria più profonda. In
quell’istante si ferma il girotondo degli amori e senti che
ti stai intrappolando in una relazione seria. Hai voglia di
seduzioni, di effervescenti promiscuità e di romanticismo doc,
quello delle fiabe, per intenderci, in cui il principe muove
le più remote capacità d’immaginazione (non a caso to
flirt etimologicamente significa muovere, agitare la
fantasia).
Quando incontri quello che scambi per il
principe azzurro, sei presa dalla voglia di riconversione
delle passioni effimere in un amore solido, sei pervasa dalla
pericolosissima voglia di abbandonarti che è una delle
tentazioni più rare e rischiose perché include un
atteggiamento di massima fiducia nei confronti del Principe.
Sì, quando hai di fronte quest’uomo praticamente perfetto
capace di coniugare amabilmente desiderio e tenerezza,
complicità e intesa, si schiude per te una parentesi di
azzurra empatia e ti lasci avvolgere dal suo mantello ceruleo…
Ma tutto questo vale solo per un’esigua minoranza (ormai in
via d’estinzione) di divoratrici di fiabe o fan dei romanzi
Armony sempre in bilico tra il disincanto e l’incanto.
Per la maggior parte della popolazione
femminile, però è ormai ritenuto desueto barattare i propri
sogni con un uomo. L’amore mitico seduce ormai pochissimo e,
del resto, non seduceva neppure i Greci per i quali la stessa
folgore di Zeus si abbatteva sui malcapitati come una malattia
mortale. Non ci dobbiamo meravigliare dunque se oggi faccia
più tendenza il rapporto breve e indolore che l’artista
americano Ike Ude indica quale "rapporto tipo" del
nuovo Millennio: "Il rapporto superficiale è fantastico,
condensa l’essenziale diplomazia del desiderio. Nei suoi
momenti migliori non lo nega né lo tradisce. Semmai lo
intrattiene, in una affascinante recesso che permette di
mantenere un rapporto psicologico con l’altro, limitato nell’intensità
e economico nel darsi."
Queste parole che suonano come un inno al
disimpegno amoroso hanno davvero ucciso il Principe Azzurro?
Sentiamo qualche parere femminile.
Credi ancora nel principe azzurro? Che
connotazioni ha?
Tatjana, 17 anni: "No,
non ci credo. penso che l'idea del principe azzurro sia un
mito ormai fuori moda anche tra le ragazze più giovani.
Spesso infatti queste cercano più l'intelligenza e la bontà
che la bellezza in un ragazzo".
Alba, 18 anni:
" Un giorno ho incontrato un
uomo, molto più grande di me: aveva la camicia azzurra e
siccome sono miope l’ ho scambiata per un mantello. Come
dovrebbe essere? Dovrebbe essere insieme paterno e passionale,
tanto forte da sapersi concedere qualche debolezza, dolcemente
disarmato al punto da lasciarmi occupare i suoi spazi
vitali".
Daniela, 25 anni: "Per
me non esiste. Un uomo comunque deve essere intelligente,
spiritoso, dolce ma non troppo... E non sgradevole a
vedersi".
Stefania, 38 anni:
"Il
principe azzurro è quello che quando lo incroci lo sguardo ti
fa ribaltare lo stomaco, pietrificare le gambe e serrare le
mascelle. Ti daresti uno schiaffo per sembrare naturale, ma
non ci riesci e ti senti il viso avvampare tanto da cercare
una risata sguaiata con l'amica a fianco o la porta della
toilette più vicina per toglierti dall' imbarazzo.
E' quello che
sogni da sempre e che non vorresti mai conoscere per non
rovinare il sogno che in un attimo si è creato. E' un
sogno..."
Angela, 46 anni: "Il
Principe Azzurro è solo una proiezione dei desideri inconsci
delle ragazzine. Le caratteristiche?…beh, le più scontate:
bello, ricco, intelligente; poi, quando credi di averlo
trovato, ti accorgi che d’azzurro gli restano solo e forse i
calzini".
E i maschi cosa ne pensano?
Ti è mai capitato di sentirti Principe
Azzurro per qualcuna? Cosa hai provato?
Massimo, 24 anni:
"Sì, mi sono sentito principe
azzurro una volta forse quando avevo 17-18 anni... almeno cosi
mi faceva sentire quella ragazza. Ed era emozionante, mi
sentivo importante. Poi crescendo, sai, le favole svaniscono
ma la galanteria rimane!
Stefano, 38 anni :
"La risposta è sì, ma è
durata poco quindi sì è annullata subito la bellissima
sensazione di prima, perciò la risposta è no".
Mario, 56 anni:
"Forse nei sogni di ragazzi
siamo stati tutti principi azzurri o almeno amiamo crederlo e
la sensazione irripetibile era di estrema dolcezza e di
sicurezza".
Nessuna traccia, dunque, del Principe
Azzurro? Pare di no, ma non disperate, mie piccole fate
turchine perché ci sono i versi di Caproni che, come le
briciole di Hansel e Gretel , ricompongono il vostro onirico
sentiero.
" L’ultima mia proposta
è questa: se volete trovarvi perdetevi nella foresta"
Nella radura di una foresta, infatti, è
stata rinvenuta l’urna di cristallo che custodisce il dolce
principe dalle labbra rosse come rosa e dai capelli color dell’ebano
in attesa del bacio che lo risveglierà, ehmm… ma forse
questa è un’altra favola.
Maria Chiara Passera
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