I film di Settembre 2001
Final
fantasy {Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}
Di Hironobu
Sakaguchi – Film d’animazione
Suggestioni
New Age e animazioni digitali si uniscono in modo
pressoché perfetto in
Final
Fantasy che dopo Shrek
segna un altro passo avanti del cinema d’animazione.
Il film racconta della Terra del 2065, quando milioni di
alieni si sono impadroniti del nostro pianeta. Mentre i
sopravvissuti lottano contro questi mostri, la dottoressa
Aki cerca una via spirituale alla liberazione dai nemici.
Dopo Charlie's Angels, Matrix, La
tigre e il dragone ecco un altro film dove la
protagonista principale è una donna coraggiosa. Un
personaggio straordinario in grado di salvare il mondo in
virtù di una sensibilità tutta femminile mai vista prima
d'ora al cinema e per nulla raffreddata dal digitale ad
altissima risoluzione.
Il
pianeta delle scimmie {Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}
Di Tim
Burton con Mark Wahlberg, Melena Bonham Carter, Tim Roth
Remake del
classico con Charlton Heston che aveva dato vita a ben
quattro sequels il nuovo Pianeta delle scimmie si
avvale del talento visivo del grande Tim Burton (Batman,
Il mistero di Sleepy Hollow) per dare nuova linfa ad
una delle saghe più famose della fantascienza non solo
cinematografica. La storia è quella di un astronauta che
finito – dopo un incidente – su quello che crede
essere un pianeta lontano, viene in contatto con enormi
scimmioni cerebralmente, intellettualmente e culturalmente
evoluti che considerano gli esseri umani come una specie
inferiore.
Nel cast di
questo evidente apologo contro il razzismo e contro l’idea
antopocentrica della Natura, anche due grandi attori del
cinema inglese del calibro di Tim Roth e Melena Bonham
Carter resi letteralmene irriconoscibili dal trucco
pesantissimo e perfetto.
Driven
{Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}
Di Renny
Harlin con Sylvester Stallone, Burt Reynolds, Estella
Warren
Diretto
dall’ex marito di Geena Davis , autore – tra l’altro
di Nightmare IV - Il non risveglio, 58 minuti per non
morire e Cliffhanger, Driven è
ambientato nel rischioso e stimolante mondo delle macchine
da corsa. Un film d’azione high-tech che mette a
fuoco la vita e la carriera di quattro piloti seguendo lo
schema classico del cinema sportivo secondo Stallone:
sacrificio, caduta, redenzione, vittoria. Passaggi
fondamentali per un film emozionante dal punto di vista
visivo e pressoché scontato sotto quello della trama e
della sceneggiatura.
Save
the last dance {Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}
Di Thomas
Carter con Julia Styles, Sean Patrick Thomas
Sara – di
famiglia borghese e provinciale - sogna di diventare una
ballerina classica, mentre Derek nero e povero, è il re
dei locali notturni di Chicago. Li accomuna la passione
per la danza e la musica hip hop. Ma la loro
amicizia che diventa amore viene contrastata dalla
famiglia e dagli amici per motivazioni sociali e razziali.
Giulietta e Romeo a ritmo di rap metropolitano con
la musica che domina una scena peraltro vuota di altre
suggestioni. Un film giovanilistico senza il coraggio di
osare un po’ di più sul versante sociale.
Jurassic
Park III {Sostituisci con chiocciola}
Di Joe
Johnston con Sam Neil, William H. Macy, Tea Leoni,
Alessandro Nivola
Terzo
capitolo della serie di film dedicati ai dinosauri, primo
senza Steven Spielberg rimasto come produttore esecutivo, Jurassic
Park III è diretto da Joe Johnston già autore di Jumanji
e dal commovente October Sky. La pellicola vede
il ritorno di Sam Neill nel ruolo del paleontologo Alan
Grant che otto anni dopo e nonostante la paura si reca al
largo del Costa Rica convinto con l’inganno da una
coppia disperata ad accompagnarli in una loro escursione
aerea sul sito dove erano stati creato dinosauri
geneticamente migliorati grazie alla clonazione. Film
noioso e scontato senza più nemmeno il talento di
Spielberg a salvare il (poco rimasto) salvabile.
A.I.
{Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}
Di Steven
Spielberg con Haley Joe Osment, Jude Law, Robin Williams
Il progetto
che Spielberg ha ereditato da Stanley Kubrick è diventato
finalmente un film di oltre due ore e venti che vuole
costituire la più intrigante e tecnologicamente avanzata
riflessione sull’intelligenza artificiale. La trama
racconta di David, il primo robot programmato
specificamente per amare che è adottato per prova da una
famiglia di umani. Finito dopo varie vicissitudini nel
mondo esterno insieme al gigolò meccanico Joe, David
proprio come Pinocchio inizia un lungo viaggio alla
ricerca di un modo per diventare umano, l’unica maniera
– a suo avviso – per ritornare con la sua famiglia
adottiva e integrarsi. A sue spese, però, l’androide
scoprirà come le macchine vengano perseguitate e
discriminate dagli uomini. Una sensibilità kubrickiana in
una pellicola che per molti versi è stata considerata l’evento
cinematografico di questo scorcio di 2001, nonostante i
botteghini americani non lo abbiano amato particolarmente.
Codice
Swordfish {Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}
Di Dominic
Sena con John Travolta, Hugh Jackman, Halle Berry, Don
Cheadle, Vinnie Jones
Sexy ed
elegante, Codice Swordfish segna il ritorno del
regista di Kalifornia Dominic Sena alla regia dopo Fuori
in sessanta secondi. Un carismatico John Travolta è
il perno di una storia politicamente scorretta in cui
spionaggio e azioni illegali di agenzie governative si
intrecciano all’ombra del mondo dei computer e degli hackers
più temibili del mondo. Un film emozionante, girato
in maniera serrata in cui Travolta domina la scena
coadiuvato da un gruppo di attori carismatici come la
sensuale Halle Berry (il suo topless vale da solo
il prezzo del biglietto), Don Cheadle e Hugh Jackman già
apprezzato in X men di Bryan Singer.
The
fast & the furious {Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}
Di Rob
Cohen con Vin Diesel, Paul Walker, Michelle Rodriguez,
Jordana Brewster
The fast
and the furious è
un western post moderno con tutte le ingenuità e le
imprecisioni tanto care al regista di The Skulls Rob
Cohen che in questo film ha voluto raccontare un apologo
sulla lealtà e sull’amicizia nel mondo delle gare di
automobili clandestine. Un film divertente e semplice che
aggiorna alla nostra modernità e reiventa tutti i cliches
del cinema di un tempo dove cavalcando bianchi o neri
destrieri i buoni e i cattivi della mitologia dell’Ovest
se le davano di santa ragione nelle verdi praterie
hollywoodiane. Con riprese mozzafiato e – soprattutto
– in virtù del carisma del monolitico Vin Diesel, The
fast and the furious rappresenta una buona via di fuga
dalla realtà, all’insegna di un cinema e probabilmente
anche di un mondo che non esistono raccontati ad oltre
duecento chilometri all’ora.
Moulin
rouge {Sostituisci con chiocciola}
Di Baz
Luhrmann con Nicole Kidman, Ewan Mc Gregor, John Leguizamo
Bisogna
avere coraggio per avvicinarsi a Toulose Lautrec, artista
in grado di generare pellicole diversissime ispirate al
suo lavoro e alla sua storia. Baz Luhrmann – dopo avere
girato – il remake di Romeo e Giulietta con
Leonardo Dicaprio lo fa con perizia e riesce a
divertire per un quarto d'ora con un brillante
caleidoscopio di immagini e suoni. Poi, però, questo musical
si trasforma solo in una noia confusa. Il regista
australiano voleva celebrare i fasti della Belle
Epoque dei primi del secolo "contaminando"
il film, mega-video-clip-rock-pop-lirico con musiche
attuali come Beatles, Queen, Lady Marmellade, Police,
Bowie, Madonna, Elton John.
Risultato? Aspetti con ansia che finisca e l’unico buon
motivo per restare è la bellezza magnetica di Nicole
Kidman.
Il
dottor Dolittle 2 {Sostituisci con chiocciola}
Di Steve
Cart con Eddie Murphy, Kristen Wilkinson
Seguito del
Remake di qualche anno fa dell'originale
film musicale con Rex Harrison, Il dottor Dolittle di
Eddie Murphy è una spensierata commediola con tanti,
tantissimi simpaticissimi animaletti allegri e scanzonati.
Con un Eddie Murphy in ottima forma e esilarante, il film
trascorre veloce nel raccontare le disavventure del povero
dottore che - senza nemmeno utilizzare il mitico anello di
Re Salomone - riesce a parlare con tutti gli esseri del
creato. Con lo zampino - è proprio il caso di dirlo - di
qualche animale digitale e animatronico - questo film di
qualità per bambini regala lacrime e tante risate proprio
grazie alla bellezza dei tanti animali presenti e per i
divertentissimi dialoghi scritti in maniera visionaria e
esilarante. Forse, l'adattamento dialettale delle voci dei
singoli animali non è completamente calzante, ma il
risultato non scalfisce il divertimento regalato da questa
ora e mezza di allegria e spensieratezza.
Spy
kids {Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}
Di Robert
Rodriguez con Antonio Banderas, Carla Gugino, Daryl Sabara,
Alan Cumming
Dal regista
di Dal tramonto all’alba un’avventura per
grandi e piccini di cui sono protagonisti l’affascinante
Antonio Banderas e la "procace" Carla Gugino
già vista e ammirata in Judas kiss e Omicidio
in diretta di Brian De Palma. La storia è quella di
due agenti segreti che mandati in missione per eliminarsi
a vicenda si innamorano dando vita ad una famiglia felice.
Nove anni dopo, però, vengono rapiti dai cattivi di turno
e stavolta saranno i due figli ad emulare le gesta dei
pericolosi genitori.
Una storia
divertente nel segno della casa di produzione dalle
orecchie di topo. Una favola moderna nello stile Disney.
Luce
dei miei occhi {Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}
Di Giuseppe
Piccioni con Luigi Lo Cascio, Sandra Ceccarelli
'Luce
dei miei occhi' è il nuovo film di Giuseppe Piccioni,
autore di pellicole come 'Il grande Blek', 'Condannato a
Nozze', 'Chiedi la luna' e quel 'Fuori dal mondo' che due
anni fa ha vinto il David di Donatello come migliore film.
Un grande successo meritato anche se - forse - inaspettato
per il film con protagonisti Silvio Orlando e Magherita
Buy. Adesso, invece, sono Luigi Lo Cascio ovvero il
Peppino Impastato dei 'Cento passi' e Sandra Ceccarelli,
protagonista di 'Tre storie' di Piergiorgio Gay, a dare
vita ad un dramma incentrato su una complessa storia
d'amore ambientata a Roma. Una città che in Luce dei miei
occhi è una città molto sfuggente e molto poco
identificata. Viene raccontata attraverso gli occhi del
protagonista che è un amante della fantascienza. Il suo
è uno sguardo da "visitatore" su una città che
abita, ma che non considera certo sua. Una storia moderna
da uno dei più importanti autori italiani contemporanei.
L’amore
probabilmente {Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}
Di Giuseppe
Bertolucci con Fabrizio Gifuni, Sonia Bergamasco,
Rosalinda Celentano
Film
sperimentale realizzato per grande parte in digitale da
Giuseppe Bertolucci già autore della sceneggiatura di Non
ci resta che piangere e regista di pellicole come Troppo
sole, Berglinguer ti voglio bene e Il dolce rumore
della vita. Rapporto a tre, tra due ragazze e un
ragazzo, di amicizia e amore ritmato da tre tempi diversi
intitolati la menzogna, la verità e l’illusione. Un
film sul cinema nel cinema, con la partecipazione di una
grande Mariangela Melato nei panni di se stessa, mentre
spiega che l’attore è il mentitore per eccellenza. Da
non perdere perché consente l’opportunità di assistere
al memorabile esordio di Sonia Bergamasco. Attrice
teatrale dalle enormi potenzialità espressive al suo
primo lungometraggio al fianco di Fabrizio Gifuni,
compagno dentro e fuori lo schermo. Uno sperimentalismo
eccezionale del grande leone del nostro cinema Giuseppe
Bertolucci.
Le
vie della violenza {Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}
Di
Christopher McQuarrie con Benicio Del Toro, Ryan Philippe,
Juliette Lewis, James Caan, Taye Diggs
Le vie
della violenza è
un thriller senza assoluzione e senza vincitori. Un
incontro tra il noir e il cinema on the road in
grado di lasciare deflagrare i peggiori sentimenti dell’umanità.
Una pellicola che segna l’esordio alla regia di
Christopher McQuarrie, già sceneggiatore premio Oscar per
I soliti sospetti e che – in qualche maniera –
sembra ereditare l’umanità addolorata dei romanzi di
John Ridley e la visionaria mancanza di virtù dell’Oliver
Stone di U turn, film tratto – peraltro –
proprio da uno dei libri scritti dall’autore di All’inferno
fumano tutti. Una commistione di presente e di eterno
passato con una strana coppia di sbandati (due
straordinari Benicio Del Toro e Ryan Philippe) che fiutano
il colpo grosso quando rapiscono una donna che ha dato in
affitto l’utero ad una facoltosa famiglia di
faccendieri. Una fotografia cupa rende ancora più
angosciante questa storia ambientata lungo il confine con
il Messico, in cui i limiti oltrepassati non sono certo
solo quelli della frontiera tra i due stati.
L’amore
probabilmente {Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}
Di
Giuseppe Bertolucci con Sonia Bergamasco, Fabrizio Gifuni,
Rosalinda Celentano
Girato
per due terzi su supporto digitale, L’amore
probabilmente è una
girandola visiva ed emotiva portata alle sue massime
conseguenze grazie – soprattutto – alla bravura
straordinaria della sua protagonista Sonia Bergamasco che
gioca con il pubblico dominando la scena sempre anche
quando finge di subirla. Tra verità e finzione, tra
teatro e cinema, tra canzonette popolari e arie colte, L’amore
probabilmente è un film estremamente raffinato in cui
il cinema d’autore compie un passo avanti verso il
ventunesimo secolo. Come in un labirinto di parole ed
emozioni, la poetica dell’autore di Berlinguer ti
voglio bene ci guida in un viaggio ricco di sorprese
in una storia fatta di tre momenti inganno, verità e
illusione che fanno parte dell’educazione di
un’attrice.
Il
trionfo dell’amore {Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}
Di
Clare Peploe con Mira Sorvino, Ben Kingsley, Fiona Shaw
Prodotto
da Bernardo Bertolucci quest’adattamento del testo
settecentesco del celebre commediografo francese Marivaux
sembra non riuscire a raggiungere in maniera adeguata
l’animo dello spettatore. La trasposizione della scena
dal teatro al cinema è riuscita grazie a rapidi movimenti
di macchina e a interessanti soluzioni stilistiche.
Purtroppo, però, Mira Sorvino pur sforzandosi molto non
è in grado di gestire i tre ruoli diversi che questa
commedia di amori, di travestimenti androgini e di inganni
vorrebbe raccontare. Chissà se in lingua originale la
recitazione si sarebbe potuta ammirare un po’ di più e
il film sarebbe risultato meno piatto.
Scary
Movie 2
Di
Keenan Ivory Wayans con Carmen Electra, Marlon Wayans
Scary
Movie, il
suo predecessore, ha avuto il merito di riutilizzare il
genere horror per
una grande satira, affrontando i temi topici di pellicole
come Scream, So quello che hai fatto e Urban Legend sotto una prospettiva ironica e deflagrante. Adesso il
suo seguito – deludente e volgare – punta al
soprannaturale: L’esorcista,
Hannibal, Le verità nascoste, L’uomo senza ombra e The
haunting vengono presi in giro uno dopo l’altro in
maniera più o meno riuscita. Nonostante James Woods e Tim
Curry una stantia sequela di gags che fanno sembrare il
film lunghissimo e insopportabile. Sembra che si voglia
indicare quello che fa ridere e si cerca di insistere su
fatti e situazioni già viste anche in altre
parodie. Eppoi nel primo sono state fatte fuori
Carmen Electra e Shannon Elizabeth…la loro bellezza ci
manca…
The
Hole
Di
Nick Hamm con Thora Birch, Embeth Davidz
Nato
sulla scorta del successo di tanti thriller giovanilistici da Scream
al recente Final
Destination, The hole è un film che assomiglia molto
nella sua struttura a Schegge
di paura con Richard Gere ed Edward Norton. Eppure
risulta convincente grazie ad una regia intrigante in cui
la fusione degli elementi sexy e pruriginosi cattura
l’attenzione dello spettatore sin dalle prime scene.
E’ così che la bravata di quattro ragazzi chiusi in un
bunker per trascorrere il week end lontano dagli altri
compagni di college, diventa il paradigma di una trama
all’Alfred Hitchcock dove vengono fuori i peggiori
istinti degli esseri umani. Interessante nonostante non ci
sia quasi niente di nuovo e sia tutto abbastanza
prevedibile.
Tutta
la conoscenza del mondo
Di
Eros Puglielli con Giovanna Mezzogiorno, Marco Bonini,
Giorgio Albertazzi
Divertente
apologo tra ironia e filosofia con il marchio dello stile
di Eros Puglielli giovane filmaker
romano che ci aveva molto divertito con il suo film
d’esordio Dorme. Un
uomo di luce (un alieno, un angelo?) sconvolge la vita di
diverse persone che decidono di cambiare la propria
esistenza per cercare la verità. Una Giovanna Mezzogiorno
sempre più brava e matura.
Eden
Di
Amos Gitai con Samantha Morton, Thomas Jane, Arthur Miller
Amos
Gitai è uno dei più grandi bluff della storia del
cinema. In tutte le sue presunte opere ha cercato di
supplire con una retorica opportunista (un po’ contro
gli arabi e contro gli ebrei) ad un’evidente incapacità
stilistica da cineasta del terzomondo. Eden è una lunghissima, patetica, ignobile sequela di scemenze che
dovrebbero risultare dall’adattamento del romanzo di
Arthur Miller che ha anche un ruolo cameo in questo film.
Da evitare con cura e da ignorare.
Heartbreakers
Di
David Mirkin con Sigourney Weaver, Jennifer Love Hewitt,
Gene Hackman, Ray Liotta
Madre e figlia sono
impegnate a truffare ricchi uomini da sposare, truffare e
da cui divorziare. Una storia divertente con qualche
battuta piccantina (ma sempre nell’ambito del
politicamente corretto) che, però, proprio come i
wonderbra delle due protagoniste, ha bisogno di essere
puntellata dalla bravura dei suoi attori per essere tenuta
davvero su…
Il
trionfo dell’amore
Di
Clare Peploe con Mira Sorvino, Ignazio Oliva, Ben Kingsley
Una
commedia di Marivaux portata sullo schermo da Bernardo
Bertolucci in qualità di produttore di sua moglie Clare.
Un’aspettativa vanificata da una Mira Sorvino fuori
ruolo, in un film noioso in cui il testo non è adattato
al nostro tempo e in cui l’azione stenta, schiacciando
un’attrice incapace di reggere il peso di ruoli che
richiederebbero una vera formazione teatrale e non
un’imitazione dell’arte.
Session
9
Di
Brad Anderson con Peter Mullan, David Caruso, Stephen
Gavedon
Inquietante
e innervosente, Session 9 è un thriller inquietante
nato sulla falsariga di Shining in cui vengono
coniugate le stesse atmosfere claustrofobiche e
agghiaccianti. La storia del gruppo di operai impegnati a
togliere l’amianto da un manicomio enorme chiuso anni
prima, con gli strani fenomeni che si verificano, è
un’indagine sulle tante sfaccettature del male.
Interessante anche se non troppo originale.
Moulin
Rouge {Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}
Di Baz Luhrmann con Nicole
Kidman, Ewan McGregor, John Leguizamo
Il
regista di Romeo + Giulietta e del meno conosciuto Ballroom
torna con una pellicola dal forte impianto musicale
che si rivela per essere una contaminazione di generi, kitsch
e al tempo stesso estremamente sensuale. Un musical
la cui colonna sonora si confonde con la sceneggiatura
ed in cui Nicole Kidman e Ewan McGregor si propongono come
due interpreti dalle elevate qualità artistiche sia sotto
il profilo interpretativo che vocale. Il film che racconta
una storia d’amore e morte nella Parigi della Belle
Epoque vede protagonisti alcuni Bohemiens che
raggirano un nobile, allo scopo di obbligarlo a finanziare
il loro spettacolo celebrativo della loro filosofia
artistica. Per farlo usano la star del Mouline Rouge, la
cortigiana Satine che – invece – di offrire in cambio
le sue grazie al Duca mecenate, si innamora perdutamente
dell’autore dello spettacolo. L’ennesimo confronto tra
lo squattrinato artista e il ricco crudele, in cui
celebrare la joie de vivre giovanile attraverso un musical
in cui le parole delle canzoni sono quelli di grandi
classici della musica pop come Your song di Elton
John e Lady Marmalade. Un film interessante e
difficile da seguire per la sua regia visionaria e
velocissima (i movimenti della macchina da presa
potrebbero in alcuni momenti risultare fastidiosi) in cui
musica e cinema si fondono in un’unica avanzatissima
amalgama visiva ed emotiva. Da notare – soprattutto –
la straordinaria qualità dell’ambientazione, la
sontuosa bellezza di Nicole Kidman e la regia avvolgente e
coinvolgente. Tra farsa e kitsch, tra musica e
parole viene data nuova linfa vitale allo spirito del
melodramma che è stata la cifra del successo di opere
come La traviata e soprattutto La bohéme.
Blow {Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}
Di
Ted Demme con Johnny Depp – Penelope Cruz – Franka
Potente – Ray Liotta – Rachel Griffiths – Jordi Mollà
La
biografia del narcotrafficante George Jung sullo sfondo
dell’America a cavallo tra gli anni Sessanta e gli
Ottanta è non solo uno spaccato del mondo della droga con
i suoi guru come Pablo Escobar, ma anche la celebrazione
del “talento” del suo protagonista: un uomo come tanti
che ebbe la discutibile intuizione di introdurre la
cocaina sul mercato nordamericano, prendendo direttamente
accordi con i signori della droga colombiani. Interpretato
da un – come al solito – straordinario Johnny Depp, Blow
è un film eccessivamente agiografico, dove –
nonostante l’ironia con cui viene raccontata la storia
– la figura di Jung risulta bidimensionale tutta presa
dal proprio lavoro portato avanti con maligna genialità e
l’amore per la famiglia. Gli effetti della droga, il
mondo dei drogati e del vizio, restano sullo sfondo e –
alla fine – si pretenderebbe dallo spettatore una forma
di pietismo nei confronti del “povero Jung”
francamente senza senso.
The
unsaid {Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}
Andy
Garcia – Teri Polo – Vincent Kartheiser - Linda
Cardellini Sceneggiatura
Miguel
Tejada-Flores, Scott Williams Regia Tom
McLaughlin Anno di produzione USA
2001 Distribuzione Eagle
Pictures Durata 103’
Nonostante
le sue piccole e grandi ingenuità The unsaid è un
film interessante e intelligente, pieno di meriti. A
partire dal fatto che lo sviluppo della sua trama è
abbastanza imprevedibile e lo spettatore non è mai
svantaggiato rispetto la regia. Il pubblico scopre ciò
che accade insieme ai protagonisti ed è per questo che la
trama basata appunto sul “non detto” che dà il titolo
al film, risulta credibile e molto attuale.
Certo, il
monoespressivo Andy Garcia, forse, non è la scelta
migliore per il personaggio dello psicologo che si sente
in qualche maniera responsabile per la morte del figlio.
Eppure nella sua fragile e sconclusionata reazione il
personaggio di Andy Garcia consente allo spettatore di
immedesimarsi di fronte all’orrore derivato dal
confronto con le molestie sessuali a dei minori. Un film
inquietante e disperato dove il punto di vista della
psicologia frana sotto il peso di reazioni molto umane.
Qualche volta nobili e degne di attenzione, altre stupide
e prive di ogni senso.
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