Il fascino discreto del
disordine
Intervista
ad Anita Caprioli
Anita
Caprioli si è imposta all’attenzione del pubblico per
quel misto di fascino, eleganza e bravura che poche altre
attrici della sua generazione sono in grado di sfoderare.
Un’interprete dall’andatura felina in grado di
coniugare sensualità ed ironia. Donna fatale in Tutti
giù per terra di Davide Ferrario e Denti di
Gabriele Salvatores, oggi questa ragazza nata a Varese
torna sul grande schermo come protagonista delle due
pellicole italiane più importanti di questo scorcio del
2001: Vajont di Renzo Martinelli e Santa
Maradona di Marco Ponti al fianco di Stefano Accorsi.
Un’impressione
che si ha guardandola recitare è che la bellezza sia un
fatto accessorio. Perché?
Ci sono
molti personaggi femminili che vengono raccontati come
belli e basta. Per un’attrice, però, questo non è
assolutamente stimolante. Puoi farlo una volta, ti diverti
e finisce lì. Non per tutta la vita. Essere cattiva,
antipatica consente di trovare percorsi diversi. Per
quello che mi riguarda la bellezza non mi interessa
troppo. Mi piacciono i personaggi estremi: lontani da me o
così vicini da chiedere un altro tipo di lavoro di
introspezione.
Che tipo di
personaggio le piacerebbe interpretare, adesso?
Amo molto
le donne combattive, ma adesso mi piacerebbe interpretare
un’outsider, un personaggio lontano da ogni tipo
di realtà, di percorso, all’estremo. Un personaggio
brutto, alla deriva, senza cadere nello stereotipo.
La
deriva di una donna risulta sempre problematica da
raccontare…
Sì, però, risulta anche
affascinante. In ognuno di noi c’è un momento di deriva
e di sbandamento. L’angolo della strada è qualcosa che
mi affascina molto.
La sua
attrice preferita è Juliette Binoche, cosa crede di avere
in comune con lei? L’ironia, forse...?
Forse la
capacità e la volontà di rendere donne che non si
spaventano di come sono in realtà.
Una donna
bella e intelligente fa paura?
Fa paura la
fragilità, che, invece, non viene temuta dalla donna
stessa che sa affrontare il suo disagio e la sua malattia.
Qual è un
personaggio che le piacerebbe interpretare proveniente da
qualche film?
Mouchette
di André Bresson. Un film in bianco e nero che racconta
– appunto – la storia di una donna molto povera alla
deriva. Una figura abbastanza incattivita nei confronti
del mondo. Mi affascina molto…
M. Spa.
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