Recita solo in Francia e
non vuole andare negli Usa. Per aiutare il cinema del suo
Paese. Ep er non dover fare la solita parte del cattivo.
Eppure Vincent Cassel fino ad ora ha fatto solo il
cattivo. Come ne Il patto dei lupi di Christophe Gans. In
attesa di diventare uno 007. Francese, ovviamente
Vincent Cassel, attore protagonista de
I fiumi di porpora e L’odio, torna al cinema
con una pellicola d’azione ambientata nel diciottesimo
secolo: Il patto dei lupi in cui un animale
misterioso è al centro di una catena di delitti. Il
regista è Christophe Gans, un appassionato del cinema di
Hong Kong e al fianco dell’attore c’è l’inseparabile
Monica Bellucci.
Qual è il senso della leggenda che sta
alla base de Il patto dei lupi?
E’
una storia molto complessa: un lupo sembrava essere il
responsabile di una serie di morti in una regione della
Francia. Il re lo fa uccidere ed imbalsamare
dall’esercito. Nella realtà è possibile che fosse un
leone, utilizzato da una setta nel tentativo di cercare di
destabilizzare il potere tramite un atto di terrorismo.
Del resto la cosiddetta "bestia di Gevaudan" è ancora
molto presente nell’immaginario francese.
Dieci anni fa lei ha esordito con
L’odio di Mathieu Kassovitz: il viaggio di un giorno
di un ebreo, un nero e un arabo in una Parigi insensibile.
Non trova triste che non sia cambiato nulla da allora e
che la guerra con l’Afghanistan abbia contribuito ad
inasprire il razzismo?
Ma
il cinema non può cambiare nulla! E’ difficile capire se è
la società ad influenzare il cinema o viceversa. Io credo
che sia molto ingenuo quello che fanno gli americani
ovvero che smettono di girare film in cui si vedono aerei
che esplodono, pensando così di arginare il terrorismo.
Con un film si possono solo dare delle informazioni come è
accaduto con L’odio. La gente aveva paura di quello
che succedeva nelle periferie, senza peraltro conoscerle.
Nessuno aveva mostrato questo tipo di gioventù sullo
schermo. Alla fine, però, nel cinema e nella televisione
sono stati scelti più attori arabi e neri. E questo sì che
è già un bel risultato…
La vedremo mai in un film americano da
protagonista?
La differenza tra me e mia moglie Monica
Bellucci è che lei è già una stella internazionale e io
no. Io sono ancora ancorato alla cultura francese. La mia
missione è quella di fare uscire il cinema francese ed
europeo dal ghetto in cui l’hanno relegato gli americani.
Non so se ci riuscirò. Del resto non mi va di andare in
America e fare il cattivo così come è capitato a Jean Reno
in Godzilla.
Perché il cattivo?
Gli attori europei in America a parte
Hugh Grant che fa il fidanzatino, sono sempre dei cattivi
e basta. Se faccio il cattivo in Europa almeno è per mia
scelta.
A cosa sta lavorando adesso?
Sempre
con Christophe Gans stiamo pensando a sviluppare il
personaggio di Bob Moran, una figura che proviene dal
mondo dei fumetti. E’ un giornalista che dopo avere
vissuto gli orrori della Seconda Guerra Mondiale ha deciso
di lottare contro il male in maniera pacifica. Il suo
nemico è una specie di Osama Bin Laden, un terrorista che
si fa chiamare "L’ombra gialla" e che odia l’occidente per
il suo essere stato responsabile dell’industrializzazione
del mondo. Cercheremo di farne una sorta di saga sullo
stile di 007 "alla francese", però.
m.s.