VICENZA – Chiesa dei santi Ambrogio e Bellino - L’incisione
a Vicenza: 1960-2001- 9 febbraio / 10 marzo
L'esposizione rientra nel progetto "Spazio arte Vicenza",
promosso
dall'Assessorato ai Servizi Culturali del Comune e curato da
Sandro Stocco,
da l’avvio ad un'indagine sulla produzione artistica vicentina
dal dopoguerra ad oggi, partendo da una ricognizione storica in
uno dei settori che ha visto
diversi autori vicentini imporsi a livello nazionale: la
calcografia, cioè
la stampa ottenuta da matrici metalliche con segni in cavo, per
mezzo di
incisione diretta (bulino, puntasecca) o mediante corrosione di
acidi
(acquaforte, acquatinta). Nella complessa ed articolata galassia
degli incisori vicentini, spesso degni di molta attenzione, sono
state scelte aree rappresentative di tre
generazioni, selezionando otto autori in modo da poter
documentare alcune
tappe del percorso e dell'universo espressivo di ciascuno e
fornire una
idea, sia pure non esaustiva, delle singole personalità.
Sono presenti in mostra Ernesto Lomazzi (1905-1985), Nerina Noro
(1908) e
Neri Pozza (1912 -1988), tre maestri storici di grande spessore
espressivo, con "fogli" realizzati nel pieno delle loro maturità
artistica
ed accuratamente scelti per l'intima partecipazione e l'alta
qualità
dell'esecuzione. Si prosegue con Giorgio Peretti (1937), Nereo
Quagliato
(1939) e Miraldo Beghini (1942), tre artisti della "generazione
di mezzo",
molto diversi per formazione ed interessi, che hanno saputo
trasferire
nell'incisione gli esiti di ricerche e di innovazioni
stilistiche operati
in altri settori delle arti visive, con una notevole padronanza
del
linguaggio calcografico.
Si giunge infine a due autori delle nuove generazioni: Silvio
Lacasella
(1956) e Giovanni Turria (1970), i quali, pur adottando
linguaggi attuali,
si nutrono di antica sapienza ed abilità grafica, realizzando
un'idea che
ha il respiro ampio delle emozioni nascoste negli anfratti delle
ombre.
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