PARMA – Galleria d’Arte Niccoli – Astrattismo Classico
1947- 1950 – 23 febbraio / 30 marzo
A più di vent’anni dall’ultima - e sinora unica – mostra storica
dell’Astrattismo Classico – autodefinizione del gruppo di
astrattisti fiorentini Vinicio Berti, Bruno Brunetti, Alvaro
Monnini, Gualtiero Nativi, e Mario Nuti – si rivisita a Parma
uno dei momenti più interessanti e fecondi dell’astrattismo
italiano, che trovava a Firenze un degno corrispettivo, di
quanto avveniva a Roma, col gruppo Forma, e a Milano col M.A.C.
(Movimento Arte Concreta). Sviluppatosi dal 1947 al 1950, prima
col nome di “Arte d’oggi”, poi come “Astrattismo Classico” il
gruppo di astrattisti fiorentini evidenzia, nei confronti degli
altri gruppi affini, alcune peculiarità che lo rendono
fortemente emblematico della situazione artistica italiana
d’allora : è infatti il gruppo più impegnato nella teoria e in
una sorta di teoria politica dell’arte. Attraverso discussioni
infuocate, organizzazioni di mostre, elaborazioni critiche –
soprattutto da parte di Ermanno Migliorini, teorico del gruppo –
questi giovanissimi artisti cercavano di fondare un modo di
agire nell’arte strettamente collegato con l’ideologia politica
progressista della sinistra italiana, facendo dell’astrattismo
il nuovo alfabeto operativamente vicino ai concetti di lavoro,di
funzionalità, di collettivismo: nelle opere e negli scritti la
tensione morale verso questi risultati è altissima, come
altissimo fu lo scoramento di fronte all’incomprensione assoluta
da parte dei teorici della “linea” del Partito, con Palmiro Togliatti in testa.
La vicenda dell’Astrattismo Classico fiorentino si incrocia, ed
è quasi il detonatore, infatti della scelta politica ed
ideologica della sinistra italiana nei confronti del realismo di
impronta sociale, che costrinse tutto l’astrattismo italiano ad
una “vita difficile” almeno per tutti gli anni 50, nonostante la
qualità delle opere che, nel caso dei fiorentini, non ha nulla
da invidiare alle coeve esperienze romane e milanesi, e persino
europee.
La situazione teorica e politica l’atmosfera cittadina, l’arte
sono esaminate in un lungo saggio di Marco Meneguzzo, che
correda un volume riccamente illustrato – con le opere in mostra
e non – e documentato – viene ripubblicato integralmente, ad
esempio, il “Manifesto dell’astrattismo classico”, ormai
introvabile – ultimissima monografia del gruppo dopo quella
pubblicata ormai ventun anni fa da Vallecchi.
La mostra comprende oltre trenta lavori, tutti degli anni
Cinquanta, dei cinque artisti firmatari del gruppo, più alcune
opere di pittori – come Arrigo Parnisari e Silvano Bozzolini,
allora attivi a Firenze – che parteciparono a qualche mostra del
gruppo, condividendone gli scopi. Si tratta, come detto, della
più importante rassegna del gruppo, per numero di opere esposte
e per l’impegno editoriale, da più di vent’anni.
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