E’ nata un’(E)stella
Vinceva medaglie con la
nazionale canadese di nuoto sincronizzato. Poi grazie a un
fisico perfetto ha girato i suoi primi spot pubblicitari
finendo sui manifesti di mezzo mondo. Quindi il grande
salto con il cinema: Perfume, Driver e infine il colpaccio
con il remake de Il pianeta delle scimmie di Tim Burton.
Chi fermerà ora la carriera dell’atletica miss Warren?
Non
ha ancora 25 anni, ma - come la sua coetanea e neo mamma
Laetitia Casta - domina Internet con i siti di milioni di
devoti adoratori della sua bellezza. Canadese, nata a
Petersbourgh nell’Ontario, Estella Warren ha trasformato
il suo fisico perfetto, scolpito dagli anni passati nella
nazionale di nuoto sincronizzato, nell’oggetto del
desiderio non solo per le persone comuni verso cui
occhieggia sensualmente da pubblicità e calendari, ma
anche per pubblicitari e registi che la cercano
affannosamente per trasformarla nella diva del nuovo
millennio.
Alla fine del liceo, un colloquio con
un’agenzia di modelle di New York l’ha subito catapultata
nel mondo della pubblicità. Le sue misure procaci,
infatti, anziché portarla sulle passerelle come è capitato
per bellezze come Charlize Theron e Laetitia Casta,
l’hanno proiettata nel mondo della pubblicità.
Testimonial per i costumi da bagno di Sports
illustrated Estella è diventata famosa in tutto il
mondo quando il suo viso è stato associato alle immagini
della promozione del profumo più blasonato che c’è, ovvero
Chanel No.5. Un liquido magico e portafortuna visto che
Marilyn Monroe dichiarava sempre di dormire solo con due
gocce dell’effluvio francese al posto della camicia da
notte.
Vincitrice
di alcune medaglie con la nazionale canadese di nuoto,
Estella è una ragazza abituata ai premi. Così dopo essere
diventata una tra le top model più apprezzate, ha deciso
di tentare la carriera come attrice. Ex fidanzata del divo
di Pearl Harbor Josh Hartnett, Estella Warren
doveva andare alle Olimpiadi di Sidney con la
rappresentativa di nuoto del suo Paese, ma la carriera
come modella era diventata troppo impegnativa per
ammettere qualsiasi distrazione. Così prima la pubblicità
e poi il cinema si sono impossessati avidamente e in
maniera totalizzante dell’immagine di questa ragazza che,
però, come attrice sembra avere ancora molto da imparare.
Non basta, infatti, essere stata nominata la ragazza più
bella del 2000 dalla rivista Maxim per sapere stare di
fronte alla macchina da presa. E non basta nemmeno
esordire sullo schermo in un film che – scherzi del
destino – si intitola proprio Perfume per acquisire
una maggiore confidenza con la recitazione.
Certo, le cose sono migliorate con
Driver, l’appassionante film di Renny Harlin
ambientato nel mondo delle corse della Formula 1. Ma lì il
ruolo di Estella era da comprimaria e da fidanzata di un
pilota. Pochi sguardi e qualche ammiccamento volto a
distogliere lo spettatore dall’invecchiamento dei due
vecchi leoni Sylvester Stallone e Burt Reynolds. Giusto il
tempo per un breve flirt con il coprotagonista
coetaneo Kip Pardue (visto anche in Il sapore della
vittoria ) eppoi via con Tim Burton verso il
rifacimento de Il pianeta delle scimmie campione di
incassi. Un successo enorme e atteso, con altri due film
Tangled con Rachael Leigh Cook e Down and Under
in Australia con David McNally regista de Le
ragazze del Coyote Ugly uno che – evidentemente – di
bellezza se ne intende. E dire che per tutto The planet
of the apes Mark Wahlberg le preferisce Helena Bonham
Carter. Certo l’attrice inglese è meno gatta morta del
solito, visto che è truccata perfettamente da scimmia, ma
tra le due non c’è comunque paragone possibile. Un
atteggiamento decisamente strano quello di Wahlberg, per
"esigenze di copione", visto che atterrando su un pianeta
popolato principalmente da scimpanzé è già davvero un
miracolo trovare una bellezza del genere a disposizione…
probabilmente l’unica spiegazione possibile è che gli
astronauti siano in fin dei conti abituati "all’Estelle".
Nautilus l’ha intervistata in occasione dell’uscita in Dvd
di Planet of the apes.
Quando è stata chiamata da Tim Burton
per il provino temeva di dovere coprire la sua bellezza
con una folta pelliccia?
In
un certo senso ero molto confusa. Dovevo accettare di
girare un altro film, ma quando il direttore del casting
mi ha chiamato per parlare con Tim Burton ho fermato
tutto. Tim mi ha fatto il provino filmandomi e chiedendomi
molto riguardo il mio passato di atleta. La sceneggiatura
era segreta e mi hanno mandato un altro copione su cui ho
basato un secondo provino più impegnativo. Quando ho avuto
la parte mi sono davvero commossa. Ero un’attrice
sconosciuta insieme ad attori straordinari del calibro di
Tim Roth, Helena Bonham Carter e Charlton Heston. Insomma,
una bella soddisfazione. Inoltre Boogie Nights è
uno dei miei film preferiti e non avrei mai immaginato di
lavorare con un attore tanto in gamba quanto Mark Wahlberg.
Desiderava più interpretare un scimmia o
un essere umano?
Diciamo che non mi è dispiaciuto
"restare umana". Chi doveva indossare il costume aveva
bisogno di un trucco lungo cinque o sei ore. Anche in
questo ho ammirato molto la professionalità degli attori
che si sottoponevano al trucco per ore ed ore senza alcun
problema.
Che tipo di emozione è stata lavorare
nel rifacimento di un film di culto?
Ho visto l’originale quando avevo dodici
anni e sin dall’epoca ero rimasta sedotta dall’idea alla
base della saga. Quando ho avuto la parte ho comprato la
collezione di Dvd che erano appena uscita dalla Twentieth
Century Fox. Mi sono così resa subito conto che il film di
Tim sarebbe stato molto diverso. Del resto era impossibile
girare un remake o un sequel di un film così penetrato
nella cultura pop.
Cosa la colpisce di più della sua
versione della storia?
Innanzitutto la recitazione di Tim Roth
e il trucco sono gli elementi che colpiscono anche coloro
cui il film non è piaciuto. Ed è straordinario notare come
il Dvd che ha realizzato Tim Burton sia ancora un passo
avanti. Del resto Tim è un’icona del cinema moderno.
m.s.