"Cielo grigio, terreno pesante"
Sarà un Mondiale di calcio
ipertecnologico. Fatto di mille moviole, telecamere in ogni
metro di campo e stadi che sembrano astronavi. Un torneo senza
cuore e fantasia, anche sul campo. E allora perché non
ricordare le romantiche, retoriche e dolci vecchie
radiocronache di una volta? Noi ve ne proponiamo qualcuna.
Prese fra quelle "inventate" da Stefano Ferrio e pubblicate
nel suo libro fra breve in edicola
Siamo alla vigilia di un
nuovo campionato mondiale di calcio. Prima ancora di
azzardarsi in pronostici sui risultati (l’ordine delle
favorite ci pare comunque questo: Francia 35%, Italia e
Argentina 25, Brasile 10, nazionale sorpresa 5), sembra già
possibile anticipare che questi di Giappone e Corea del Sud
saranno Mondiali a tutti gli effetti del "nuovo millennio".
Nel senso che, concepiti soprattutto come immane show business
mediatico con scarsissime concessioni alla poesia e
all’improvvisazione, si proporranno quali esempio di uno sport
massificato-globalizzato da vivere esclusivamente attraverso
la televisione.
Saranno dunque Mondiali nel
segno quasi ossessivo della moltiplicazione delle telecamere,
del frenetico spot, del replay a oltranza, delle moviole più
esasperate. Qualcosa di lontano anni luce dalla strapaesana
improvvisazione e dall’effimera levità delle care, vecchie
radiocronache di una volta. Alle quali è interamente dedicato
il libro "Cielo grigio, terreno pesante", di Stefano Ferrio.
Per gentile concessione dell’autore, ve ne anticipiamo alcuni
brani.
… Scusa Lomazzi se ti
interrompo, ma devo prendere la linea da Savona perché c’è una
rimessa laterale a favore del Napoli. Il signor Dalle Fusine
di Montebelluna non ha avuto esitazioni e, dopo una rapida
consultazione con il suo collaboratore di destra, il signor
Testacco di Foligno, che si era passato la bandierina dietro
un orecchio, come prescritto dal regolamento, ha assegnato
l’out alla squadra partenopea. Dunque, rimessa laterale a
favore del Napoli al 26° del secondo tempo.
Buonafede, se sei d’accordo
aspetterei la battuta dell’out prima di tornare la linea a
Brindisi… Va bene, allora tutto è pronto per l’esecuzione
della rimessa laterale. Se ne incarica Oddoni, e dobbiamo
quindi aspettarci questa sua famosa battuta corta, che tanto
fa discutere dal famoso ceffone in diretta dato al giocatore
dal suo stesso allenatore, Scandurra. Oddoni naturalmente non
prende la rincorsa… Si porta il pallone dietro la testa e…
Attenzione, non batte l’out perché Senigallia, il preparatore
tecnico del Savona, gli ha pizzicato una coscia, non è la
prima volta che succede in questa partita, solo che ora il
centrocampista in maglia azzurra è a terra, in preda a una
sorta di irrefrenabile convulso. C’è Ballico, Ballico che si
sta mettendo le mani ovunque per la disperazione… In campo si
sta sfiorando il dramma. Vediamo Dalle Fusine apprestarsi a
mostrare qualche cartellino, mentre si scatena un
indescrivibile parapiglia attorno al guardialinee… Espulso
Cujo!… Espulso Cujo! Cartellino rosso per il laterale
peruviano del Napoli. Dalle Fusine appare irremovibile, è
cartellino rosso per l’ex stella della Financia di Lima, che
ora viene portato fuori a forza dai compagni di squadra
Maroncelli e Cattelan. Nel frattempo la situazione si è tutt’altro
che normalizzata, forse è addirittura degenerata, tanto che
vediamo Frangipane, portiere del Savona, venire alle mani con
Di Cassio, dirigente accompagnatore del Napoli. Particolare
curioso, i due fuori dal campo sono cognati… Scusa Buonanafede,
ma in attesa che sul terreno di gioco torni un po’ di
chiarezza io ripasserei la linea a Lomazzi…
(voce in crescendo, quasi
stentoreo)… Maggiolini… Maggiolini… Maggiolini… Maggiolini…
(lunga pausa, e voce in decrescendo quasi catatonico)… Porcu…
Porcu…Porcu…….Porcu… Nulla di fatto.
Il pallone sta danzando
ormai da un minuto lungo la linea dell’out quando se ne
impossessa di forza Braibante, che forse commette fallo su
Caccavale, ma per il signor Trozzo è tutto regolare… Anche lo
schiaffo plateale con cui Braibante riesce a proiettare in
avanti la sfera, e a inseguirla con un’azione entusiasmante.
La palla ora esce dal campo e sta prendendo la via delle
gradinate, sempre controllata a distanza da Braibante che si
trascina dietro come un’ombra il suo marcatore Frigerio II,
protagonista di una partita pressocché impeccabile sul piano
difensivo. Abbiamo contato diciotto falli tattici commessi da
tergo ai danni del centrocampista avanzato della Pro Vercelli.
Ora i due continuano la loro sfida personale sui gradoni della
curva sud dello stadio di Voghera, ed è molto bello assistere
a questa partita nella partita, così piena di un agonistico
furore di altri tempi. Permetteteci la citazione, viene in
mente il Camillo Toschi che in altri tempi scriveva del calcio
come sport da macellai.
Ecco Braibante girarsi e
lanciare uno sputo a Frigerio II, che però si scansa e fa in
modo che venga colpito uno spettatore… Il quale reagisce,
clamoroso!… Questo sconosciuto mattatore della domenica si
mette a inveire contro il capitano del Forlì, e ora minaccia
di colpirlo sulla testa con l’ombrello. Nel frattempo
Braibante si libera del pallone smistandolo a Cruzado che si
invola tutto solo verso i cartelloni pubblicitari. Ma ecco
l’arbitro, che ripetiamo è il signor Trozzo di Ravenna,
interrompere l’azione, forse un po’ fiscalmente, consentiteci
di dirlo, e mandare tutti negli spogliatoi. A voi Varazze.
Da Consonni la palla
perviene a Crotti. Da Crotti a Cuttizza, e da Cuttizza a
Maffioletti. Maffioletti ora si accinge a varcare la fascia
mediana del campo, guardato a vista da Benitez, che deve stare
attento a non commettere falli troppo plateali dopo il
cartellino giallo ricevuto da Cicoria, ripetiamo, per un grave
atto di esibizionismo compiuto al 25° del primo tempo, quando
il risultato era ancora di tre a tre. Maffioletti ora scherza
Benitez con un tunnel, guadagna la tre quarti avversaria e,
con grande intelligenza tattica, fa partire un lunghissimo
retropassaggio per il proprio portiere, Ripamonti… Che stoppa
di petto e poi inciampa, mandando la palla a sbattere sulla
traversa della propria porta… Attenzione, si avventa sulla
sfera Spaltri, e con lui Bubacco, Schneider, Cristallini,
Fotia, Messericola, Scalzotto, Whurer, Okelele, Tremelloni…
Mischia spaventosa davanti alla porta… (voce in crescendo)
Bettio! Funari! Frangipane! Recchia! Dellomodarme! Amario!
Amario! Amariooo!! Amarioooo!!!!… Calcio d’angolo.
Bocchio si trascina
stancamente la palla lungo la linea di porta, guardato a vista
da Dario Venancio. Scocca ormai il settimo dei cinquantadue
minuti di recupero concessi dal signor Munafò di Verona prima
di essere colto da un malore cardiaco, e di venire sostituito
dal quarto uomo Coccobello di Prato. Ci informano nel
frattempo che le condizioni di Munafò, per il momento lasciato
disteso per terra accanto alla panchina del Monza, sono
stabili. Ringraziamo Orazio Gallinelli per lo scrupoloso
lavoro di aggiornamento e seguiamo in cronaca diretta le
evoluzioni di Bocchio, che ripetiamo, continua a tenere palla
lungo la linea della propria porta, adesso guardato a vista
non solo da Dario Venancio, ma anche da Vanvitelli e Phil
Henderson. Quanto al portiere della Roma, Quartullo, sta
guadagnando lentamente il limite dell’area di rigore. Non è
escluso che Bocchio alla fine gli cederà il pallone, e che il
portiere giallorosso lo scaraventerà di prepotenza in calcio
d’angolo. E’ uno degli schemi più emblematici del calcio
caotico predicato da mister Alessandrelli. Staremo a vedere,
ma intanto passiamo la linea a Foggia dove, come avrete già
saputo nel corso dei precedenti collegamenti, è in corso
un’invasione di campo dal terzo minuto del primo tempo. A te
Claudio Biscotti.
(voce ai limiti
dell’udibile, emessa a metà fra il sospiro e il mugolio, quasi
sovrastata dal continuo clamore del pubblico)… Pipparini…….
Pipparini…. Pippariniiii…Pippariniiiiiii….
Pippariniiiiiiiiiiii….. (…)
(da "Cielo grigio, terreno pesante" di
Stefano Ferrio)