Ci
si può divertire anche parlando di una
struggente storia d’amore. Si possono
raggiungere momenti esilaranti
soffermandosi su eventi di grossa
sofferenza. Sì è vero, non si muore per
amore, però certe volte si sta tanto,
tanto male… per amore.
”Interreil” (ma dovrebbe
essere scritto inter-rail, ovvero
l’abbonamento libero per girare sui
treni di tutta Europa) è la storia di un
amore passionale e travolgente che non è
mai sbocciato. Un amore mascherato di
amicizia che è dolce e amaro come ogni
amore che si rispetti. Anna (Romina
Mondello) è una studentessa che si
è appena laureata in Lettere e così,
dopo la fatica di cinque anni di
Università, decide di meritarsi un
giusto premio. Decide quindi di
preparasi un enorme zaino e di partire
per un viaggio in treno in giro per
l’Europa con i soldi di papà: è anche
una specie di ultimo viaggio della
libertà; dopo l’estate infatti
dovrà convolare a nozze col suo
fidanzato.
Dopo alcune tappe,
euforica per la magia del viaggio,
incontra Luca (Michele La Ginestra) un
viaggiatore vagabondo che lavora per una
società italiana di import-export di
prodotti alimentari alternativi. Siamo a
Parigi e in una situazione di grande
pericolo Luca le salva la vita. Il caso,
la fortuna e un posto così lontano dalle
loro case: parte così questo incontro
“casuale” tra due persone diverse in
tutto e per tutto ma legate da una
profonda constatazione di solitudine.
Anna vive secondo le regole, “vive” per
caso. Ad Anna capita di vivere secondo
le regole, le capita di “vivere” per
caso, Luca invece vive in fuga da ogni
tipo di responsabilità. E forse questo
incontro rischierà di cambiarli o almeno
di permettergli per un attimo di pensare
che qualcosa può cambiare.
Anna, medio-borghesotta
romana, è affascinata dalla vita
vagabonda di Luca, basta poco per farle
cambiare rotta rispetto ai suoi progetti
originari e seguirlo nell’est europeo.
Comincia così un divertente viaggio che
li porterà dalla Finlandia alla Russia,
dalla Romania alla Turchia. I ragazzi
confondono l’amore e l’amicizia e forse
si innamorano perdutamente l’uno
dell’altra. Non riescono, però, mai a
dirselo. Confrontano le loro vite, così
diverse, e si invidiano perché, se da un
lato Anna, abituata a passare la sua
vita a studiare in una Roma grigia,
desidererebbe viaggiare e vedere come è
fatto il mondo, dall’altro Luca, che di
mondo ne ha già visto pure troppo, sogna
la stabilità di una famiglia e una fissa
dimora. Due pianeti che girano nella
stessa orbita ma che non si
incontreranno mai. Anna e Luca sono due
giovani influenzati dalle loro famiglie
e vivono le loro scelte di vita,
obbligate dal contesto in cui sono
vissuti, come una condanna
insindacabile. Ma è solo durante il
viaggio che riescono ad evincersi dal
loro contesto ed a giudicare le loro
debolezze. I protagonisti si alternano
in scena ed, in alcuni momenti,
interagiscono rievocando i momenti
salienti del loro incontro. Uno
spettacolo dedicato a chi pensa che
soffrire per amore sia, in fondo, una
cosa piacevole.
Nata a Roma, Romina
Mondello frequenta il laboratorio
teatrale del regista Candito Coppetelli,
studia danza classica e moderna e canto.
Nel 1992, partecipa all’edizione estiva
del programma televisivo Bulli e Pupe
condotto da Paolo Bonolis per la regia
di Gianni Boncompagni e successivamente
a Non è la Rai. Il suo esordio
sugli schermi è del 1993, al fianco di
Ornella Muti, nel film Estasi
diretto da Cicinnati ed Exacoustos.
Sempre nel 1999 per RaiUno, conduce per
alcuni mesi, Domenica In con
Amadeus. In teatro debutta nel 1999, nel
ruolo di Colombina, in
Pulcinella, accanto a Massimo
Ranieri, diretta da Maurizio Scaparro;
nell’estate 2000, ne Le notti bianche
di Dostoevski, regia di Rossella Falk;
e, nel 2001, in Carnet d’appuntamenti
di Jean Claude Carrière, regia di Beppe
Navello, con Lino Capolicchio. In
televisione ha interpretato diverse
fiction e film per la Tv tra cui: 1994
La piovra 7 - regia di Luigi
Perelli; 1995 Nostromo -
regia di Alistair Reid; 1996
Highlander 4 (episodio: One
Minute of Midnight) - regia Denis
Berry; 1997 L’avvocato delle donne
- regia di Andrea ed Antonio Frazzi e
Le ragazze di Piazza di Spagna -
regia di José Maria Sanchez; Ama il
tuo nemico - regia di Damiano
Damiani; 1999 Le ragazze di Piazza di
Spagna 2 - regia di Gianfrancesco
Lazotti; Un’isola d’inverno -
regia di Gianluigi Calderone; Morte
di una ragazza perbene - regia di
Luigi Perelli; Provincia segreta 2
- regia di Francesco Massaro; I
Guardiani del cielo - regia di
Alberto Negrin; 2000 Le ragazze di
Piazza di Spagna 3 - regia di
Riccardo Donna; 2001 Cuccioli -
regia di Paolo Poeti; 2002 Sospetti 2
– regia di Gianni Lepre. Sul Web:
http://www.saverioferragina.com/mondello/
Come è stato questo
debutto in qualità di produttrice?
Beh, non è stato facile.
Ci sono state mille peripezie e ho avuto
anche un problema al menisco con una
piccola lesione.
Eppure, questo malanno
“sportivo” non le ha impedito di
“scendere in campo” per lo spettacolo
“Interreil”…
No, perché ci tengo
molto. Desideravo mettermi in gioco con
uno spettacolo che mi facesse
confrontare anche con il mestiere di
produttrice. L’esperienza di produrre il
mio lavoro mi mancava. Quando mi è stata
proposta ero molto attratta dal potere
determinare da sola le mie scelte
artistiche. Anche quando mi sono dovuta
confrontare con il testo di un giovane
scrittore peraltro abbastanza lontano
dalle mie corde.
Cosa le piace del
teatro?
Ho un amore folle per il teatro.
Recitare a teatro rappresenta per me una
necessità. Quando non lo faccio per un
po’, mi manca. Ho bisogno del contatto
con il pubblico anche in una dimensione
ridotta come quella di questo
spettacolo.
Una ragazza affascinante
come lei che rinuncia – almeno per un
po’ – alla televisione e alle sue
lusinghe per produrre un proprio
spettacolo teatrale… non è molto
comune
Francamente a me non
interessa cosa fanno le altre “in
genere”. Io avvertivo il bisogno di
lavorare a qualcosa di personale che
consentisse di scoprire qualcos’altro di
me stessa. Il mio incontro con il cinema
e la televisione è stato molto
fortunato, ma io sono nata
artisticamente in un laboratorio
teatrale in cui ho elaborato una grande
sensibilità per la dimensione spaziale
della recitazione e del corpo.
Un grande amore che –
come tutti gli amori – porta a qualche
rinuncia…
Di natura principalmente
economica, direi… ma è un arricchimento
dal punto di vista personale alla
ricerca del proprio equilibrio. Mi sento
molto affine a questo tipo di scelte e –
allora – le rinunce economiche non
contano. Il mio è un work in
progress.
Come concilia i tanti
aspetti della sua recitazione?
Essere un’attrice in
maniera seria richiede uno sforzo totale
sia quando sei in televisione per
Domenica In, sia quando reciti di fronte
ad un centinaio di persone. Ho una
grande voglia di mettermi di rischiare
con modalità diverse di lavoro. Del
resto fare del buon cinema e della
televisione interessante risulta
oggigiorno ambizioso come lavorare in
teatro facendo delle belle cose. In
teatro, se sei disponibile ai sacrifici,
le cose sono più semplici. L’importante
è impegnarsi sempre fino in fondo.
Romina Mondello in
“Interrail” al TEATRO SETTE
via Benevento 23 - ROMA - tel.
06.442.36.382 - fax 06.440.30.15
www.teatro7.web.com -
teatro7{Sostituisci con chiocciola}tiscalinet.it
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