Le sexy traviate
Cantavano
in una piccola compagnia lirica. Poi sono scese
in strada con busker e giocolieri. Finché non le
ha scoperte un talent scout che le ha fatte
esibire in uno stadio prima di una finale di
calcio inglese. Conclusione: le OperaBabes, due
ragazze inglesi che mescolano pop e opera lirica
a un tocco di sensualità, hanno pubblicato un cd
di successo. E non intendono smettere
Che
il rapporto tra Opera e sensualità fosse da
sempre molto forte era noto a tutti. Che
dell’Opera si potesse fare una volgarizzazione
commerciale anche grazie alla bellezza era meno
scontato. Ci sono riuscite due belle ragazze
inglesi che con il nome di Opera Babes stanno
conquistando le classifiche di tutto il mondo
con il loro primo Cd Beyond imagination. Una
miscela sapiente di glamour e di toni sexy per
un Cd che porta la musica operistica a tutti.
Una sorta di tre tenori meno uno e senza pancia
e baffi. E dire che solo due anni fa Karen
England (28 anni) e Rebecca Knight (32) si
esibivano nella Piazza di Covent Garden a Londra
insieme ad altri artisti di strada, cantanti,
mimi e giocolieri. Adesso hanno un contratto
discografico con la Sony, hanno fatto un
importante disco di debutto, si sono esibite a
Buckingham Palace e alla Royal Albert Hall.
Karen England
desiderava ardentemente cantare fin dall'età di
8 anni. Lei pensa che i cromosomi musicali
abbiano saltato una generazione; sua madre
non aveva interesse particolare verso la musica
classica, mentre sua nonna aveva, a malincuore,
rinunciato all'offerta di studiare da soprano in
Italia. Cresciuta in un piccolo villaggio nel
Derbyshire, Karen ha fatto sua ogni opportunità
possibile per cantare: recite scolastiche,
concorsi locali, per poi arrivare al National
Youth Choir of Great Britain, con il quale ha
girato il mondo.
Dopo
la scuola Karen ha studiato Inglese e musica
alla Leeds University e poi ha fatto un corso
post laurea alla Guildhall school of Music and
Drama di Londra. Il suo desiderio era quello di
diventare una cantante d'opera di successo ma,
come molti giovani di belle speranze, ha passato
molto del suo tempo a partecipare ad audizioni e
fare lavori di vario genere. Pian piano ha
cominciato ad avere alcuni ingaggi tra i quali
una Carmen in un produzione irlandese.
Il background di
Rebecca Knight è più direttamente a contatto con
il mondo teatrale: sua madre, la famosa cantante
d'opera Gillian Knight, ha conosciuto il padre
di Rebecca nella compagnia d'opera D'Oyly Carte.
Nonostante abbia debuttato alla Royal Opera
House molto giovane (nella parte di un ragazzo),
Rebecca non pareva interessata a seguire le orme
della madre nel mondo dell'opera. Preferì
dedicarsi a ballare e a recitare. Dopo i suoi
viaggi Rebecca ha cominciato a scrivere per il
teatro, per il cinema e per la televisione e ha
vinto anche dei premi per un
cortometraggio. Quattro anni fa, però, ha
cominciato a sentire che le mancava l'opera. Ha
allora ricominciato a cantare; ha iniziato a
prendere lezioni sia da sua madre che dal famoso
soprano Lilion Watson. Ben presto Rebecca
avrebbe raffinato la sua già notevole voce tanto
da potere entrare in una compagnia operistica.
Karen si ricorda di un giorno di pioggia a
Cambridge in cui rideva con Rebecca dopo che
avevano incontrato un bizzarro cinese che aveva
parlato loro della medicina cinese; questo fu
l'inizio della loro amicizia. Le due erano nella
stessa compagnia che stava portando in tour il
Flauto Magico di Mozart e, nei mesi successivi,
sono diventate inseparabili.
Nel
contempo, mentre cementavano la loro amicizia,
le due ragazze cominciarono a stancarsi di
questi tour teatrali che non davano molte
soddisfazioni, ma cos'altro potevano fare? In un
giorno di shopping in giro per Londra Karen notò
i busker, i suonatori di strada, di Covent
Garden e pensò subito che sarebbe stata una
grande idea diventare busker di opera! Rebecca
sposò l'idea e cosi sono nate le OperaBabes.
Rebecca e Karen divennero un'attrazione fissa
della Piazza del Covent Garden anche se ogni
tanto era deprimente, soprattutto quando a volte
ce la mettevano tutta e riuscivano magari a
racimolare solo pochi penny. Spesso però
riuscivano ad attrarre una folla numerosa e
generosa. Poi un giorno sono state individuate
da un cacciatore di talenti della società di
management The Production Team. Ben presto le
due ragazze sono state ingaggiate per eseguire "Abide
With Me" durante la finale 2001 della Fa Cup di
calcio al Millennium Stadium di Cardiff. Per
evitare partigianerie una delle ragazze
indossava la maglia dell'Arsenal, l'altra quella
del Liverpool, le due finaliste. Il collegamento
tra calcio e opera è forte. E' cominciato con il
"Nessun Dorma" cantato da Luciano Pavarotti,
scelto per i Campionati Mondiali, è continuato
con I Tre Tenori e più recentemente con il
tenore di Manchester Russell Watson.
L'esibizione
delle OperaBabes fu un grande successo sia
presso i 70.000 presenti allo stadio che per i
milioni di telespettatori. Le ragazze vennero
subito ingaggiate per cantare alla finale di
Champions League di Milano la settimana
successiva e la loro versione del Flower Duet
dal Lakme di Delibes è stato un successo
immediato. OperaBabes hanno cantato di fronte
alla regina Elisabetta durante la cerimonia del
Remembrance Day alla Royal Albert Hall nel
novembre 2001. Le ragazze sono tornate sullo
stesso palco il 5 febbraio questa volta per uno
dei concerti del Teenage Cancer Trust. Più
recentemente hanno cantato a Buckingham Palace
per il lancio dei Giochi del Commonwealth 2002
e, in marzo, prima dell'incontro di rugby
Galles-Inghilterra per il torneo Rugby
International. Nautilus le ha intervistate.
In un certo
senso il vostro lavoro è quello di portare
l’opera fuori dai teatri e restituirla alla
gente in mezzo alla strada così com’era ai tempi
di Verdi e Puccini quando il popolo conosceva a
memorie le arie d’Opera…
Rebecca - E’
vero. Volevamo liberare il pubblico dall’idea
che l’Opera abbia davvero qualcosa a che fare
con i vestiti eleganti e i gioielli. Soprattutto
desideravamo che la gente ci ascoltasse
cantare
senza pregiudizi. L’Opera dovrebbe essere parte
della cultura popolare e non un monopolio delle
classi elevate. Quando facevamo le cantanti di
strada ci colpiva il fatto che molto spesso le
persone che ci ascoltavano non avessero mai
visto un’opera rappresentata dal vivo e – alle
volte – nemmeno in televisione. Erano sorpresi
che due ragazze “normali” potessero avere a che
fare con il mondo della lirica. La stessa cosa
ci capitava quando – nelle scuole – i ragazzini
ci dicevano che dopo averci ascoltate avevano
vinto la repulsione nei confronti di un genere
musicale di cui – peraltro – erano ignoranti e
di cui si erano fatti un’idea decisamente
sbagliata.
Beyond
Imagination è un disco interessante e
dall’ispirazione commerciale. Nella vostra
scelta, però, potevate essere ancora più
commerciali e
strizzare l’occhio al pubblico con qualche aria
di maggiore successo. Quali sono i criteri che
vi hanno ispirato nella selezione dei brani?
Rebecca –
L’importante era scegliere qualcosa di
leggermente meno scontato e al tempo stesso più
“avventuroso”. Del resto non avremmo ampliato
l’orizzonte di nessuno nel scegliere solo brani
“conosciuti”. Noi volevamo realizzare qualcosa
di grande intrattenimento, ma che al tempo
stesso fosse diverso.
Karen – La
maggior parte dei brani sono quelli che avevamo
nel nostro repertorio e che amavamo molto.
Qualcuno ci è stato segnalato dalla produzione
per motivi di opportunità e così siamo arrivate
ad un piccolo compromesso che, però, ci
obbligava anche ad una sfida personale.
Perché avete
deciso di interpretare anche O fortuna dai
Carmina Burana di Carlo Orff?
Karen – Anche
questa è stata una scelta dovuta alla popolarità
del brano. Pensavamo fosse giusto confrontarci
con qualcosa che il pubblico conoscesse molto
bene e con il quale fosse facile relazionarsi.
Affrontare
l’Opera come delle pop stars che tipo di
esperienza è?
Karen
– E’ un’opportunità per incontrare un pubblico
vasto cui portare la nostra esperienza di
cantanti di strada. Sinceramente noi la
consideriamo come un prosieguo della nostra
prima esperienza con il pubblico del Covent
Garden. Noi cerchiamo di abbattere le barriere
nei confronti di questo genere musicale.
E adesso qual
è il vostro obiettivo principale?
Rebecca – Cantare
il più possibile dal vivo. Stiamo viaggiando tra
paesi differenti e facciamo diverse esperienze.
Poi torneremo in Studio per iniziare a lavorare
a qualcos’altro.
Chi sono i
vostri personaggi femminili preferiti nel mondo
della lirica?
Rebecca – Rosina
da Il barbiere di Siviglia di Rossini e la
protagonista de La Traviata. Due personaggi
diversi tra loro uniti da parti cantate
splendide. Il secondo lo preferisco per la
passionalità della storia d’amore. Adoro il
romanticismo…
Karen – Carmen.
E’ un personaggio interessante e complesso sia
dal punto di vista emotivo che interpretativo.
Per interpretarlo al meglio bisogna riuscire a
comprendere il suo modo di pensare.
Cosa pensate
del fatto che il vostro disco sia pubblicato
negli stessi giorni in cui esce in Italia Callas
Forever ?
Rebecca
– Una coincidenza molto fortunata: Maria Callas
era un’icona irripetibile. Oggi come oggi è
impossibile pensare ad un personaggio del genere
e per figure del genere si può solo guardare
indietro al passato. Oggi solo Angela Gheorgiu è
paragonabile a Maria Callas. In più oltre alla
sua bellezza e al suo bellissimo modo di pensare
c’è anche la storia d’amore con il tenore
Roberto Alagna. Per me lei rappresenta tutto
quella che era Maria Callas…
Essere due
belle ragazze rischia di farvi considerare le
Spice Girls della lirica?
Karen – Essere
belle è solo un aiuto per fare comprendere
meglio quello che fai.E’ un aiuto concreto alla
tua immagine che consente di arrivare ad un
pubblico più vasto. Uno strumento utile che non
cambia, però, la sostanza del tuo lavoro.
m.s.
Ulteriori
informazioni
www.operababes.com
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