Colonne sonore
The pianist /
Il pianista
Artisti Vari / Sony Classical
E'
l'equilibrio tra la musica come interpretazione
e motore dell'esistenza uno dei temi presenti
nell'ultimo toccante film di Roman Polanski.
Così la colonna sonora del film quasi
interamente composta da brani di Chopin eseguiti
dal pianista Janusz Olejniczak è un viaggio alla
volta della ricerca della vita all'interno della
sospensione di orrore liquido che costituisce il
silenzio orribile della Shoah.
Un Cd emozionante e intenso che - dopo avere
visto il film - diventa un'isola di salvezza
intellettuale e artistica, dopo avere visto la
disperazione del Male e dell'Inferno. Da non
perdere!
Red Dragon
Danny Elfman / DECCA
Danny Elfman dopo
Planet of the apes, Spiderman e Men in
black 2 torna ad atmosfere più rarefatte ed
intimiste per una colonna sonora perfetta per le
immagini che deve commentare, ma leggermente
limitata ad un ascolto casalingo se non si è
visto il film. Cori, sequenze sincopate,
situazioni orrorifiche, fanno della partitura
orchestrale di Red Dragon un piccolo
capolavoro del genere, con l'ex leader degli
Oingo Boingo che brilla nel costruire uno
score coinvolgente, all’insegna
dell'intimismo sviluppato per film come
Batman. Un disco imperdibile se si è visto e
amato il film.
Blade 2
Artisti Vari / Virgin
Fatboy Slim & Eve,
Massive Attack & Mos Def, Moby & Mistikal e Paul
Oakenfold (recentemente nominato dai lettori
della rivista Rolling Stone il migliore dee jay
del mondo) con Ice Cube. Tra hard rock e techno,
ecco il commento sonoro della nuova avventura
del "notturno" Blade. Quattordici brani ad alto
tasso adrenalinico che pur non essendo
straordinari si sposano perfettamente con le
emozioni forti del film e con il carisma
straordinario del protagonista Wesley Snipes.
Naqoyqatsi
Philip
Glass / Sony Classical
Il
terzo capitolo della cosiddetta trilogia "qatsi"
iniziata dal regista Godfrey Reggio e dal
musicista Philip Glass ormai venti anni fa con
Koyanisquatsi e seguito qualche anno dopo da
Powaqqatsi, celebra il suo ultimo grande momento
di cinema e musica con Naqoyqatsi che in
lingua Opi indica una vita in cui l'omicidio è
dominante. Questa volta, però, la colonna sonora
si arricchisce anche di un interprete di
eccezione quel Yo Yo Ma, recentemente salito
alla ribalta per la sua esecuzione in La
tigre e il dragone insignita del Premio
Oscar un paio di anni fa. Il violoncello di Ma
si interseca con le atmosfere cariche di
tensione composte da Glass per un'alchimia
sonora intensa e al tempo elegante e rigogliosa
nel suo geniale minimalismo.
Film Music –
The Best Of
Ennio
Morricone / Virgin
Venti brani
famosissimi e meno famosi per l'ultima (in
ordine di tempo) raccolta di Ennio Morricone che
- a differenza di tante altre - propone anche
brani meno noti tratti da film forse
ingiustamente considerati "minori" come La
Califfa e Nuovo Cinema Paradiso. Non
mancano, però, anche i temi dei film di Sergio
Leone che hanno reso universalmente noto nel
mondo il musicista romano.
Bad Company
Artisti Vari / WEA
Tra il rap e il
funky, la colonna sonora di Bad Company è
una compilation anonima, ma spensierata
che vede protagonista la musica nera.
Un'alchimia sonora commerciale, però, perfetta
per sottolineare con humour le gesta dei
due agenti segreti Chris Rock e Anthony Hopkins.
Più serio e anche decisamente interessante il
brano di chiusura BMBBO composto da
Trevor Rabin che con la produzione di Jerry
Bruckheimer aveva già composto le musiche per
Armageddon.
1 giant leap
Duncan Bridgeman & Jamie Catto / Nun
Entertainment
Dodici brani che
rispondono ad altrettante domande poste
nell'omonimo Dvd da questi due musicisti
britannici alla ricerca di una visione globale
ed unificante del mondo. Un Cd coraggioso in cui
le suggestioni etniche si confondono con
sonorità diverse ed esecuzioni differenti grazie
alla partecipazione di artisti incontrati ad
ogni latitudine del pianeta. Un disco che
miscela suoni ed emozioni distanti tra loro con
un background psicologico e culturale originale
in grado di creare un'atmosfera particolare ed
estremamente originale sospesa tra ricerca
musicofila e New Age, tra etnofilia e puro
intrattenimento. Decisamente un grande passo
nella storia dell'umanità...
35mm – the
best of
Nicola Piovani / Virgin
Alcune tra le
migliori composizioni di Nicola Piovani
dall'arcinota <i>La vita è bella</i> fino
ad arrivare a musiche per film come <i>Il
camorrista</i> e <i>Il sole anche di
notte</i> altrettanto affascinanti ed
ispirate sebbene meno famose presso il grande
pubblico. Un cd che va a scegliere quello che
realmente rappresenta il meglio del lavoro del
musicista romano, a dispetto del fatto che
pellicole come <i>La teta y la luna</i> e
<i>De eso no se habla</i> non sono così
note come <i>Caro diario</i> o <i>Ginger
& Fred</i>. Da rilevare anche la totale
assenza delle musiche di <i>La stanza del
figlio</i> ultima composizione di Piovani
prima del <i>Pinocchio</i> di Roberto
Benigni. Una serie di decisioni coraggiose per
un Cd ottimo che rende un giusto tributo al
lavoro di Piovani.
Peter Pan 2 –
Ritorno all’isola che non c’è
Joel McNeely / Wea
E' il ritorno di
Peter Pan sul grande schermo in una storia che -
a partire dalla sua colonna sonora - è pura
celebrazione del passato. Se lo standard <i>Do
you believe in magic?</i> trova nuova linfa
nella versione di BBMAK, il pubblico italiano
non potrà non pensare alla canzone omonima di
Edoardo Bennato quando ascolterà le parole di
<i>Second Star to the right</i>. Il resto
è un grande omaggio, perfettamente
infiocchettato anche se non particolarmente
originale.
Il giovane
Casanova
Paolo Buonvino / RTI
Paolo Buonvino,
autore delle musiche di film come <I>L'ultimo
bacio, L'amante perduto</i> e <i>Padre
Pio</i> torna alla composizione per il
grande schermo con una colonna sonora
emozionante ed avvolgente, in grado di mettere
in mostra le sue doti da straordinario
arrangiatore e musicista colto. Un Cd
divertente, forse più leggero e perfino lezioso
rispetto i predecessori che costituisce un'altra
tappa interessante ed intrigante nella
discografia di questo straordinario musicista
siciliano che - insieme a Ludovico Einaudi -
rappresenta il meglio della composizione per il
cinema del nostro paese.
Pinocchio
Nicola Piovani / Virgin
Dopo
la fortunata collaborazione per <i>La vita è
bella</i> che ha fruttato a Nicola Piovani
la vittoria del premio Oscar, il musicista
romano e l'attore toscano tornano a lavorare
insieme anche per <i>Pinocchio</i>. Un
progetto coraggioso e interessante in cui
Piovani sceglie una composizione dalle forte
suggestioni felliniane. Un disco carico di
atmosfera che si chiude con la cosiddetta
'Canzone di Pinocchio' cantata da Roberto
Benigni stesso sui titoli di coda del film su un
testo scritto insieme a Vincenzo Cerami.
8 Donne e un
mistero / 8 femmes
Krishna Levy / WEA
L'unico buon
motivo per acquistare la colonna sonora del <i>noir</i>
di François Ozon è quello di sentire cantare con
la loro voce attrici come Isabelle Huppert,
Virginie Ledoyen, Fannie Ardant, Catherine
Denevue. Una ragione valida, certo, a metà tra
il <i>cinephile</i> e l'edonista, per
sentire delle belle donne cantare con tono sexy
in francese. Purtroppo il resto della colonna
sonora, composta da Krishna Levy non nulla di
originale. Anzi, tende a replicare senza
successo uno stile passato di moda da almeno una
ventina d'anni.
Peccato. Sarebbe
stato lecito attendersi qualcosa in più...
The Road to
Perdition
Thomas
Newman / DECCA
Dopo
<i>American Beauty</i>, il regista Sam
Mendes e il compositore Thomas Newman (<i>Erin
Brockovich</i>) tornano a collaborare per la
colonna sonora di <i>The road to perdition</i>
tratto dal famoso fumetto omonimo. E va detto
subito che lo <i>score</i> di Newman
risulta essere la cosa migliore di un film
visivamente magnifico e strutturalmente
prevedibile passo dopo passo. Le atmosfere
minimaliste di Newman, le sue soluzioni
orchestrali e - al tempo stesso - la forza
introspettiva della ritmica della sua
composizione, fanno di questa colonna sonora la
migliore composizione originale in circolazione
in questo momento. Un disco intenso, ma anche
emotivamente sobrio, che rimanda ad un cinema e
a una composizione per il grande schermo di
grande qualità emotiva e spirituale.
The Tracker
Archie
Roach / Bmg Roach
Il
cinema australiano continua ad essere sotto i
riflettori con le sue immagini di grandi spazi e
di storie intriganti: con lui una continua
contaminazione di generi e di emozioni diverse.
In questo senso, dopo il lavoro di Peter Gabriel
per <I>La generazione rubata - (The long walk
home)</I>, la colonna sonora di <I>The
Tracker</I> è un esempio di grande qualità
artistica mescolata ad una sensibilità lirica e
poetica di enorme spessore. La voce nostalgica
di Archie Roach e le atmosfere evocative a metà
tra il pop e il country (con non pochi
riferimenti al lavoro di Ry Cooder...) fanno di
questo Cd un vero e proprio "must buy", vista e
considerata la sua originalità che ne consente
il pieno apprezzamento anche senza avere visto
l'interessante pellicola diretta da Rolf De Heer.
The four
feathers/Le quattro piume
James Horner
James Horner ci
regala un'altra colonna sonora straordinaria per
commentare le immagini de <I>Le quattro piume</I>.
Un cd in cui - a detta dello stesso regista
Shekar Kapur - la musica è fondamentale perché
segna emotivamente e spiritualmente non solo lo
stato d'animo dei personaggi, ma anche la
possibilità di un incontro tra culture diverse:
"<I>Ne 'Le quattro piume l'idea principale
era quella di uno scontro tra l'individualità
dell'Oriente e il mondo strutturato
dell'Occidente</I>. " Ha spiegato Kapur -
"<i>La musica orientale è rappresentata
dall'individualismo delle singole voci, mentre
quella occidentale è basata su una grande
orchestrazione. All'inizio del film ogni scena
ha la sua musica incompatibile con quella
dell'altra. Verso la fine il modello orientale
ed occidentale iniziano lentamente ad
amalgamarsi in un'unica struttura nuova, che
Horner ha plasmato in maniera affascinante.
Quando il personaggio di Heath Ledger, poi,
uccide il suo ultimo demone, l'orchestra suona
musica orientale, mentre la musica occidentale è
eseguita dai solisti che prima danno voce
all'espressione più intima e personale
dell'Oriente. Alla fine de Le quattro piume
questi due elementi suonano esattamente lo
stesso motivo, mentre all'inizio eseguivano
melodie contrastanti.</I>" Del resto la voce
intensa di Nusrat FAteh Ali Khan rende al meglio
l'intensità emotiva di luoghi lontani e di stati
d'animo lacerati. Il collaboratore fisso di
Peter Gabriel narra con la potenza evocativa
delle sue corde vocali, il lutto e il dolore di
un confronto che nella partitura orchestrale di
Horner si risolve nella compresione e nello
scambio. Un Cd che è anche un più che probabile
candidato all'Oscar del prossimo marzo 2003.
Signs
James Newton Howard / WEA
Dopo
Il sesto senso e Unbreakable, Signs
rappresenta la terza volta del lavoro comune del
regista di Philadelphia e del famoso
compositore. Più rarefatto rispetto ai
precedenti, lo score del film con Mel Gibson è
dominato da atmosfere orrorifiche e da una
sottrazione continua di elementi al limite del
minimalismo. Il crescendo di angoscia è
controbilanciato, però, da temi più dolci che
sottolineano la scansione del tempo e del
mistero e il potere della fede nei miracoli.
L’importanza di chiamarsi
Ernesto
Charlie Mole
/ BMG RICORDI
Dopo l'Othello con
Kenneth Branagh e Lawrence Fishburne girato a
Bracciano, il regista Oliver Parker e il
compositore Charlie Mole tornano a collaborare
per un altro film tratto da Oscar Wilde che
segue di poco il successo di Un marito ideale.
Interprete dal punto di vista musicale dello
spirito britannico dell'autore, esattamente come
Parker lo è dal punto di vista delle immagini e
della sceneggiatura, Charlie Mole ci
offre una colonna sonora brillante e allegra
impreziosita da due canzoni cantate dai belli di
turno Colin Firth e Rupert Everett. Un disco
divertente, anche se meno raffinato e riuscito
rispetto alla composizione per il dramma
shakespeariano
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