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redarrowleft.GIF (53 byte) Musica Novembre 2002 
 

Colonne sonore

The pianist / Il pianista
Artisti Vari / Sony Classical

E' l'equilibrio tra la musica come interpretazione e motore dell'esistenza uno dei temi presenti nell'ultimo toccante film di Roman Polanski. Così la colonna sonora del film quasi interamente composta da brani di Chopin eseguiti dal pianista Janusz Olejniczak è un viaggio alla volta della ricerca della vita all'interno della sospensione di orrore liquido che costituisce il silenzio orribile della Shoah.
Un Cd emozionante e intenso che - dopo avere visto il film - diventa un'isola di salvezza intellettuale e artistica, dopo avere visto la disperazione del Male e dell'Inferno. Da non perdere!

Red Dragon
Danny Elfman / DECCA

Danny Elfman dopo Planet of the apes, Spiderman e Men in black 2 torna ad atmosfere più rarefatte ed intimiste per una colonna sonora perfetta per le immagini che deve commentare, ma leggermente limitata ad un ascolto casalingo se non si è visto il film. Cori, sequenze sincopate, situazioni orrorifiche, fanno della partitura orchestrale di Red Dragon un piccolo capolavoro del genere, con l'ex leader degli Oingo Boingo che brilla nel costruire uno score coinvolgente, all’insegna dell'intimismo sviluppato per film come Batman. Un disco imperdibile se si è visto e amato il film.

Blade 2
Artisti Vari / Virgin

Fatboy Slim & Eve, Massive Attack & Mos Def, Moby & Mistikal e Paul Oakenfold (recentemente nominato dai lettori della rivista Rolling Stone il migliore dee jay del mondo) con Ice Cube. Tra hard rock e techno, ecco il commento sonoro della nuova avventura del "notturno" Blade. Quattordici brani ad alto tasso adrenalinico che pur non essendo straordinari si sposano perfettamente con le emozioni forti del film e con il carisma straordinario del protagonista Wesley Snipes.

Naqoyqatsi
Philip Glass / Sony Classical

Il terzo capitolo della cosiddetta trilogia "qatsi" iniziata dal regista Godfrey Reggio e dal musicista Philip Glass ormai venti anni fa con Koyanisquatsi e seguito qualche anno dopo da Powaqqatsi, celebra il suo ultimo grande momento di cinema e musica con Naqoyqatsi che in lingua Opi indica una vita in cui l'omicidio è dominante. Questa volta, però, la colonna sonora si arricchisce anche di un interprete di eccezione quel Yo Yo Ma, recentemente salito alla ribalta per la sua esecuzione in La tigre e il dragone insignita del Premio Oscar un paio di anni fa. Il violoncello di Ma si interseca con le atmosfere cariche di tensione composte da Glass per un'alchimia sonora intensa e al tempo elegante e rigogliosa nel suo geniale minimalismo.

Film Music – The Best Of
Ennio Morricone / Virgin

Venti brani famosissimi e meno famosi per l'ultima (in ordine di tempo) raccolta di Ennio Morricone che - a differenza di tante altre - propone anche brani meno noti tratti da film forse ingiustamente considerati "minori" come La Califfa e Nuovo Cinema Paradiso. Non mancano, però, anche i temi dei film di Sergio Leone che hanno reso universalmente noto nel mondo il musicista romano.

Bad Company
Artisti Vari / WEA

Tra il rap e il funky, la colonna sonora di Bad Company è una compilation anonima, ma spensierata che vede protagonista la musica nera. Un'alchimia sonora commerciale, però, perfetta per sottolineare con humour le gesta dei due agenti segreti Chris Rock e Anthony Hopkins. Più serio e anche decisamente interessante il brano di chiusura BMBBO composto da Trevor Rabin che con la produzione di Jerry Bruckheimer aveva già composto le musiche per Armageddon.

1 giant leap
Duncan Bridgeman & Jamie Catto / Nun Entertainment

Dodici brani che rispondono ad altrettante domande poste nell'omonimo Dvd da questi due musicisti britannici alla ricerca di una visione globale ed unificante del mondo. Un Cd coraggioso in cui le suggestioni etniche si confondono con sonorità diverse ed esecuzioni differenti grazie alla partecipazione di artisti incontrati ad ogni latitudine del pianeta. Un disco che miscela suoni ed emozioni distanti tra loro con un background psicologico e culturale originale in grado di creare un'atmosfera particolare ed estremamente originale sospesa tra ricerca musicofila e New Age, tra etnofilia e puro intrattenimento. Decisamente un grande passo nella storia dell'umanità... 

35mm – the best of
Nicola Piovani / Virgin

Alcune tra le migliori composizioni di Nicola Piovani dall'arcinota <i>La vita è bella</i> fino ad arrivare a musiche per film come <i>Il camorrista</i> e <i>Il sole anche di notte</i> altrettanto affascinanti ed ispirate sebbene meno famose presso il grande pubblico. Un cd che va a scegliere quello che realmente rappresenta il meglio del lavoro del musicista romano, a dispetto del fatto che pellicole come <i>La teta y la luna</i> e <i>De eso no se habla</i> non sono così note come <i>Caro diario</i> o <i>Ginger & Fred</i>. Da rilevare anche la totale assenza delle musiche di <i>La stanza del figlio</i> ultima composizione di Piovani prima del <i>Pinocchio</i> di Roberto Benigni. Una serie di decisioni coraggiose per un Cd ottimo che rende un giusto tributo al lavoro di Piovani.

Peter Pan 2 – Ritorno all’isola che non c’è
Joel McNeely / Wea

E' il ritorno di Peter Pan sul grande schermo in una storia che - a partire dalla sua colonna sonora - è pura celebrazione del passato. Se lo standard <i>Do you believe in magic?</i> trova nuova linfa nella versione di BBMAK, il pubblico italiano non potrà non pensare alla canzone omonima di Edoardo Bennato quando ascolterà le parole di <i>Second Star to the right</i>. Il resto è un grande omaggio, perfettamente infiocchettato anche se non particolarmente originale.

Il giovane Casanova
Paolo Buonvino / RTI

Paolo Buonvino, autore delle musiche di film come <I>L'ultimo bacio, L'amante perduto</i> e <i>Padre Pio</i> torna alla composizione per il grande schermo con una colonna sonora emozionante ed avvolgente, in grado di mettere in mostra le sue doti da straordinario arrangiatore e musicista colto. Un Cd divertente, forse più leggero e perfino lezioso rispetto i predecessori che costituisce un'altra tappa interessante ed intrigante nella discografia di questo straordinario musicista siciliano che - insieme a Ludovico Einaudi - rappresenta il meglio della composizione per il cinema del nostro paese.

Pinocchio
Nicola Piovani / Virgin

Dopo la fortunata collaborazione per <i>La vita è bella</i> che ha fruttato a Nicola Piovani la vittoria del premio Oscar, il musicista romano e l'attore toscano tornano a lavorare insieme anche per <i>Pinocchio</i>. Un progetto coraggioso e interessante in cui Piovani sceglie una composizione dalle forte suggestioni felliniane. Un disco carico di atmosfera che si chiude con la cosiddetta 'Canzone di Pinocchio' cantata da Roberto Benigni stesso sui titoli di coda del film su un testo scritto insieme a Vincenzo Cerami. 

8 Donne e un mistero / 8 femmes
Krishna Levy / WEA

L'unico buon motivo per acquistare la colonna sonora del <i>noir</i> di François Ozon è quello di sentire cantare con la loro voce attrici come Isabelle Huppert, Virginie Ledoyen, Fannie Ardant, Catherine Denevue. Una ragione valida, certo, a metà tra il <i>cinephile</i> e l'edonista, per sentire delle belle donne cantare con tono sexy in francese. Purtroppo il resto della colonna sonora, composta da Krishna Levy non nulla di originale. Anzi, tende a replicare senza successo uno stile passato di moda da almeno una ventina d'anni.

Peccato. Sarebbe stato lecito attendersi qualcosa in più...

The Road to Perdition
Thomas Newman / DECCA

Dopo <i>American Beauty</i>, il regista Sam Mendes e il compositore Thomas Newman (<i>Erin Brockovich</i>) tornano a collaborare per la colonna sonora di <i>The road to perdition</i> tratto dal famoso fumetto omonimo. E va detto subito che lo <i>score</i> di Newman risulta essere la cosa migliore di un film visivamente magnifico e strutturalmente prevedibile passo dopo passo. Le atmosfere minimaliste di Newman, le sue soluzioni orchestrali e - al tempo stesso - la forza introspettiva della ritmica della sua composizione, fanno di questa colonna sonora la migliore composizione originale in circolazione in questo momento. Un disco intenso, ma anche emotivamente sobrio, che rimanda ad un cinema e a una composizione per il grande schermo di grande qualità emotiva e spirituale.

The Tracker
Archie Roach / Bmg Roach

Il cinema australiano continua ad essere sotto i riflettori con le sue immagini di grandi spazi e di storie intriganti: con lui una continua contaminazione di generi e di emozioni diverse. In questo senso, dopo il lavoro di Peter Gabriel per <I>La generazione rubata - (The long walk home)</I>, la colonna sonora di <I>The Tracker</I> è un esempio di grande qualità artistica mescolata ad una sensibilità lirica e poetica di enorme spessore. La voce nostalgica di Archie Roach e le atmosfere evocative a metà tra il pop e il country (con non pochi riferimenti al lavoro di Ry Cooder...) fanno di questo Cd un vero e proprio "must buy", vista e considerata la sua originalità che ne consente il pieno apprezzamento anche senza avere visto l'interessante pellicola diretta da Rolf De Heer.

The four feathers/Le quattro piume
James Horner

James Horner ci regala un'altra colonna sonora straordinaria per commentare le immagini de <I>Le quattro piume</I>. Un cd in cui - a detta dello stesso regista Shekar Kapur - la musica è fondamentale perché segna emotivamente e spiritualmente non solo lo stato d'animo dei personaggi, ma anche la possibilità di un incontro tra culture diverse: "<I>Ne 'Le quattro piume l'idea principale era quella di uno scontro tra l'individualità dell'Oriente e il mondo strutturato dell'Occidente</I>. " Ha spiegato Kapur - "<i>La musica orientale è rappresentata dall'individualismo delle singole voci, mentre quella occidentale è basata su una grande orchestrazione. All'inizio del film ogni scena ha la sua musica incompatibile con quella dell'altra. Verso la fine il modello orientale ed occidentale iniziano lentamente ad amalgamarsi in un'unica struttura nuova, che Horner ha plasmato in maniera affascinante. Quando il personaggio di Heath Ledger, poi, uccide il suo ultimo demone, l'orchestra suona musica orientale, mentre la musica occidentale è eseguita dai solisti che prima danno voce all'espressione più intima e personale dell'Oriente. Alla fine de Le quattro piume questi due elementi suonano esattamente lo stesso motivo, mentre all'inizio eseguivano melodie contrastanti.</I>" Del resto la voce intensa di Nusrat FAteh Ali Khan rende al meglio l'intensità emotiva di luoghi lontani e di stati d'animo lacerati. Il collaboratore fisso di Peter Gabriel narra con la potenza evocativa delle sue corde vocali, il lutto e il dolore di un confronto che nella partitura orchestrale di Horner si risolve nella compresione e nello scambio. Un Cd che è anche un più che probabile candidato all'Oscar del prossimo marzo 2003.

Signs
James Newton Howard / WEA

Dopo Il sesto senso e Unbreakable, Signs rappresenta la terza volta del lavoro comune del regista di Philadelphia e del famoso compositore. Più rarefatto rispetto ai precedenti, lo score del film con Mel Gibson è dominato da atmosfere orrorifiche e da una sottrazione continua di elementi al limite del minimalismo. Il crescendo di angoscia è controbilanciato, però, da temi più dolci che sottolineano la scansione del tempo e del mistero e il potere della fede nei miracoli.

L’importanza di chiamarsi Ernesto
Charlie Mole / BMG RICORDI

Dopo l'Othello con Kenneth Branagh e Lawrence Fishburne girato a Bracciano, il regista Oliver Parker e il compositore Charlie Mole tornano a collaborare per un altro film tratto da Oscar Wilde che segue di poco il successo di Un marito ideale. Interprete dal punto di vista musicale dello spirito britannico dell'autore, esattamente come Parker lo è dal punto di vista delle immagini e della sceneggiatura, Charlie Mole ci offre una colonna sonora brillante e allegra impreziosita da due canzoni cantate dai belli di turno Colin Firth e Rupert Everett. Un disco divertente, anche se meno raffinato e riuscito rispetto alla composizione per il dramma shakespeariano

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