Un posto (in Toscana) al
sole
Una donna americana
reduce da un divorzio doloroso. Le magie
della Toscana e della sua gente. E un
ritorno alla vita. E’ questa la storia
che Audrey Wells ha tratto dal libro di
Frances Mayes e trasformato in un film
con Diane Lane e Raoul Bova: una
commedia romantica all’insegna
dell’ironia
Audrey
Wells è stata giornalista radiofonica
prima di conseguire il master in
cinematografia presso la University of
California Los Angeles. Dopo gli studi
ha scritto diverse sceneggiature
originali, tra cui quella di “Faccia a
Faccia” con Bruce Willis, “Un Uomo in
Prestito” con Janeane Garofalo ed Uma
Thurman e “George Re della Giungla...”,
di cui è stata coautrice. Nel 1999,
Audrey ha scritto e diretto il film
indipendente “Guinevere”, con Sarah
Polley e Stephen Rea, premiato per la
migliore sceneggiatura al Sundance Film
Festival e con il premio della giuria al
Festival di Deauville. L’abbiamo
intervistata a Cinecittà dove sta
terminando le riprese di Under the
tuscan sun con Diane Lane e Raoul
Bova.
Cosa l’ha colpita di più
del libro di Frances Mayes da cui lei ha
tratto la sceneggiatura del suo film?
Per
noi americani è sempre molto facile
innamorarsi della toscana. Del suo sole
e della sua luce che l’autrice ha
raccontato con garbo e ironia. Il mio
film è molto diverso dal libro. Se
Frances Mayes tiene una sorta di diario
di viaggio, noi abbiamo, invece,
preferito trasformare il libro in
un’esilarante commedia romantica. Mentre
il racconto autobiografico è incentrato
su come Frances Mayes abbia comprato un
casale in Toscana, l’abbia ristrutturato
ed abbia fatto conoscenza con molte
persone diventando – in un certo senso –
anche lei parte di una comunità. Il
film, invece, racconta di una Diane Lane
capitata in Toscana dopo che una sua
amica l’aveva costretta a fare un
viaggio, regalandole il biglietto, per
riprendersi da un divorzio molto
doloroso. L’avventura vissuta in Italia
le consente di riprendersi e di
rimettersi in sintonia con la vita
stessa.
Diane Lane è un’attrice
dalle grandi potenzialità comiche.
Nonostante il suo aspetto da bomba sexy
nei suoi film ha saputo dimostrare una
grande carica ironica. Le interessava
sfruttare questo elemento della sua
recitazione?
Sì, assolutamente. Sono
lieta che lei abbia notato questo
particolare caratteristica della
recitazione di Diane. Sì è una bella
donna, ma è anche capace di sfoderare un
grandissimo senso dell’umorismo. Anche
se questo film è un dramma, per me era
importante alleggerirlo attraverso
momenti allegri esattamente come è la
vita, che non è né bianca, né nera.
Avevo visto Diane Lane in Unfaithful
e mi era sembrata perfetta per il
ruolo. Sono sempre stata una sua fan e –
alla fine – è stato un vero e proprio
miracolo che abbia accettato di fare
questo film.
Ha conosciuto l’autrice
del libro?
Immediatamente
dopo avere firmato il contratto sono
andata a Bramasole dove Frances vive con
suo marito Ed. Sono rimasta a cena con
loro e mi sono piaciuti enormemente.
Sono persone spiritose e di grande
ispirazione. Il mio adattamento, però,
resta una visione molto personale. Tanto
il lavoro di Frances è stato passionale
e poetico riguardo la ricostruzione
della propria vita tramite l’acquisto di
una casa, così ho voluto descrivere
l’esistenza di una donna dal cuore
infranto che trova la fede nella vita
sufficiente per ricostruirsi un’altra
vita in Italia.
Cosa c’è,
quindi, di nuovo sotto il sole (di
Toscana)?
Un’idea
vecchia come il mondo la cui scoperta è
sempre nuova, ovvero il senso stesso
della pellicola: la vera gioventù è
quella del cuore.
m.s.
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