La
donna ombra
Il film è ancora in fase
di montaggio. Ma Paolo Franchi ha
accettato di raccontare in anticipo la
storia di Valeria, di un legame-non
legame, di una rivale-non rivale e di
un’amicizia sincera ma estranea. In una
specie di circuito chiuso dei sentimenti
dove nessuno in realtà si incontra mai
Dopo
il successo di Santa Maradona la
casa Emme Produzioni di Torino ci
riprova con un’altra storia intrigante
realizzata da un regista esordiente:
Paolo Franchi che ha diretto Barbara
Bobulova, Brigitte Catillon (Grazie
per la cioccolata) e Andrea Renzi
(Le fate ignoranti) ne La
spettatrice che racconta la storia
di Valeria. Una ragazza di ventisei anni
chiusa e solitaria. Vive a Torino dove
lavora come interprete simultanea. La
sua quotidianità non contempla una
relazione d’affetto. Solo una rituale
attenzione ad un inconsapevole
dirimpettaio, Massimo, un uomo sui
quarant’anni, spiato attraverso le
finestre del suo appartamento. Alcuni
piccoli “incontri” (Valeria si ritroverà
in un convegno proprio a tradurre le
parole di Massimo) sembrano instaurare
tra loro un sottilissimo legame, pur
restando l’uomo estraneo a lei.
Quando il vicino si
trasferisce a Roma, nell’esistenza di
Valeria tutto sembra precipitare tanto
che, in un impulso improvviso, decide di
abbandonare Torino e seguirlo in quella
città. Sulle tracce di lui, Valeria
viene a scoprire dell’esistenza di
Flavia, attuale compagna di Massimo. E
un incidente, causato proprio da Valeria
stessa, porta le due donne a conoscersi.
Nasce a poco a poco un’amicizia,
sostenuta dalla menzogna, pilotata dalla
curiosità, sorretta da una strana
simpatia.
Per Flavia quella ragazza così fragile e
introversa diviene un valido aiuto per
scrivere il romanzo sul marito,
scomparso da alcuni anni. Per Valeria
quella donna diviene l’unico tramite per
rimanere legata al suo vicino. Il film è
stato girato a Torino e a Roma con una
piccola incursione a Trieste. Tra gli
sceneggiatori c’è anche Heidrun Schleef
autrice dei recenti La stanza del
figlio e Ricordati di me. Al
momento il film è in fase di montaggio.
Protagonista del film è Barbara Bobulova,
diventata nota al grande pubblico con
l’interpretazione di "Maria Josè,
l’ultima regina" di Carlo Lizzani.
Una figura femminile molto interessante
e sfuggente che vive la sua vita
attraverso quella degli altri e che nel
momento in cui potrebbe essere coinvolta
e vivere in pieno quello che desidera
scappa. Forse per paura o forse per
incapacità di crescere. Non più
l’uomo senza qualità ma
la donna senza qualità.
Un’occasione, quella de
La spettatrice, per farsi raccontare il
film direttamente dal regista Paolo
Franchi. Mentre ci sta ancora lavorando.
“Osservare
da lontano lo scorrere della vita di uno
sconosciuto. Seguirla all’improvviso
lontano da casa, come per un
irrefrenabile impulso. Restarle accanto
come un’ombra che non si lascia
sfiorare. Si può chiamare amore questo?
O patologia di un’affermazione amorosa?
Forse è solo incapacità di uscire dal
proprio mondo interiore, paura di
affrontare una realtà che disattende le
aspettative, troppo spesso. Un
sentimento decisamente romantico,
questo, che sembra appartenere del tutto
alla storia di Valeria, la spettatrice.
E anche Massimo, a modo suo, è un
personaggio romantico. Idealista.
Abbandona Torino per Roma, dopo aver
rinunciato a dei vantaggi economici, con
il solo sostegno della sua passione per
la ricerca scientifica e per il proprio
futuro. Un futuro che per lui ha il nome
di Flavia. Crede nella possibilità di
costruire un rapporto con questa donna e
agisce con le stesse aspettative di chi
vuole vedere fiorire ciò che è convinto
di aver seminato. Al punto che lo
scontro con la realtà di una Flavia
ritrosa e indifferente non scalfisce il
suo sogno romantico.
E se questa non può
esserne più protagonista ecco che il
sogno si alimenta lentamente della
presenza della giovane Valeria. Sogno
sostenuto forse da quelle curiose
circostanze che, in modo quasi
inavvertibile, hanno portato la ragazza
davanti ai suoi occhi. Valeria diviene
amica della compagna di Massimo. Si
frequentano, si confrontano, permettendo
allo spettatore di scoprirne dei lati
che sembrano accomunarle. Valeria sola,
Flavia irrimediabilmente solitaria.
Valeria innamorata di un uomo che non
c’è; Flavia rimasta legata a un uomo che
non c’è più. L’amicizia che s’instaura
fra le due donne si nutre fatalmente
anche della menzogna. Per Valeria è
inevitabile celare la propria identità,
il suo misterioso fine, che è quello poi
di rimanere solo spettatrice, ombra
fedele della coppia Massimo e Flavia,
per lei ideale. La storia è costellata
tanto di eventi casuali quanto di nessi
causali volti a intrecciare le vicende
di questi tre personaggi solitari con un
rapporto in fondo falsato con la realtà.
Le prime due scene del prologo si aprono
proprio su una singolare coincidenza.
Una serie di incontri fugaci e
trascurati lasciano comunque un segno
nel cuore di Massimo. E tuttavia il
contorno esistenziale di Valeria è tale
da condizionare fortemente le sue
scelte, anche le più azzardate. Le
aspettative di Massimo circa la sua
relazione con Flavia sono esplicite
quanto le resistenze di quest’ultima di
fronte alla loro attuazione”.
La spettatrice
dovrebbe uscire in Italia
in autunno.
m.s.
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