Napoli Side Story
Preso da un film del 1987
di Nanni Loy, Scugnizzi è diventato ora
un musical. Che sull’onda del successo
che sta guadagnando questo tipo di
spettacolo (leggi Notre Dame de Paris) e
con una super premiata colonna musicale,
attraverserà tutta l’Italia. Per la
raccontare, in musica, la storia e il
destino diverso di due giovani
delinquenti
Può
capitare che dei musicals di
successo diventino dei film come nel
caso di Chicago, ma anche di
My fair lady, Jesus Christ Superstar
e Cabaret. Può, però, anche
capitare che dei film di successo
diventino anche dei musicals.
Questo il caso di Scugnizzi
originariamente un film diretto da Nanni
Loy che oggi è diventato un piccolo caso
nell’ambito di questo genere dal
successo crescente in Italia grazie agli
allestimenti di Notre Dame de Paris,
Grease. La febbre del sabato sera e
Rocky Horror Picture Show. Era il
1987 quando Nanni Loy ha chiesto a
Claudio Mattone, una delle pietre
angolari dello spettacolo italiano, di
scrivere la colonna sonora del film
musicale Scugnizzi ambientato nel
carcere minorile di Nitida.
La colonna sonora,
fortunatissima, ha vinto numerosi premi
per le musiche da film di quell' anno
tra cui un Nastro d'Argento, David di
Donatello, Globo d' Oro, Ciak d' Oro,
così a sedici anni di distanza, ecco che
il sogno di trasformare un film e una
colonna sonora di successo in un
musical si è avverato in una Napoli
molto cambiata nel corso degli anni, che
– grazie ad una lunga primavera di
riscatto – sta riuscendo a lasciarsi
alle spalle anche artisticamente un
passato difficile e pressoché da
dimenticare. Lo stesso Mattone rileva
che “Anche se scritta in napoletano,
la storia non è soltanto napoletana ma
appartiene ai ragazzi meno fortunati di
qualunque città del mondo. Su questa
linea, priva di compiacimenti e di
concessioni al folclore, la scena
bellissima, la regia, le coreografie, i
costumi e tutto il resto”.
Scritto insieme ad un
altro mostro sacro dello humour e
della cultura come Enrico Vaime,
Scugnizzi parte con un flashback
(primi anni '80) nel carcere minorile di
Nisida, dove alcuni ragazzi stanno
provando la canzone finale di uno
spettacolo intitolato "Scugnizzi". In
quel gruppetto Saverio e Raffaele detto
'o russo dimostrano di essere i veri
leader della scena: il primo
appassionato di musica e più sensibile,
l' altro più cinico. I due, avendo
scontato la pena, stanno per uscire e,
una volta fuori dal carcere, prenderanno
strade diverse. Si ritrovano dopo vent'anni.
Saverio si è fatto prete e si dedica al
volontariato e all'insegnamento della
musica ai ragazzi del quartiere.
Raffaele è diventato un malavitoso e su
quei ragazzi non vuole perdere il
controllo per servirsene come piccola
manovalanza per i suoi traffici.
Una storia a metà tra il
sociale e l’intrattenimento, che ha
visto tributato un grande successo con
file al botteghino al Teatro Augusteo di
Napoli (come non se ne vedevano da anni)
e, addirittura, biglietti falsificati
per assistere al musical "C'era una
volta…scugnizzi". fino a domenica 16
febbraio. Il musical che è in cartellone
dal 14 dicembre scorso è interpretato da
una compagnia è composta da giovani
"scugnizzi" (scelti tra oltre
milleduecento provini) e guidata dagli
attori Sal Da Vinci, Massimiliano Gallo,
Peppe Barile e Piero Pepe. Un fenomeno
non solo teatrale, ma ormai di costume
(con le t-shirt di "Scugnizzi" che vanno
a ruba e con il pubblico in sala di
tutte le età) e che molto presto girerà
l'Italia (dal 7 marzo al TeatroTeam di
Bari e, dal 13 maggio, al Sistina di
Roma).
Prodotto da Claudio e
Tullio Mattone, il musical è stato
scritto da Claudio Mattone (autore anche
delle canzoni dello spettacolo) con
Enrico Vaime e le coreografie sono di
Gino Landi.
m.s.
Per maggiori
informazioni:
http://www.napoliteatro.it/
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