DONNE
NELL’ARTE (45)
Francesca
Zenato. Semplicità di un complesso
…e l’uomo
incontrò il mondo, ma non gli bastò, volle
dare di questo suo personalissimo rapporto
un’interpretazione. Molteplici sono state e
sono queste interpretazioni, alcune si
fondano su sottili ragionamenti, altre su
argomentazioni…le più varie, ma su tutte è
l’immagine del mondo che ci appare come
quella più coinvolgente. Essa è di ciascun
uomo, ma anche di un popolo, che la
trasforma in un proprio vissuto, in una
prospettiva nella quale tutti si fondono,
riconoscendosi proprio in quello che una
sola individualità ha espresso. L’arte è
così interpretazione del mondo ed è
autentica quando riesce a coinvolgerci, a
farci dialogare con essa, aprendoci vie
sempre nuove, in altre parole non esaurendo
mai il suo contenuto.
In questa
direzione credo stia sviluppando il proprio
percorso artistico Francesca Zenato, che in
ogni sua opera fa trasparire il suo
singolare punto di vista, che tende a farci
possedere quanto di più meraviglioso l’uomo
possa pensare. Non una descrizione, ma un
autentico sforzo di far proprie tutte le
complessità attraverso un linguaggio, che
tesse una tela senza soluzioni di
continuità, sempre più ricca d’equivalenza e
di collegamenti, che apre a quel balzo
fantastico che accosta apparentemente cose
lontane, che non vogliono essere una
riposta, ma quell’attrazione di significati
fantastici che è poi il vero modo di leggere
il mondo. Un processo ideativo quello di
Francesca Zenato che si esprime, attraverso
una certosina ricerca d’effetti cromatici e
di forme impossibili, in una pluriformità
come nelle opere “Io” e “Te” o in Forse” e
in “The Trip”, ad esempio, dove ogni
immagine è sempre compiuta in sé
irripetibile, e capace d’esistenza autonoma.
Si apre una via che accoglie nel suo
simbolismo proprio il primo incontro
dell’umanità con il mondo, e per ciò, quest’arte
è etnica, antica in alcuni segni, che sanno
d’effetto magico, ma anche risultato finale
odierno. Proprio quest’ultimo è la
dimensione dell’incantesimo cromatico e
delle forme, che si ripetono apparentemente,
ma sono ognuna un dire, perché il mondo è un
insieme, dove ogni elemento è significato.
Basta cogliere e lasciarsi divenire con le
opere di Francesca Zenato, che, ad ogni
prova, mostra un’esigenza di profondità
sempre maggiore, per cogliere, al di là del
mutevole, lo stabile, il permanere,
l’identico. Ciò perché l’uomo nella
pluriformità del mondo, tende a cogliere
proprio ciò che è fondamentale. Questo
lasciarsi trasportare dalla bellezza
dell’incontro tra psiche e mondo costituisce
quella direzione che fa di un semplice
segno, di un colore la dimensione dell’arte,
nella cui direzione, ritengo, Francesca
Zenato fin dai suoi primi passi, ha iniziato
il proprio cammino.
Italo
Francesco Baldo
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