LIBRI
E CATALOGHI
Arnold
Schönberg
pittore
www.gamtorino.it
La
Galleria Civica d’Arte Moderna e
Contemporanea di Torino ha offerto al
pubblico di ammiratori del grande
compositore viennese Arnold Schönberg,
considerato uno dei padri nella musica
contemporanea e dodecafonica, la possibilità
di allargare la conoscenza della sua
variegata personalità allestendo una mostra
(4 febbraio / 16 marzo) inaugurata in
occasione dell’esecuzione all’Auditorium
Giovanni Agnelli del Lingotto della
Kammersimphonie n. 2 op. 38 da parte della
Mahler Chamber Orchestra diretta da Daniel
Harding. Tali avvenimenti hanno avuto
documentazione permanente in un catalogo
edito dalla G:A:M con testi critici di Otto
Breicha, Christian Meyer e Marco Vallora che
illustra le sessanta opere presentate in
mostra, tutte provenienti dall’Arnold Schönberg
Center di Vienna, documento eccezionale
della produzione pittorica del musicista che
vi si dedicò specialmente tra il 1906 e il
1912. Schönberg
in questo arco di tempo produsse circa
settanta oli e centosessanta tra acquerelli
e disegni I dipinti in sintonia con
l’espressionismo praticato anche dai suoi
amici pittori Kandinsky e Kokoschka.
Fondamentali nella pittura di Schönberg
le problematiche legate all’inconscio da cui
nascono dipinti della serie Visionen
come pure i Ritratti e gli
Autoritratti che sono un’analisi precisa
ed insistita della propria personalità e di
quella degli amici. Una sezione del catalogo
è dedicata alle Caricature e ad
alcuni Allestimenti scenografici che
collegano la sua attività di compositore con
la passione per la pittura.
Amedeo Modigliani.
L’angelo dal volto severo
www.amedeomodigliani.it
La
mostra milanese allestita a Palazzo Reale
dal 21 marzo al 6 luglio è accompagnata da
un catalogo edito da Skira e curato da uno
dei massimi esperti di Modigliani, Marc
Restellini. Il volume (400 pp) rispetta
sostanzialmente la scansione tematica
dell’allestimento espositivo composto da
quattro sezioni: una dedicata al medico
mecenate Paul Alexandre, presenza dominante
nel primo periodo parigino (1906-1913) di
Modigliani. Egli sa cogliere tra i primi la
forza e il valore della pittura di Modì ne
diviene amico e gli fa scoprire la Parigi
degli artisti fino a quando lo scoppio della
prima guerra mondiale li separerà per
sempre; la seconda si incentra sulla
personalità di Paul Guillaume, mercante
collezionista ed esperto di arte africana.
Egli convincerà Modigliani ad abbandonare la
scultura per dedicarsi a disegno e pittura;
la terza sezione indaga la figura della
pittrice Jeanne Hébuterne, compagna
dell’artista che condivise con lui l’ultimo
intenso periodo della vita suicidandosi dopo
la morte di Modì, a soli 22 anni. Le opere
della Hébuterne (diversi disegni e una
ventina di dipinti) vengono esposte alla
mostra e pubblicati nel catalogo in assoluto
per la prima volta assieme a foto e
documenti che testimoniano l’ambiente degli
anni dal 1916 al 1920; infine la quarta
sezione si occupa del mercante poeta
Zborowski che, dal 1917 al ’20 riuscì a
promuovere le opere di Modigliani, così come
faceva con quelle di Soutine, Utrillo e
Derain, riuscendo a lanciare sulla scena
internazionale questo “figlio di
Montparnasse”. Modigliani fu infatti uno dei
primi a trasferirsi in quella zona di
Parigi, nell’inverno del 1909. Dopo
di lui fu la volta di Matisse, Picasso,
Soutine, Chagall, Van Dongen, Vlaminck,
Pascin che divennero i protagonisti dell’
École de Paris, estrema avventura
dell’individualismo romantico, con la sua
totale compenetrazione di arte e vita. Ciò
che legò gli artisti di Montparnasse, i
montparnos, fu il senso della precarietà
del vivere che da un lato traeva origine
dalla condizione di esilio che riguardava
personalmente molti di loro, dall’altro
dalla drammaticità della contingenza
storica, l’imminenza della prima guerra
mondiale. Separazione, protesta, sentimento
dell’angoscia furono anche, dal punto di
vista artistico, l’esito estremo di quello
spirito anarchico e libertario ottocentesco
che voleva abbattere la cultura ufficiale
per liberare lo spirito dalla grettezza del
capitalismo borghese. Ciò che scrive
Modigliani a “Affèrmati e sormòntati
sempre.L’uomo che dalla sua energia non sa
continuamente sprigionare nuovi desideri per
affermarsi sempre ed abbattere tutto quello
che di vecchio e putrido è restato, non è
un uomo, è un borghese, uno speziale, quel
che vuoi tu”. Si trattava di un tentativo
disperato, perchè anche in Modigliani vi era
coscienza della propria definitiva e
irrimediabile marginalità sociale. Tant’è
che presto anche l’École de Paris fu
comprata e snaturata dal mercato.
invia questo articolo a un amico
|