Invidiamoci con
amore
Cinque
amici che si ritrovano a distanza di
anni. Con tutti i loro problemi e i loro
rancori, i sogni e le delusioni. E’ la
trama di Passato Prossimo, l’ultimo film
di Maria Sole Tognazzi con Francesca
Figus
Passato Prossimo
é la storia di cinque amici che si
incontrano in due momenti diversi della
loro vita, in una villa di campagna. Un
fine settimana estivo e uno invernale si
intrecciano con una serie di flashback,
che raccontano il passato (in estate) e
il presente (in inverno) dei cinque
amici: Claudia, Andrea, Edoardo, Carola
e Gianmaria. Attraverso il confronto tra
i protagonisti, reso possibile dalla
convivenza in un luogo per loro assai
significativo, i sogni e le aspettative
si confondono con i ricordi legati alle
giornate passate nella casa. Una serie
di eventi renderà particolarmente
determinante questo fine settimana per
la vita di ognuno di loro.
Una storia di amici che
da anni si conoscono, da anni si
frequentano, da anni si interrogano e,
convocati con urgenza da Claudia
arrivano all’appuntamento carichi di
tutti i loro quotidiani problemi. Tra i
protagonisti del film la bella e
affascinante Francesca Figus.
Passato Prossimo
è anche un film
sull’invidia…
In un certo senso sì. La
maggior parte dei miei amici fa
l’attore. Non conosco quella parte di
invidia in cui uno ce la fa e qualcun
altro no. L’ansia dopo avere fatto un
provino, la speranza di essere scelta
per una parte… queste sono tutte cose
realistiche che tutti quanti viviamo
sulla nostra pelle. Noi conviviamo con
il dubbio…
Maria Sole è una regista
figlia di un grande attore come Ugo
Tognazzi: cosa ha portato questa
esperienza personale in un film su
persone che fanno gli attori?
Nel film faccio
l’attrice. Non mi sono posta il problema
di come si recita un’attrice. Questo è
anche un qualcosa che nemmeno Maria Sole
voleva. Mi sono confrontata invece con
il ruolo di una donna che teme di essere
abbandonata dagli uomini con cui sta e
che finisce quasi sempre a letto con
l’uomo sbagliato…
Questo, ahimé, non capita
solo alle attrici…
Appunto ed è questo il
tipo di lavoro che mi è stato richiesto.
Cosa accade quanto
l’attore diventa personaggio?
Nulla di particolare,
perché fare l’attrice è una professione
e interpretare, quindi, un’attrice è
solo un ruolo come un altro. Nessun
dualismo e nessuna domanda particolare.
Anche se fa il mio stesso lavoro il mio
personaggio non ha nulla in più di me
stessa. Essere un’attrice è un ruolo non
qualcosa di onnicomprensivo. Quelli
descritti nel film sono innanzitutto
esseri umani, poi, diventano invece
anche attori. Tutti quanti noi abbiamo a
che fare con fidanzati, bollette, multe…
la recitazione viene dopo.
Avete mai considerato
Passato Prossimo come un film
generazionale, avvertendo la
responsabilità di descrivere una
generazione di persone?
No, assolutamente.
Passato Prossimo è un film molto
onesto senza alcuna responsabilità
particolare. E’ solo una storia diretta
e senza ambizioni.
Secondo lei gli attori
maschi si comportano diversamente dalle
attrici?
So che può sembrare
terribile, ma gli attori sono molto più
competitivi che le attrici. Vivono e
soffrono una competizione decisamente
maggiore.
Invidia allo stato puro?
Non lo so, ma devo dire
che quando lavoro solo con donne come ad
esempio adesso con un film tv
sull’anoressia intitolato Briciole,
dove siamo quattro donne e un
attore, il set è molto più tranquillo.
E’ come tenersi per mano, si lavora le
une per le altre. Lavorare con le donne
è molto più facile…
Chi sono le sue attrici
preferite?
Giovanna Mezzogiorno e
Meryl Streep. Quando la Streep ride, io
rido con lei, se piange, anche io mi
sciolgo. Credo di avere visto La
scelta di Sophie almeno una decina
di volte…
m.s.
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