Il sole a
prezzi di saldo
Mentre
si riparla di nucleare, nuove centrali e
black out arriva una notizia shock: hanno
inventato l’energia solare a basso costo.
Venti volte meno dei pannelli solari di
oggi. E anche meno del petrolio e del gas.
Tutto merito di una plastica. Lo dice la
Stmicroelectronics, maggior costruttore
europeo di semiconduttori. Che è in parte
anche italiana
Un
giorno si e uno no ci tolgono la luce, tutti
gridano che l’energia non basta e servono
centrali una sopra l’altra e rispunta dalle
ceneri di Cernobyl perfino chi vuole tornare
al nucleare. Così la notizia che arriva dal
sito online della Cnn sulla invenzione della
Stmicroelectronics, il maggior costruttore
europeo di semiconduttori (compagnia
franco-italiana di cui ha una quota anche
Finmeccanica), sembra fatta apposta. In tv e
giornali non si è visto niente, ma
l’argomento non poteva essere più attuale:
“Abbiamo scoperto un modo per produrre
energia solare a un costo venti volte
inferiore a quello dei pannelli solari”. Bum.
In Italia vogliono rimetterci davanti alle
porte di casa i reattori atomici e c’è chi
potrebbe venderci il sole a prezzi di saldo?
Parliamone, prima che riattivino anche la
centrale elettrica del Vajont (l’Enel ha
smentito, ma siamo in Italia…).
Entro la fine
dell’anno prossimo, dicono alla
Stmicroelectronics, saremo in grado di
presentare il primo prototipo stabile di una
nuova cella solare pronta per la produzione.
Tutto si basa sul fatto che oggi nei
pannelli solari si usa il silicio, lo stesso
materiale usato nei semiconduttori e nei
chip. E il silicio costa caro. Ma la Stm ha
scoperto che si può usare anche del
materiale plastico che costa molto meno. Le
cifre: un singolo watt prodotto da una cella
solare con il nuovo materiale costerebbe
circa 0,20 dollari (0,20 euro), mentre oggi
un watt prodotto da una cella solare al
silicio ne costa 4, di dollari (cioè 4
euro).
Non
basta: Salvo Coffa, responsabile della
ricerca, dice che con questi numeri
l’energia solare può competere anche con
quella ottenuta dal petrolio e gas, che
costa 0,40 euro per watt: “E questo
rivoluzionerà il futuro dell’energia
solare”. Pensare che l’idea di Stm sembra
perfino banale: usare un materiale che è sì
il 50% meno efficiente del silicio nel
produrre energia dalla luce del sole, ma che
costa anche molto di meno. Risultato:
energia elettrica e acqua calda a prezzi
perfino inferiori a quelli di una centrale
idroelettrica. E tutto pulito.
Certo a
magnificare la nuova tecnologia per ora è il
produttore. Quindi resta da verificare.
Anche perché la Stmicroelectronics è quotata
in Borsa e una notizia così può far
schizzare le azioni alle stelle. Però vale
la pena dargli una chance. Per quattro
motivi: se è vero facciamo marameo ai
pro-nucleare dell’ultima ora; risparmiamo;
non inquiniamo. E, una volta tanto, la
scoperta porta anche un marchio italiano.
Alla faccia di Silicon Valley, che forse
dovrà cambiare nome.
a.m.
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