“Dù volt is meglio che uan!” (Part
Uan)
09/06/2004
Cosa
c’è di meglio del vincere una gara al Mugello davanti ad un
pubblico incredibile, in una giornata memorabile, dopo settimane
di tensione, dopo addirittura le critiche per due quarti posti?
Ma certo!
Vincerne due!!!!!!!!!!!!!!
Due Gran Premi in uno, due partenze
e due svolgimenti diversi dall’unico denominatore comune:
l’epilogo, con Rossi davanti a tutti come era giusto che fosse.
Se questo è un regolamento che bada
alla sicurezza dei piloti beh, sembra che chi abbia deciso il
“da farsi” in questi casi non veda un etilometro da lungo tempo,
altrimenti con le successive analisi del sangue, in Clinica
Mobile, gli avrebbero dato il “Premio Veronelli – Più che il
gruppo diteci l’annata!!!!”
Le condizioni del tempo e della
pista durante “gara due” erano così strambe e così variabili da
mettere a rischio seriamente l’incolumità di chi doveva
gareggiare non sapendo, ad ogni metro, quale asfalto avrebbe
trovato in quello successivo e a poco sono valsi i due giri di
warm-up, perché ha iniziato a piovere proprio mentre si
sistemavano in griglia per la seconda volta.
Gomme slick per i top rider e la
maggior parte dei piloti, ma non per tutti: personalmente ho
visto uscire Bayliss con le intermedie ed anche Xaus e Byrne.
Contro un Valentino così comunque
c’era poco da fare, moto o gomme che fossero, ma ci arriveremo.
Al di là di tutto vorrei fare a
questo punto un passo indietro: un GP per gli addetti ai lavori
dell’informazione dura quattro giorni, inizia il giovedì, ed è
proprio da giovedì che proverò a descrivervi cosa è successo
dietro le quinte, dove pochi fortunati hanno la possibilità di
entrare e dove ancora meno hanno la possibilità di uscire poi
per vedersi la gara!!!!
GIOVEDI’
Nella notte ha piovuto parecchio, ma
la mattinata di giovedì 3 giugno è molto bella, soleggiata; nel
paddock gli occhi sono spesso puntati al cielo giacchè il meteo
qui è fondamentale nella determinazione dei valori in campo e le
condizioni sono talmente mutevoli che pare di essere in Gran
Bretagna: mentre dici a casa che c’è il sole inizia a piovere e
mentre apri l’ombrello torna il sole.
L’atmosfera che regna è fatta di
quella calma solita dei giovedì privi di qualsiasi ruggito dei
motori, con gli addetti che finiscono di montare alcune
hospitality, le squadre minori della 125 che iniziano a montare
i loro gazebo, con i meccanici delle squadre italiane che hanno
preparato tutto già prima e si godono uno dei pochissimi attimi
di ozio, con giornalisti e piloti che si godono gli ultimi
momenti di tranquillità nei paddock semi-deserti: con il pass
c’è quasi esclusivamente chi è lì per lavoro.
Poche le paddock-girls che di solito
arrivano il sabato e quelle che sono già lì sono in “borghese”
(ma si notano, uhhh se si notano…).
Pochi i curiosi presenti perché
“amici di…”, poche le occasioni di poter annotare qualcosa di
eclatante; fuori, la fila di camper che sta’ per varcare i
cancelli, dice già tutto su quello che sarà la presenza del
pubblico durante il weekend.
Alla prima conferenza stampa del Gp,
alle ore 17.00 ecco i tre protagonisti principali a
disposizione: non fanno trasparire la tensione dai loro volti,
ma negli occhi c’è scritto tutto ciò che questa gara vuol dire
per loro.
Gibernau parla di un fine settimana
ad “alta pressione” per lui e si affida alla sua italianità
“adottiva”, grazie alla simpatia che riscuote nel pubblico
italiano ed a quella reale della sua squadra.
”Mi sento praticamente a casa” è
l’affermazione furbetta di Sete che sa di essere nel territorio
delle tigri e cerca di mimetizzarsi nei cespugli.
Biaggi è sorridente, carico e
determinato:”Volevo avere un mezzo competitivo e finalmente ce
l’ho. E’ una delle mie piste preferite e non vedo l’ora di
iniziare, sento che è arrivato il mio momento”.
Rossi sembra fiducioso sulla sua
moto, ma anche preoccupato dalla potenza delle Honda in
rettilineo.
C’è chi gli chiede come mai avesse
detto che la “Yamaha non è così difficile da mettere a punto
come dicevano” e invece si è poi ritrovato quarto dietro anche a
Checa.
“Valentino perché quarto e perché
dietro con la stessa moto se non era così difficile da mettere a
punto?”.
Valentino non si scompone più di
tanto e ammette di dover imparare da Checa come si guida l’M1,
dato che lui la guida ancora troppo come una Honda, cercando di
farla derapare, mentre invece questa va guidata pulita, senza
sbavature, con molta dolcezza.
Un penta-campione che ti dice “devo
imparare da lui” ti ha già detto che cos’ha in più degli altri
per vincere.
Una ricca banchettata serale al Team
Scot, per inaugurare i siti web dei rispettivi piloti, chiude la
giornata.
Domani si accenderanno i motori e si
cercheranno di fare i “fatti”, evitando le “pugnette”, come da
famoso slogan di Paolo Cevoli, l’assessore di Zelig.
VENERDI’
Se state pensando ai cavoli vostri e
mentre passeggiate tra le hospitalities avete di colpo
l’impressione che un Boeing 777 vi stia atterrando sopra, non
preoccupatevi: sono le MotoGp che hanno acceso il motore e si
preparano alle prove libere.
Anche oggi è una bella mattinata di
sole, nei paddock iniziano le presenze degli ospiti ed iniziano
i problemi per Valentino per raggiungere, prima il Van Gauloises
situato vicino all’entrata posteriore del suo box, poi il box
stesso.
La gente vuole vederlo, toccarlo,
fotografarlo, tentare di avere un contatto diretto con lui e
fargli strada, per quei fatidici ultimi 10 metri, è affare serio
per il suo staff attuale come lo era per quello della Honda.
Solo che questi della Yamaha non
c’erano abituati a tanta gente sotto il loro truck e più che
preoccupati, Brivio in testa, sembra che se la godano tutta!
In Honda il deserto…….
Ci siamo, entrano in pista e sono
impressionanti, tutti, incredibilmente veloci, già vicini ai
parametri dell’anno precedente ma con pista umidiccia e non
gommata.
Come vanno le 1000 del MotoGp è
difficile da descrivere a parole.
Vedi passare la WCM o la Moriwaki e
ti chiedi come fai da casa a pensare che siano delle
moto-cancello quando nella realtà te la fai sotto solo a
guardarle, perché, diciamocelo schietto, lì dentro vanno
talmente tutti forte che ad essere gli ultimi vuol dire essere
comunque dei piloti incredibili.
Nel mondiale MotoGp che vada piano
non c’è nessuno, neanche quelli in scooter nei paddock che si
muovono per lavoro, gente che comunque tenta sempre la “pole”
nel tragitto “box-ingresso paddock-box” con l’ulteriore
difficoltà dello schivare persone, cose, animali, camion, cavi e
quant’altro!
Avete presente la scena della saga
di Guerre Stellari quando Harrison Ford si butta con l’astronave
nella fascia di asteroidi vaganti?
Normale quotidianità.
La cronaca di questo venerdì vede
comunque Sete Gibernau in testa, a far valere la sua legge nelle
libere e anche nelle qualifiche ufficiali, dando l’impressione
di guidare facile facile una cosuccia che può “dare di più”,
mentre Rossi è piuttosto sull’impiccato, termine che in gergo
indica che la moto ha finito le sue possibilità mezzo secondo
abbondante prima e ci stà mettendo del suo il pilota, alla
grande.
Becca tre decimi nelle libere e
quattro nelle qualifiche e Biaggi prende un secondo da lui e uno
e mezzo quasi da Gibernau.
Dopo un Sete raggiante e un Max che
non si capacita, assisteremo ad una conferenza stampa da “Rossi
de profundis”?
Niente affatto, anzi: la conferenza
stampa si tiene nell’hospitality Gauloises, con la gente a far
da cornice, tra un gelatino e un aperitivo.
Noi, mentre Vale risponde ai
giornalisti della carta stampata cose che non ci interessano
molto perchè merce immediatamente inflazionata, ci accomodiamo
con Alessio-Uccio e ci facciamo un paio di meritate birre….
“Ci sarà un casco nuovo…ci sono più
soggetti…Vale deciderà all’ultimo……l’anello di stoffa l’abbiamo
fatto fare e sono solo una decina, non sarà mai in vendita…stà
mettendo a punto tutta la moto, il tempo oggi non gli
interessava….vedrai che non deluderà…”.
Ok, la nostra birra è finita, arriva
Vale: lo accuso di avermi copiato l’orecchino, non è convinto di
essere stato lui a copiare (un po’ ha ragione..); si ride, poi
lui si dedica alla gente accalcata tutto intorno, agli
autografi, alle foto con i bimbi in braccio, con i papà
sottobraccio e con lui in braccio alle mogli..per buoni 40
minuti, gli ennesimi della giornata, non so come faccia: per uno
che ha preso mezzo secondo lo vedo bene!
Intanto noi ci “diamo su” e andiamo a farci una “fiorentina” da
un kilo e mezzo in un ristorantino della zona: domani iniziamo a
far sul serio e ci vuole un po’ di sostentamento.......o no?!
CONTINUA DOPO IL TG CON "PART CIU'"
Maurizio Ottomano
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