“Dù volt is meglio che uan!” (Part Ciù)
10/06/2004
PAUSA
PUBBLICITARIA: RESTATE CON ME
Mentre vi state autogestendo la
pubblicità vi dirò due cose:
1 – Bayliss e Xaus hanno
effettivamente cambiato le gomme dopo essere usciti dalla
pitlane quindi hanno gareggiato “gara due” con gomme slick:
onore al merito e tanto di cappello per la prestazione.
2 –
Avrete notato l’ausiliare “avere” unito al verbo piovere anziché
l’ausiliare “essere”. L’esimia “Accademia della Crusca”
interpellata alla bisogna tempo fa rispose che l’ausiliare da
usarsi in tal caso è indifferente, poiché trattasi di forma
ormai comune l’utilizzo dell’uno o dell’altro e che la vecchia
regola è stata praticamente superata. Altresì, la forma “ha
piovuto” è da considerare corretta anche se derivata da
francesismo…. E allora visto che si può infrangere una regola
senza per una volta essere deleteri a qualcuno, tosto la
infransi!!!!
Bene,
possiamo riprendere.
FINE PUBBLICITA’: STACCATE DAGLI
SPOT
SABATO
Le strade iniziano ad essere cariche
di gente; i piloti iniziano ad essere carichi per la gara e per
la gente; i commissari di pista, la security e i parcheggiatori
iniziano ad essere carichi di lavoro per il gran giorno e per la
gente che si avvicina, molta gente che ha gozzovigliato in giro
è ancora “carica” dalla sera prima….
Sete Gibernau è per ora l’uomo della
pole position ed in sala stampa ci accolgono i “Media Highlits”
spagnoli, cioè le fotocopie degli articoli pubblicati dai loro
giornali.
La prendono alla leggera, senza
nessuna enfasi…magari un pochetta….
“Sete in territorio nemico è un
lider solido!”..”In territorio nemico”..”Sete contro
l’Italia”..”Sete vince la prima sfida a casa loro”...”Sete
conquista il feudo italiano mentre Biaggi, Rossi e Capirossi
sono impelagati nella loro guerra civile…”
Mancano “Sete sbarca su Marte e
impenna di quinta” e “Sete sconfigge Dracula e L’uomo lupo con
la moto clienti” e sarebbe completa!!!!!.
Forse noi dovremmo imparare qualcosa
sul come vanno trattati i successi dei nostri, invece di darci
continuamente le martellate in testa.
Mentre stiamo leggendo tali
esagerazioni iniziano le prove libere, quelle che di solito
insieme al warm-up domenicale ti consentono di capire meglio
quale sarà il passo di gara di ogni pilota.
Valentino sembra meno in affanno,
più redditizia la sua guida, più stabile la sua M1; a far
preoccupare sono le condizioni meteo che stanno variando
velocemente come nei due giorni precedenti ma stavolta sembrano
preludere a della pioggia molto più intensa.
Finiscono le libere e Rossi ha il
miglior tempo seguito da Checa e Gibernau, mentre gli altri
italiani sono più staccati.
Neanche il tempo di mangiare
qualcosa e di farsi un giro nel paddock che siamo già alle
qualifiche che formeranno la griglia di partenza definitiva.
E’ una gran battaglia e Sete la
spunta solo alla fine, per 2 millesimi su Hayden (dove stava
questo?) e 6 millesimi su Rossi; in poco più di 5 decimi ci sono
sette piloti, in un secondo ce ne sono ben dodici!
Si nota subito che il distacco
subìto da Valentino nella prima sessione è recuperato e che
Hayden si è inserito a sorpresa in prima fila, mentre Biaggi,
anche lui a sorpresa, ne è rimasto fuori.
In conferenza stampa Rossi dirà che
le gomme da tempo che vengono usate negli ultimi minuti in
realtà sono un parametro aleatorio della prestazione, non
sarebbero cioè performanti tutte allo stesso modo: a volte te ne
capita una velocissima altre volte una che ti fa peggiorare; ad
Hayden e Biaggi devono essere stati montati questi due opposti.
Abbandonata la conferenza, di corsa
nell’hospitality Carrera di Lucio Cecchinello dove in anteprima
viene presentato il dvd western di beneficenza interpretato da
vari piloti, il Dott.Costa e altri grandi del passato, visione
gustata in presenza degli stessi protagonisti
E’ un quarto d’ora di puro
divertimento, un dvd che va sicuramente acquistato, per la buona
causa cui si presta la produzione e per l’interpretazione dei
soggetti, tutta da vedere, pensando ovviamente che sotto i panni
degli abitanti di quello sgangherato villaggio del west non ci
sono John Wayne o Clint Eastwood ma Dovizioso, Locatelli,
Melandri, De Angelis, Sabbatani (un mito della comicità),
Lucchinelli, Rolando, Costa, “Gasolio” Casoli e altri che non vi
svelo.
Nel frattempo le cateratte del cielo
si aprono sul Mugello e piove sui poveri spettatori accampati
tutto intorno: la terra si trasforma in fango puro e la
temperatura cala di una quindicina di gradi.
Dall’estate si piomba nell’autunno..
DOMENICA
C’è un sole da spiaggia.
Subito in sala stampa a mettere giù
la roba e poi un giretto nel paddock a vedere un po’ di “costume
locale”, anzi, un po’ di costumi da paddock-girl con la gradita
presenza delle girl all’interno degli stessi.
L’interno paddock è un formicaio di
gente indaffaratissima in mezzo a gente che sembra in gita a
Gardaland ed il contrasto tra chi ha il cuore in gola, una
tensione da panico e un casino di lavoro da fare, con quella che
ha come preoccupazione più grande un tè freddo che sia alla
menta, è veramente stridente.
Tra una disquisizione e l’altra c’è
il warm-up: Gibernau dà un secondo a Valentino e sembra il
destino della gara sia segnato, ma il 46 si ferma più volte,
cambia parecchio, prova di tutto.
Neanche il tempo di capirci qualcosa
ed attacca il GP delle 125, mentre Milton della fattoria che
tifa per “il Dottore” è già attorniato dalle fans, mentre la
Arcuri va in hospitality Telefonica perché è ospite di Gibernau,
mentre tutta la banda di Zelig va in hospitality Gauloises
perchè è ospite di Valentino, con il quale ha fatto bisboccia
fino a ora giusta il sabato notte (ma quale pilota prende così
un Gran Premio di questa importanza?)
Le 125 vanno come devono andare e
dopo il Mugello 2003 tutto di Cecchinello come pilota, ecco il
bis di Locatelli nel 2004, di cui è team manager.
Il tempo intanto inizia a peggiorare
velocemente, però tutto intorno, non sulla pista che viene per
ora risparmiata; la cornice di pubblico è incredibile, una cosa
da togliere il fiato.
Gara delle 250 con qualche emozione,
ma ormai tutti sono lanciati verso il clou: siamo alla stretta
finale.
Preparativi, griglia, warm-up lap,
via!!!!!
E davanti chi c’è? Ma “anvedi” come
stacca Vale!
Nuvolozze nere osservano il
succedersi degli uomini al comando: Rossi viene debitamente
sverniciato dalla sua ex-moto in rettilineo e debitamente
svernicia tutti in staccata alla S.Donato, mentre Nakano
fortunatamente svernicia solo il casco e la tuta per un volo che
resterà nella storia come l’incidente forse a velocità più alta
e a S.Donato accende un incenso di devozione e ringraziamento.
Giri su giri, si ritrovano a lottare
i soliti due, Sete Gibernau e Valentino Rossi, a dispetto di
tante parole, di quattro giorni di previsioni, di illazioni, di
analisi più o meno giuste o più o meno errate, fate voi.
Ma quando finisce che Rossi è
davanti? Ancora 10 giri e fuori c’è il fratello minore
dell’uragano Hal che scruta la pista in attesa di intervenire
personalmente alla festa; 8 giri , 7 giri, Rossi è in testa, 6
giri e un po’, quasi 5 ed ecco che arriva la botta di pioggia,
ma solo da un lato del tracciato.
Valentino alza la mano ed è un
attimo: dalle diverse hospitality molti escono e sfrecciano
urlando verso i retro-box.
Ci si trova in un attimo in pitlane
per festeggiare, ma gli uomini della Dorna ricacciano tutti
indietro..”No finish! Re-start, Re-start!”
“Re-chè?”
Increduli e in preda al più grande
attacco di mal di testa da “coitus interruptus”, con già mezza
adrenalina scaricata, a tutti viene ricordato che quest’anno il
regolamento è cambiato e che la gara fino al quel momento non è
mai esistita: però ce n’è un’altra di 6 giri e può vincere
chiunque.
Ah..questo per la sicurezza dei
piloti!
Rifanno la griglia e non piove più.
Ripartono con le slick per due giri di riscaldamento e non piove
più.
Si fermano per lo start e non piove
più.
START!…e già alla S.Donato viene giù
con i secchi!!! Ma che è, la maledizione di Fantozzi?
Eccolo là, povero Rossi, tutto per
niente: davanti Abe (“ehi io ho pagato il biglietto per stare
dietro!”), poi Xaus (“maledizione non ne ho distrutta neanche
una di moto ultimamente”) e Bayliss (“concentrati..non ho la
Ducati, non ho la Ducati, non ho la Ducati..”).
In pista vige la “regola della
margherita” ad ogni curva: piove, non piove, piove, non piove.
Per una buona parte l’asfalto è
asciutto, ma anche umido, umido-bagnato, allagato, allagato
verso l’asciutto dove la nuvola taglia bastardamente proprio in
due il suo flusso.
Che casino guidare lì sopra! Due
partenze per la sicurezza eh?
Ma guarda chi deve vincere adesso,
non è giusto.
Quattro giri alla fine, poi tre..ehi
arriva il 46!
Ehi, questo sorpassa tutti!
Due giri, ODDIO L’ULTIMO!
ARRRIVAAAAAAAAAAAA, CORRI AL
MURETTOOOOO, ECCOLOOOOOOOO………..AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!!!!!!!
(15 minuti dopo)
“Frate-elli-d’Ita-alia, l’Ita-alia
s’è de-esta…”
Che bello l’inno italiano cantato da
migliaia di persone sotto il podio che sembra galleggiare su di
un mare di gente; questo inno che quando lo senti così ti fa
venire la pelle d’oca, che quando lo canti così te lo ricordi
per tutta la vita.
Non è pieno di orgoglio spocchioso e
un po’ vuoto, noi non ne siamo capaci, anzi.
E’ cantato con quel lampo nel cuore
di quando parliamo del risotto della nostra nonna, del vino che
nostro padre ha tirato su, dei prati che ci hanno visto giocare,
del mare che ci ha visto imparare a tuffarci di testa, della
terra dove abbiamo preso le prime ciucche, abbiamo baciato le
prime ragazze, abbiamo tirato le prime pieghe in moto, quelle
“ginocchio tutto giù”.
E’ un orgoglio buono, di quello che
toglie il respiro, mentre canti l’inno al ragazzo del podio, uno
che ti fa piangere e ridere nello stesso momento, che in moto
sai che uno più grande non c’è, che non sai se ci sarà mai più.
Mentre lo canti all’altro, non più
ragazzo, che dimmi quello che vuoi ma là in cima a guardare bene
c’è sempre; al Max, che si incazza, baruffa, ti fa incazzare e
baruffare, ma alla fine con il polso destro ci sa fare e se ti
giri te lo trovi sempre alle calcagna.
Se lo meritano questo mare di cuori
tutti per loro.
Il Mugello non tradisce mai.
E’ TUTTO FINITO MA….
Domenica c’è Barcellona, nessuna
tregua, altra pressione, altro Gp.
Rossi, Capirossi, Biaggi e Melandri
rendono visita al pilota ancora in testa al mondiale proprio
nella sua città, nella Catalogna orgogliosa e desiderosa di
vedere Sete Gibernau davanti a tutti.
Chissà cosa diranno i giornali
laggiù, chissà come sarà il clima in quella sala stampa.
Com’erano quei titoli?
Io farei: “Vale, Max, Loris e Marco:
quattro eroi nella terra ostile!”
Vamonos a ganar!
Maurizio Ottomano
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