L’E’ TUTTO SBAGLIATO, L’È TUTTO
DA RIFARE!!”
26/02/2004
Sepang 2003
esplode la bomba, l’attentato è di quelli tosti.
Come obbiettivo le coronarie degli alti dirigenti giapponesi HRC,
ridotti in breve a salivazione azzerata, con l’espressione di
Mister Bean quando non capisce, cioè la loro solita.
Valentino Rossi versione kamikaze entra in sala stampa e si fa
detonare mediaticamente tra decine di giornalisti: è la strage
degli incompetenti!
Si salvano i pochi veri professionisti che avevano captato da
tempo il pericolo e si erano premuniti con articoli “salvavita e
salva-carriera”.
Per gli altri, quelli cui la notizia deflagatoria spegne il
sorrisetto demente del “tanto non c’ha le palle”, non c’è nulla
da fare: periscono professionalmente sotto i pernacchi degli
appassionati.
Da allora di birre sotto la spina ne passarono parecchie (perché
sinceramente dell’acqua e dei ponti frega poco) e il prode Vale
si trovò presto alle prese con la ripicca orgogliosa della
moglie tipicamente cornuta, quella che ti dà il divorzio ma
vuole fartela pagare per tutta la vita: “niente test con la
nuova compagna fino a gennaio o chiedo degli alimenti che
neanche te l’immagini!”
Il ragazzo abbozzò a modo suo e intanto mezza squadra di tecnici
Honda lo seguì, come dire che un uomo a volte è chiamato a
scegliere tra soluzioni talmente opposte da trovarsi, prima o
poi, davanti ad un Brivio.
Così un bel giorno il Davide della Yamaha (è destino che con
quel nome abbiano un gigante contro), entrò nella sala riunioni
in quel di Lesmo dicendo ai suoi uomini queste testuali parole:
“Presto arriverà G.B. ad analizzare la nostra moto: sembra sia
uno molto critico, uno che potrebbe dirci che è tutto sbagliato,
che è tutto da rifare…..”.
Subito un meccanico scattando in piedi si fece prendere
dall’entusiasmo:” Evvai!!!!Gino Bartali!!!!”
Fu il primo dei sette licenziati per far posto ai fedeli di
Geremia Burgess, detto Jeremy: a volte l’entusiasmo gioca brutti
scherzi.
Jeremy volle vedere la grande malata, quella grave da un pezzo,
e capì subito che la situazione era disperata e c’era bisogno
dell’intervento di un Dottore serio, uno di quelli che se c’è da
tagliare si taglia e quello che avanza lo si dà al gatto.
Aiutato dalla sofisticata tecnologia lasciata in Yamaha dal
saggio Yoda e dal fido Obi-One (da cui il nome M-One),
l’inarrivabile Burgess creò un clone olografico della moto,
realizzandolo in modo così convincente, ma così convincente, che
una volta portato a Tavullia e buttato il dvd nel proiettore
digitale a ioni di piadina, Valentino potè indossare una tuta,
un casco e salire in sella!
Già che c’era Jeremy si munì anche di una pista qualsiasi in
tridimensionale e per correttezza Brivio telefonò a Kanazawa:”
Pronto? Sì? Kaaaana come va! La bile? Eh lo so….una rottura!
Senti i test il ragazzo non li può fare, d’accordo, ma un film
può vederlo? Come? Sì un dvd…..No, non è di quelli là suoi
soliti, è un film dell’orrore! Un cambio? Non so dimmi tu…..Barros?
Lo volete subito? Sì, sì prendetevelo pure..no, no, non lo dico
ancora a nessuno…sì sì ve lo diamo a pochi soldi…ebbè, sai
com’è, la Fortuna è Checa ma Barros ci vede benissimo….meglio se
stà da voi…ok d’accordo allora..…ciao”.
Ecco, dicono successe così, che su quel clone, in un paio di
sessioni, nacque la meraviglia quale ad Iwata non vedevano dai
tempi in cui qualche Honda passava a trovarli: la MissilOne!
Via le due centraline elettroniche a cablaggio diverso che
invece di lavorare litigavano; cambiato il raggio di sterzo e la
geometria delle forcelle che davanti girava a modo suo;
abbassata la coda di un paio di centimetri così se derapa troppo
la si tiene giù; lasciata l’erogazione “bastarda” in su e più
track-control giù, che quando esce di curva ci vuole
progressione prima dell’urlo; rifatti i freni davanti che non si
capivano; più potenza al motore che ai medio-bassi si
addormentava; le pedane, diverse, che quando curva bisogna
spingerci su.
“Un colpetto qui..un altro là…le carene di Drudi…tre o quattro
stickers da tamarri dell’adriatica…ecco fatto: una paio di gare
di degenza e la paziente può tornare a vincere” sentenziò il
Dottore e tutti applaudirono addentando la salamella arrostita.
Non sapremo mai cosa c’è di vero nella leggenda sulla nascita
del primo missile da MotoGp, probabilmente nulla, ma una cosa è
certa: se doveste trovarvi, per caso o per diletto, a passare
nei pressi della Belgarda durante una bella nottata con la luna
piena, state all’erta!
Potreste sentire nell’aria una melodia simile alla musichetta di
Incontri Ravvicinati del terzo tipo:”Tà tà tà taaaa taaaa…tà tà
tà taaaa taaaa”.
Qualcuno dice di aver visto “tre diapason” comunicare con un
extraterrestre….
Maurizio Ottomano
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