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redarrowleft.GIF (53 byte) Sport maggio 2005


Paola Cazzola sul podio Europeo, ma quanta fatica!

Vallelunga – 15 maggio 2005-05-18

E’ un podio sofferto e meritato, quello che Paola Cazzola e la sua Ducati ufficiale 999s del Team Y2K raggiungono nel primo appuntamento della European Women’s Cup, campionato femminile per classi Superstock “600cc” e “Over600”.
Fortemente voluta da due organizzazioni, il Motoclub italiano Motocicliste e l’Associazione francese Women’s Sport Project, sotto l’egida dell’UEM e il forte patrocinio della Federazione Motociclistica Italiana,, la gara è stato il primo storico evento a livello continentale riservato a piloti di sesso femminile.
Ottima per i nostri colori la composizione del podio nelle rispettive categorie, dove l’inno nazionale italiano ha risuonato per ben due volte grazie ai successi di Samuela de Nardi su Aprilia ufficiale RSV1000 nella classe “Over” e di Alessia Polita con la Suzuki ufficiale del Team Celani nella classe “600”; altre due italiane e due francesi hanno completato i piazzamenti d’onore, con Letizia Marchetti e Lidya Jean seconda e terza nelle “600”, Fabienne Migout e Paola Cazzola nelle “Over”.
Da segnalare che sulla griglia di partenza tutte le partecipanti portavano sulla moto, sul casco o sulla tuta l’adesivo col numero 89 dedicato a Gabriela Rodriguez, la pilota brasiliana del Trofeo Italiano Motocicliste scomparsa appena due settimane prima per un incidente in allenamento, proprio a Vallelunga.

Ancora un’ottimo risultato per la vicentina Cazzola quindi, anche al cospetto della ribalta europea, a dimostrazione che il talento della pilota del Motoclub Pompone Italia travalica ormai i confini nazionali.
Il week-end di gara è stato comunque tutt’altro che tranquillo per lei, nonostante gli ottimi auspici che i test invernali, svolti dalla Ducati proprio sulla pista romana, suggerivano.
Accreditata di un 1.27 rilevato in marzo alla sua prima uscita ufficiale sulla 1000cc di Borgo Panigale, con asfalto umido e temperatura vicina allo zero, Paola questa volta non è mai stata in grado di scendere sotto l’1.28 durante le prove libere, le qualifiche e la gara.

Clima mite e soleggiato a Vallelunga (tranne qualche ora di pioggia al sabato) e condizioni ideali per la rincorsa alla pole position durante i turni previsti per la composizione della griglia di partenza: tutto appare favorevole per un grande exploit della Cazzola.

Invece già dalle “libere” del venerdì qualcosa sembra non funzionare a dovere sulla sua moto, che accusa cali di potenza al motore e presenta grosse difficoltà di messa a punto per quello che riguarda la ciclistica.
Una Ducati lenta è di per sé un eccezione e il fatto che non assecondi la sua pilota nelle curve e nei cambi di direzione lo è doppiamente; così, per quanto si cerchino le regolazioni adeguate, l’impegno di Paola la relega sul passo dell’1.30, cioè nella parte medio-bassa della classifica.
Il tempo per rimediare è poco e costringe i tecnici del Team Y2K, guidati dal Team manager Marco Gerbaudo, a lavorare fino a notte fonda per poter presentare un mezzo più performante alle qualifiche del sabato.
Intanto lo sforzo non indifferente a cui si sottopone Paola, per tenere in pista la moto ed ottenere comunque il massimo della velocità, riacutizza la fastidiosa tendinite al braccio destro che l’accompagna da qualche mese.
Facce scure quindi al box Ducati e cure per la moto e per la pilota.

Le qualifiche del sabato non portano nulla di diverso, salvo l’impegno allo spasimo della vicentina che riesce a raggiungere un 1.28.739 a fatica, a quattro secondi dalla pole position generale di una velocissima Polita ed a tre e mezzo da quella delle “Over” di Samuela de Nardi, mentre il dolore al braccio peggiora notevolmente.
Ancora gran lavoro dei meccanici, ma la pista, dopo un piovasco, non permette miglioramenti pomeridiani, così rimane il tempo sul giro del mattino a determinare la seconda fila e la sesta posizione in griglia per la grintosa pilota n° 33, mentre si smonta nuovamente la moto per cercare di risolvere i problemi.
Il warm-up della domenica mattina consegna i primi frutti del nuovo “setting” della rossa 999s, riportando Paola a girare almeno su un onorevole 1.29 di passo e ridonando il sorriso alla vicentina che conferma il netto miglioramento.
A preoccupare ora è la tendinite resasi veramente molto dolorosa dopo due giorni senza tregua: l’infiammazione è ad uno stadio avanzato, tanto da costringerla a recarsi all’infermeria del circuito un’ora prima della gara per un’infiltrazione antidolorifica, sperando che regga per tutti e 14 i giri previsti.

Alle 11.35 si spengono i semafori rossi ed è la solita Paola Cazzola ex-crossista quella che scatta dalla seconda fila, girando seconda in pista alla prima curva. Un giro e mezzo dopo, la francese Migout tenta di superarla; azzarda troppo la numero 67 transalpina, che si rivelerà veloce ma abbastanza pericolosa per le sue manovre: sorpassa sfiorando Paola Cazzola al limite dell’erba, a 250Kmh, ed esce alla curva successiva sbagliando la frenata.
Fuori dai giochi apparentemente la Migout, il gruppo si dipana senza ulteriori scossoni, mentre la Ducati n° 33 è prima delle “Over” e si prepara a contrastare il ritorno delle avversarie.
Poco dopo invece, cade Monia Sireci (frattura piede e polso destri) e costringe i commissari a fermare la corsa: secondo il regolamento europeo, non essendo stati percorsi interamente tre giri, la pilota francese uscita di pista può rientrare e ripartire come nulla fosse successo, annullando così l’effetto del suo errore.
Di nuovo semafori quindi e nuova partenza per altri 12 giri, con Migout di nuovo al suo posto in griglia.
Paola Cazzola scatta ancora dalla seconda fila e questa volta fa anche meglio, presentandosi davanti a tutte alla prima curva; la francese Migout intanto sperona Samuela de Nardi con un’altra manovra azzardata, penalizzando la pilota di Castelfranco Veneto e lanciandosi all’inseguimento della Ducati della vicentina, mentre Polita e Marchetti con le maneggevoli “600” iniziano il loro duello personale dopo averle superate entrambe.
Durante il secondo giro avviene il sorpasso di Migout a Paola Cazzola, la quale sembra poter rispondere e si mantiene in scia; in realtà l’effetto dell’antidolorifico stà per terminare (tra partenze e ritardi si è perso parecchio tempo) e la tendinite è pronta a presentare il conto.
Dal quinto giro i tempi di Paola si alzano repentinamente e la pilota segnala che qualcosa non va scuotendo il capo nel rettilineo box: si passa da 1.28.6 all’1.30 del sesto, all’1.32 del settimo.
Durante il sesto giro viene raggiunta e superata dalla de Nardi, mentre lotta contro un dolore che le paralizza il braccio e la mano non può usare efficacemente il freno anteriore, perché ogni volta è uno spasmo; al penultimo giro il vantaggio sulla quarta è calato da otto secondi ad un secondo e mezzo, con un ritmo di quasi due secondi al giro.
Sembra destinata a perdere il podio la vicentina, che proprio qui fa appello a tutta la sua grinta, dando fondo con coraggio alla forza che le è rimasta, sfoderando un 1.28.1 all’ultimo giro che le permette di mantenere il terzo gradino della classifica “Over600” e resistere al ritorno dell’avversaria.

Il dolore deve essere stato veramente insostenibile se è vero che all’arrivo viene letteralmente “tirata giù” dalla moto quasi in lacrime, incapace com’è di muoversi; le viene poi sfilato il casco e le vengono tolti i guanti, mentre si accascia nel “parco chiuso” ove stazionano le moto dopo la gara.
Poi, sorretta dai meccanici, si avvia verso la premiazione con un braccio tumefatto, su cui viene subito posto del ghiaccio.
Nel frattempo Samuela de Nardi ha completato la sua rimonta dopo la scorrettezza della Migout, riagguantandola all’ultimo giro e superandola prima della bandiera a scacchi, regalando all’Italia un altro primo posto.

Grande soddisfazione in casa Ducati per come è maturata la terza posizione di Paola Cazzola, completata dalla quinta posizione della brava compagna di squadra Chiara Valentini, autrice di una gara in continuo recupero che l’ha vista sfiorare la quarta piazza.

Ora per Paola un periodo di riposo in vista dell’impegno nel campionato italiano dove è in testa, a Magione il 29 maggio, contro una de Nardi in grande spolvero che tenterà sicuramente il sorpasso in classifica e , nel frattempo, viaggio ad Imola dall’impareggiabile Dottor Costa che la riceverà per cercare di rimettere in sesto il suo tendine malandato, con buone probabilità di riuscita, perché maschi o femmine che siano, rimane lui il vero “antidolorifico” dei piloti.

Maurizio Ottomano


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