G I U G N O 1 9 9 6
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SESTO POTERE
Prima di iniziare questo pezzo mi ero fatto la fotocopia di alcuni tra gli svariati articoli usciti con interviste a Bill Gates in previsione della prossima pubblicazione del suo nuovo giornale su Internet. Volevo cercare da essi lo spunto per spiegare secondo ragione, quindi basandomi su razionali argomentazioni, il perchè della opportunità di un giornale, un magazine, fatto solo per la "madre di tutte le reti". Però più ci penso e meno mi interessano i perchè degli altri, più ci penso e meno le ragioni di questa scelta mi appaiono esclusivamente razionali, più cerco dentro di me un perchè e sempre di più i perché di una scelta sfuggono al puro ragionamento. Abbiamo voluto realizzare il primo giornale italiano di politica, attualità, cultura solo su Internet, è vero, ma chissà se siamo veramente i primi e chissà se ci importa realmente esserlo ? Abbiamo pensato di arricchire la rete di contenuti, trasportando su di essa le nostre conoscenze, l'esperienza di giornalisti della carta stampata senza sapere realmente che cosa comporta questo cambiamento, confidando però in una rivalutazione della professione nel momento in cui, senza obbligo di stampa su carta e con la maggiore libertà di espressione resa possibile dal mezzo informatico, ci si può più soffermare esclusivamente su titoli e pezzi; abbiamo scommesso nella non vendita del giornale, nella sua messa interamente a disposizione del lettore che con il suo accedere alla pagina ci garantisce il passaggio del "banner" e della "manchette" pubblicitaria che permette al giornale di mantenersi; abbiamo infine investito in un futuro che probabilmente sarà diverso da quello che conosciamo e che, anche senza fare troppa fantascienza, imporrà di muoversi in modo alternativo per quanto riguarda l'informazione. Tutto cuore quindi? Tanto certamente, senza cuore una qualsiasi impresa non verrebbe mai neppure iniziata. Coraggio, intuizione ma anche obiettivi precisi e volontà di raggiungerli. Già la scelta del nome vuol essere indicativa: NAUTILUS, il sommergibile del capitano Nemo, personaggio quasi mitologico, alla ricerca, come Giasone e i suoi Argonauti, di una nuova età, di un vello d’oro forse perduto per sempre. Sulla rete dove si naviga, dove si toccano i siti, dove, surfisti, si vola sopra le onde da un luogo all'altro, ci proponiamo anche come palombari, viaggiatori sotto la superficie, dentro il mare dell'informazione, per approfondire e non solo, appena, per sfiorare.
Ecco quindi un periodico, un mensile per e sulla rete, che mantiene la propria periodicità su un solo argomento, quello di "Primo piano", in questo primo numero : "La secessione". Ogni mese ci saranno nuovi approfondimenti sui più diversi argomenti, si cercheranno i contributi di intellettuali, politici, giornalisti, scienziati giungendo a fornire, dell'argomento prescelto, una conoscenza se non esaustiva almento certamente la più completa e indipendente possibile. Le altre parti del giornale sono variabili, aggiornabili settimanalmente, quotidianamente e, anche perché no, di ora in ora. L'unico modo per stare sulla rete è quello di arricchirla di informazioni, di novità, di cultura, di elaborazioni. La rete che assume le connotazioni di un organismo complesso, che attraverso regole caotiche tende in primo luogo alla propria sopravvivenza, elimina chi unicamente la sfrutta strumentalmente senza fornirle risorse ed elaborazioni nuove. Pagine su internet esclusivamente di collegamenti con altre pagine internet possono servire a riordinare le idee a creare indici, diminuiscono entropia ma non arricchiscono. Quindi pagine nuove, argomenti freschi da immettere nel mondo ai più di 80 milioni di utenti che, attraverso oltre 350.000 calcolatori principali, sono collegati tra loro. Pagine di attualità, di politica, di cultura, di arte, di gastronomia, di moda, di giochi, di sport, di metereologia... Temi seri si mescolano ad argomenti più leggeri e se c'è qualche cosa di nuovo, nessun problema, la pagina aggiornata entra immediatamente in linea sostituendo la precedente arricchendo così ulteriormente quanto in circolazione.
La duttilità dello strumento è impressionante, liberati dal vincolo della stampa su carta, l'utente può comunque stampare quanto trova a video, si può curare molto la parte grafica, l'impaginazione, l'immagine, fornendo un prodotto ricco ma anche bello. Il giornale sarà in linea insieme anche ai suoi arretrati e la sua parte principale avrà scadenza mensile ma come già detto il suo aggiornamento non sarà mensile. Quando c'è la notizia, l'intervista, la valutazione arriverà puntuale l'aggiornamento. La "forma" giornale perde una delle sue caratteristiche principali, la periodicità, non diventerà mai vecchio, da buttare, visto che l'utente potrà sapere, fin dalla prima pagina, attraverso speciali indicazioni dove sono le novità e gli ultimi cambiamenti.
In rete un giornale va fatto così, ma questo è quello che pensiamo o il volerlo così non dipende solo da noi ? Mi piace credere che sia anche la rete, quell'entità che non si sa dove risieda ma che comunque gestisce complessi meccanismi decisionali, che impone certe condizioni. Noi dipendiamo da queste correnti. Il motore del nostro Nautilus può spingere in certe direzioni ma è troppo debole se si vuole opporre a quanto diviene patrimonio di tutti, flusso preciso che nasce dalla convergenza di milioni di singoli elementi analogici, liberi di pensare e parlare senza confini. E'la rete, lei stessa, non tanto chi inserisce in essa informazioni, contenuti, linee di ragionamento che detiene parte del "potere". Nessuno sulla rete è obbligato ad entrare in un sito determinato, nessuno è vincolato nei confronti di una posizione di un certo ragionamento o costretto a ricevere ciò che non vuole. Nella rete che tutto si muova in un’unica direzione è impossibile. Ad una voce fa da contrappunto un'altra voce, sempre. La carta stampata e la televisione: il quarto e il quinto potere sono già nella rete e possono e potranno dire la loro, hanno e avranno i loro spazi ma all'interno di nuove regole. Le nuove regole non le faranno però loro, verranno imposte da un nuovo soggetto, un superiore garante, la rete appunto: il sesto potere.
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