In questo numero un intervento
su:
In Italia la situazione istituzionale
religiosa è ancora pressochè ferma a quella di duemila
anni fa. Quella religiosa è una delle dominazioni culturali
che dura da più lungo tempo. Si potrebbe quasi credere
che tale dominio, tale dittatura religiosa del pensiero di un
uomo solo su molti esseri umani possa continuare per sempre. Eppure,
proprio in virtù di quel principio universale che dovrebbe
essere per primo insegnato da un organismo religioso e che asserisce,
senza timore di essere smentito da alcuno, che nulla è
eterno, le attuali religioni monoteistiche dovranno terminare
anch'esse e, data l'età e soprattutto considerate le grandi
trasformazioni sociali dei giorni nostri, essere oramai agli sgoccioli
come, del resto, molte altre obsolete istituzioni.
Non è pensabile infatti
che oggi, con lo sviluppo e la diffusione di mezzi in grado di
diffondere una cultura obiettiva e basata su criteri di indubbia
scientificità, possa sopravvivere a lungo una cultura basata
invece sul dogma, sarebbe a dire sul divieto di usare il proprio
cervello e la sua virtù più preziosa: la ragione.
C'è da dire, in effetti,
che in passato la scienza, ancora di strette vedute, non aveva
saputo trovare adeguati metodi di indagine che esplorassero diversi
fenomeni misteriosi (guarigioni miracolose, apparizioni, stelle
comete...) e questi, proprio in virtù della generale incapacità
di comprenderli, furono dichiarati sacri dagli organi religiosi
e pertanto di loro esclusiva pertinenza. Anche per questo motivo
le varie Chiese hanno potuto mantenere il loro predominio culturale,
continuando a far pascolare il proprio prensiero e quello altrui
all'interno di un dogma. Oggi, però, la scienza comincia
ad intravvedere cosa accade all'interno di quei fenomeni misteriosi
rimasti finora di pertinenza ecclesiale e comincia perfino a progettare
di riprodurli a comando, oltre che a spiegarli. Tutto questo,
naturalmente, spazzando via ogni più piccola traccia di
dogma ed usando abbondanti dosi di ragione e sperimentazione.
Fondamentalmente le funzioni,
gli scopi di una istituzione religiosa dovrebbero essere due:
- mantenere uniti i singoli
individui in maniera che essi divengano una società, e
questo con insegnamenti di ordine morale.
- avvicinare la mente di ognuno
a quel senso di sacro, di misterioso, di divino che traspare dalla
vita, e questo con riti atti a dirigere l'attenzione su temi universali.
Ebbene il primo scopo sta
venendo raggiunto, e con esiti ben superiori a quelli fin'ora
conosciuti, da valenti esperti nell'arte della psicologia e dei
rapporti interpersonali. Un vero e proprio movimento morale è
partito qualche tempo fa dagli Stati Uniti, dove è nato,
manco a dirlo, per fini commerciali: è stato dimostrato
a suon di bilanci consolidati che una azienda che si comporti
moralmente in maniera ineccepibile ha maggiori profitti, sul lungo
periodo, rispetto ad un'altra che si abbandoni a scorrettezze;
allo stesso tempo è stato dimostrato che una azienda dove
i dipendenti vanno d'amore e d'accordo e lavorano per uno scopo
comune sorpasserà facilmente qualsiasi concorrente. Questa
semplice ed allo stesso tempo potente presa di coscienza si sta
diffondendo velocemente, data la sua efficacia, anche in Europa
e, buona ultima (in virtù della sua posizione periferica
nel continente) anche in Italia. Ciò che maggiormente ci
entusiasma è però il fatto che dal mondo aziendale
questa coscienza si sta diffondendo anche all'esterno, nelle famiglie
dei lavoratori che hanno vissuto in prima persona i miglioramenti
avvenuti nel loro ambiente di lavoro e sono desiderosi di estenderli
a tutta la loro vita. Non ci vuol molto a capire che, proprio
in virtù dei successi che genera, questa conoscenza morale
evoluta, scientificamente impostata, si diffonderà in ogni
altro ambiente sociale, spodestando le varie chiese oggi in auge,
dato il valore approssimativo e superficiale del loro insegnamento,
dal ruolo di generatore di concordia ed unione sociale.
Anche l'altro grande scopo
delle chiese, avvicinarci tutti al senso di mistero, grandezza,
potenza e solennità della vita, sta ugualmente per essere
ricoperto, sempre con ben maggiore efficacia, dalla scienza. Sono
sotto gli occhi di tutti le innumerevoli, meravigliose scoperte
ed applicazioni scientifiche di esseri umani che usano il loro
cervello nella maniera più corretta: osservando, sperimentando
ed imparando. Già questo dovrebbe portarci a guardare agli
uomini di scienza come a potenti maghi, a grandi sacerdoti, a
dei discesi in terra, considerati gli autentici miracoli da loro
compiuti in ogni campo. Ma gli scienziati, i ricercatori sono
anche i più affascinati, fra noi esseri umani, dalla ricchezza,
dalla magnificenza come pure dall'inafferrabilità della
realtà. Proprio per questo essi facilmente sviluppano un
loro profondo senso di religiosità, di rispetto, di adorazione,
dapprima nei confronti dei fenomeni che studiano, estendendosi
poi tutto ciò anche alla vita considerata nella sua interezza.
Pensiamo ad esempio agli astronomi ed agli astronauti od, all'opposto
della scala delle misure, agli esploratori del mondo atomico,
i fisici nucleari. Pensiamo al misticismo che si sviluppa in molti
di loro, una volta superato un comprensibile disorientamento iniziale
davanti alle grandezze da loro considerate.
Ebbene: tutto ciò riconduce
alla scienza, con le forze unite di discipline umanistiche e matematiche,
dopo tanti secoli di oscurantismo della ragione, il diritto ed
il dovere di recuperare il ruolo di officiante delle sacre cerimonie
sociali, di progettare e condurre nuovi riti validi, comprensibili,
universali, scientificamente corretti e soprattutto sani, positivi,
in breve fondatamente utili.
Certo il passaggio della staffetta
non può avvenire oggi o domani. Ciò non di meno
il momento s'avvicina e bisogna cominciare a pensarci anzitempo,
preparando una calma e decisa trasformazione. Le croci ed altri
vecchi simboli scompariranno dagli usi comuni, mentre altri più
dolci e sereni (a cominciare dalla sfera, simbolo di universale,
matematica validità ed innanzitutto immagine della terra,
nostra grande madre), si affermeranno sulle architetture e nelle
nostre menti; dimenticate le antiche litanie, troveremo nuove
vigorose, liete, sensate invocazioni; la superstizione e l'ignoranza
lasceranno, piano piano, il posto alla comprensione ed alla conoscenza.
Danilo D'Antonio
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