[LIBRI]


L'ultimo Ayrton

 
Sono andato al Gran Premio di San Marino, nel maggio del '94 col solo pensiero di stare accanto al mio pilota preferito, Ayrton Senna. Lo avevo incontrato il giovedì prima della corsa a Padova, la mia città, dove aveva promosso una nuova bicicletta col suo marchio. Ero lì per il giornale per cui lavoro, Il Gazzettino di Venezia, ma rimasi affascinato dal suo carisma, che si esprimeva anche nel rispetto profondo per qualsiasi persona lo avvicinasse, grande o piccola che fosse.

Smessi i panni del cronista ho vissuto i tre giorni di Imola solo per lui. Ero il primo ad aspettarlo alla mattina al paddock quando arrivava e l'ultimo a vederlo la sera quando se ne andava. Ci salutavamo con un gesto della mano, timidi entrambi.

Il giorno della corsa, la mia prima dal vivo, quando il semaforo si è acceso il cuore mi è esploso per l'emozione. Vedevo le sue mani stringere il volante, immaginavo il viso contratto che coglieva il verde come uno sparo. Poi lui è partito davanti a tutti e l'ho seguito in quel passaggio sul rettilineo fino all'ultimo respiro... Quando è scomparso sulla curva mi sono voltato verso il televisore e l'incidente era già successo.

Da allora ho pensato che dovevo raccontare a chi lo amava quei pochi ma straordinari momenti passati con lui, perchè in quei giorni Ayrton sembrava aver moltiplicato la sua sensibilità.

Così è nato "L'ultimo Ayrton" il libro edito da Giorgio Nada di Milano nel quale descrivo gli ultimi quattro giorni di vita di questo pilota.

"Sei stato la stella più vicina fra tutte le stelle, questo libro è dedicato a tutti coloro che alzando gli occhi ti vedranno brillare per sempre nel cielo" sono le sue prime parole.

Il resto è la cronaca di un'emozione dove i tempi sul giro passano in secondo piano rispetto alla scoperta di un'umanità sconvolgente. Due ricordi su tutti. Nella fabbrica di biciclette di Padova quando già l'elicottero lo attendeva andò a dare la mano ad ognuna delle persone che lo attendevano fuori dal cancello. E ancora durante la conferenza stampa quando un giornalista australiano gli regalò un libro lui stette un attimo immobile, si frugò nelle tasche e lo ricambiò con uno stemmino.

Ho imparato molto da Senna, la sua sensibilità, l'amore per il suo lavoro, le iniziative di beneficenza accuratamente nascoste. Ne ho intravvisto le scintille nei suoi occhi.

Lo stesso mio sguardo ingenuo e stupito è quello di Dario Mitidieri, fotografo italiano che vive a Londra, incaricato dalla rivista inglese "Car magazine" di fotografare in bianco e nero il week end della Williams dentro i box.

Le parole e le immagini sembrano nate per stare assieme, sprigionando un lungo brivido. Il libro esce soltanto ora, quando tutti ha già scritto e detto tutto, quando molti lo hanno dimenticato. E' scritto per quelli che amavano Senna per l'uomo che era.



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