L'operetta a Palermo
Fedele alla sua tradizione
il Teatro Massimo di Palermo ha proposto, questa estate, al Teatro
di Verdura di Villa Castelnuovo l'operetta "AL CAVALLINO
BIANCO " di Ralph Benatzky in una edizione di grande rilievo.
Ralph Benatzky è ricordato
specialmente per questo lavoro ma la sua produzione è enorme
e comprende operette, musiche di scena, musiche per circa duecentocinquanta
film e circa cinquemila canzoni. Direttore d'orchestra del Kleines
Theater di Monaco e poi del cabaret Rideamus di Vienna collaborò
alla messa in scena dei lussuosi spettacoli di Charell alla Grosses
Schauspielhaus. Per una strana coincidenza Benaztky nacque in
Moravia a Moravskè Budejovice vicino ad un'osteria denominata
"Zum Weissen Roessl" (Al Cavallino Bianco). Principale
collaboratore di Benatzky fu Robert Stolz che può essere
considerato l'ultimo dei re del valzer. L'operetta "Al Cavallino
Bianco" ebbe la prima rappresentazione a Berlino l'8 novembre
1930 e può essere considerata come il ponte di passaggio
tra l'operetta classica, il successivo music hall e la rivista
musicale. Il lavoro di Benatzky quando apparve in Italia al teatro
lirico di Milano il 3 novembre 1931, fu presentato dalla critica
come lo "spettacolo dell'anno". La messa in scena era
dei fratelli Schwarz e tra gli interpreti sono da ricordare Milly
nella parte di Ottilia e Renato Rascel in quella di Sigismondo.
Il lavoro è di grande presa con la sua musica di alta qualità,
i ritmi ben scanditi, il dialogo e la recitazione di grande vivacità.
L'edizione palermitana dell'operetta
ha presentato due elementi di rilievo: il primo è stata
l'introduzione di tre canzoni che Einzi Stolz, la quinta delle
mogli del musicista austriaco, ha inviato al regista Filippo Crivelli
per inserirle appunto in questa edizione; mentre il secondo è
stata la variazione imposta per la figura del comico che deve
impersonare l'industriale veneziano Zanetto Pesamenole che accompagna
la moglie Nicoletta Pesamenole. La parte era destinata inizialmente
a Gino Bramieri, ma, dopo la scomparsa del grande attore il ruolo
è stato affidato a Lauretta Masiero.
L'edizione palermitana è
stata di grande prestigio; Filippo Crivelli ha creato una regia
di primissimo ordine muovendo con notevole scioltezza le grandi
masse e creando uno spettacolo vivo e spigliato.
Josepha è stata interpretata
con garbo e grande professionalità da Daniela Mazzucato
che ha recitato e cantato con spigliatezza, gusto e con giusta
misura; la sua vocalità è sempre di ottima qualità
e perfettamente adatta a questo tipo di personaggi. Alfonso Antoniozzi
ha disegnato un Leopoldo di rilievo con voce ben impostata ed
una recitazione misurata.
Un poco in ombra il personaggio
dell'avvocato di Luca Canonici. Da ricordare nei rispettivi ruoli
Peppe Barra, Edoardo Borioli e Lorenza Mario. Un discorso a parte
vale per Lauretta Masiero ed Ernesto Calindri.
La Masiero, nella parte di
Nicoletta Pesamenole, ha recitato con un brio ed una vivacità
davvero insuperabili ed ha interpretato il suo personaggio con
la grande professionalità che ha sempre dimostrato sulle
scene. Ernesto Calindri ha dato vita alla parte di Sua Altezza
Imperiale con il suo stile inconfondibile; un grande e sincero
applauso ha accolto la sua entrata in scena ed è stato
il giusto riconoscimento all'arte di questo intramontabile artista.
Karl Martin ha diretto con
sicurezza l'Orchestra del Teatro Massimo di Palermo. Molto belli
i costumi di Carlo Savi.
Gerlinde Dill ha usato al
completo il corpo di ballo del Massimo e si è avvalsa di
un gruppo di danzatori Folk del Tirolo, specialisti della famosa
"danza degli schiaffi" e creando una coreografia di
grande effetto.
Il folto pubblico ha decretato
giustamente un grande successo a questo spettacolo di grandissima
qualità.
Luciano Maggi
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