"Don
Pasquale" al Teatro Filarmonico di Verona
Nel 1842 Gaetano
Donizetti, all'età di quarantacinque anni, era già
all'apice della fama ed aveva conquistato Parigi, meta
ambita degli operisti di tutto il mondo, con "LES
MARTYRS", "LA FILLE DU REGIMENT", "LA
FAVORITE" e con l'edizione francese della
"LUCIA DI LAMMERMOOR".
Nel settembre del 1842 Donizetti era a Parigi per
allestire una ripresa della "LINDA DI
CHAMOUNIX" ed in quella occasione strinse un
contratto con Jules Janin, direttore del Théátre aux
Italiens per una nuova opera.
La scelta cadde su un libretto dell'Anelli intitolato
"SER MARCANTONIO", lavoro già sulle scene da
circa trent'anni ad opera di Stefano Pavesi e tratto a
sua volta da "THE SILENT WOMAN" di Ben Jonson.
Michele Accursi, giornalista amico di Donizetti e suo
agente a Parigi, si mise alla ricerca di un librettista e
furono scelti i fratelli Giovanni ed Agostino Ruffini,
esuli genovesi a Parigi dopo le sommosse del 1833 - '34.
Nell'autunno del 1842 Agostino Ruffini si trasferì ad
Edimburgo per cui il libretto fu effettivamente composto
da Giovanni Ruffini.
Gli interventi di Donizetti sul testo furono molto
pesanti tanto che il Ruffini, non riconoscendo più la
sua opera, si rifiutò di firmare il libretto che uscì
con la sigla M.A. che sta a significare Maestro Anonimo
(anche se in generale i poeti non si denominavano
Maestri) oppure le iniziali di Michele Accursi.
Donizetti impiegò tre mesi per la composizione della
partitura ricca di spunti melodici e di pagine di intensa
commozione e patetiticità; ne sono esempio l'entrata di
Ernesto al secondo atto con il famoso "solo"
della tromba ed il duetto Norina - Don Pasquale del terzo
atto culminante con lo schiaffo della giovane al vecchio
pretendente.
Don Pasquale andò in scena il 3 gennaio 1843 con un
formidabile quartetto costituito da Giulia Grisi,
Giovanni Mario (successore di Rubini come tenore
romantico), Antonio Tamburini e Luigi Lablache.
Nell'edizione veronese Don Pasquale
era Enzo Dara collaudatissimo in questa parte; si è
disimpegnato con la solita vis comica dando quella giusta
sfaccettatura al lato sentimentale.
Annarita Taliento ha impersonato Norina con freschezza ed
agilità vocale ed una eccellente presenza scenica; deve
però curare maggiormente il fraseggio ed eliminare
qualche asprezza nei suoni.
Roberto Servile ha ben caratterizzato il dottor Malatesta
senza cadere in eccessive esagerazioni.
Nella parte di Ernesto ha iniziato il tenore Raul Gimenez
ma alla fine del primo atto ha dovuto essere sostituito
dal presente Gregory Kunde; all'inizio dell'opera era
stato annunciato che Gimenez non era in buone condizioni
fisiche ma non si capisce perchè, essendo presente in
sala il sostituto , il cambio non sia avvenuto all'inizio
dello spettacolo.
Kunde si è disimpegnato abbastanza bene anche se
inizialmente, a voce fredda, si è trovato in
difficoltà.
Bruno Campanella ha diretto con ottimi risultati
l'orchestra dell'Ente Arena di Verona.
Sul piano visivo lo spettacolo è risultato molto bello
con la raffinata regia di Filippo Crivelli; le scene ed i
costumi erano di Savi.
Vivo successo da parte del pubblico che ha tributato
numerosi applausi a tutti gli artefici dello spettacolo.
Luciano Maggi
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