Sindaci,
supertreno e la marcia su Roma
Tra i
promotori della guerra santa anti-supertreno cè
Tito Ferretto, sindaco di Grisignano di Zocco, in
provincia di Vicenza. Delegato del coordinamento dei
sindaci, Ferretto è convinto che il progetto
dellAv per il suo Comune sia una vera jattura. E
assieme ai suoi cento colleghi è deciso a opporsi a quei
binari. Con una manifestazione davanti alla Camera dei
deputati
Sindaco
Ferretto, come è nato il grande accordo tra sindaci
contro il progetto dellAlta velocità?
Beh, verso metà settembre
dellanno scorso a Grisignano è nato un comitato
sullargomento. Cera la Fiera, durante alcuni
incontri si è parlato dei danni e degli indennizzi
conseguenti al passaggio della linea ferroviaria. Da lì
è nata la richiesta: "E ora che i sindaci si
facciano sentire" hanno detto. Così dopo qualche
tempo eravamo già 30 sindaci della tratta Milano-Venezia
uniti nella protesta. Adesso siamo già a 100 Comuni,
compresi quelli interessati dalla linea Torino-Milano e
Genova-Milano. Un bel numero, ma abbiamo la netta
sensazione che dietro allAlta velocità ci siano
giochi e interessi politici enormi. In fondo stiamo
parlando di un progetto da 110 mila miliardi...
Sembra di
capire che oggi, sui grandi progetti, un Comune non ha
gran voce in capitolo. Ma la Regione non può
intervenire?
Già, lei sarebbe il nostro
interlocutore diretto. Ma quando come coordinamento dei
sindaci ci siano rivolti a Venezia spiegandogli che
lAlta velocità ci porta solo guai e basta, ci
siamo sentiti dire "Voi volete fare i
protagonisti". Forse ci sono interessi anche lì.
Pensare che perfino in Europa stanno rivedendo le scelte
sui treni superveloci: Francia e Germania sono partite
molto prima di noi, basta pensare al Tgv, e adesso stanno
pensando se vale la pena continuare. Quello che colpisce
è che nessuno bada agli interessi delle persone, delle
comunità. Come per gli espropri: cè gente che si
è vista portare via i terreni nel 1965 e stanno ancora
aspettando lindennizzo. Tanto che adesso al nostro
movimento hanno aderito anche le associazioni degli
agricoltori (Cia, Coldiretti e Unione agricoltori: ndr).
E ci credo: vorrei vedere la reazione di chiunque ha una
casa o un terreno e si vede improvvisamente toccare
quello che magari è il lavoro di una vita.
Del treno
superveloce si contesta quasi tutto: i costi,
lutilità ma anche limpatto ambientale.
Allora facciamo un esempio: cosa succederebbe a
Grisignano se domani gli passasse accanto lAlta
velocità?
Succede che il Comune è destinato
a scomparire. Abbiamo già lautostrada, i camion
dellAzienda municipalizzata di Padova, il
metanodotto, le fognature intercomunali, una linea Fs
dismessa e a 300 metri dal municipio stanno costruendo un
sottopasso sulla statale per lA4. Non sappiamo
nemmeno quanto larga è la fascia che verrà
indennizzata: il progetto parla di 30 metri dai binari,
cioè niente visto che in Francia sono 200. Dicono anche
che metteranno le barriere antirumore. Ma la verità è
che nessuno vuole affrontare il problema ambientale.
Prendiamo lenergia elettrica che serve per un treno
ad alta velocità. Si tratta di linee speciali ad alta
tensione: se il Pendolino viaggia con 3 mila volt, a un
supertreno ne servono 25 mila. Sono campi elettrici
enormi, qui si parla della salute dei cittadini. E poi la
struttura necessaria è lennesima servitù che
passa dal paese. Per questo Grisignano potrebbe sparire.
Il ministro dei
trasporti Burlando ha detto che sul problema Alta
velocità è meglio pensarci sopra un attimo. Un passo
avanti? E voi sindaci cosa chiedete al governo?
Burlando ha anche detto
che "se un solo sindaco si oppone al progetto, ne terrò
conto". Vedremo. Ma il fatto è che giocano sul
tempo, sembra che tutto di debba fare presto. Invece noi
diciamo che prima di mettere in piedi un progetto così
grande ci devono dire quale è il rapporto
costi-benefici, insomma ci devono dire perché si fa,
lAlta velocità. E questo, finora, a noi non lo ha
mai spiegato nessuno. Insomma quello che chiediamo è di
ripensare tutto il progetto: il Nord in realtà non ha
bisogno dellalta velocità, un servizio che
servirebbe appena il 3 per cento della popolazione. Ma ha
bisogno di collegamenti rapidi tra i piccoli centri.
E se la vostra
protesta non servirà a niente come vi opporrete? Farete
come i produttori di latte che hanno bloccato le strade,
cercherete firme per un referendum?
Non so, cercheremo
soluzioni. Un referendum? Non cè tempo. Purtroppo
lAlta velocità è una iniziativa che ha già i
suoi anni. Comunque qualcosa faremo: il 20 marzo ci
troveremo tutti e 100 i sindaci con i rappresentanti
degli agricoltori a Roma, nella Sala cenacolo della
Camera dei deputati con tutti i ministri coinvolti nel
progetto. In fondo se è vero che ognuno di noi sindaci
ha lappoggio di qualche migliaio di cittadini,
portiamo in Parlamento la voce di mezzo milione di
persone...
a.m.
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