Dini,
operazione fiducia
Mentre
la responsabile della Sanità Rosy Bindi versa qualche
lacrima e porta la solidarietà del governo, il
sottosegretario agli Esteri Patrizia Toia cerca di
difendere loperato della Farnesina dagli attacchi
della famiglia di Milena: "I parenti della ragazza
ci giudicano assenti, ma non abbandoneremo le indagini,
ricostruiremo i fatti e chiederemo una rogatoria per
seguire gli interrogatori".
Le è anche scappata
qualche lacrima, durante la messa. Ma da quella spinosa
vicenda di Milena, scomparsa e ritrovata dopo 16 mesi,
lei, il ministro della Sanità Rosy Bindi presente ai
funerali, si chiama fuori. Era presente "in nome del
ministro Dini" e "in segno di partecipazione e
solidarietà" verso la famiglia, dice uscendo dalla
chiesa. "La famiglia vuole fatti? La voglia di
conoscere i fatti e la verità non è solo della
famiglia. E la presenza dellonorevole Pozza Tasca
vicino alla famiglia è un segnale che lattenzione
attorno ai parenti non è mai mancata". Amen.
E molto più
difficile la posizione di Patrizia Toia, sottosegretario
agli Esteri. Mentre cammina verso il cimitero deve
difendere loperato del ministero, accusato dalla
famiglia di totale inerzia se non quasi di cedimento di
fronte alle reticenti autorità tunisine. "Non
lasceremo perdere la vicenda senza altre iniziative -
dice - Certo lattività del ministero può essere
insufficiente agli occhi della famiglia, ma andremo
avanti, là in Tunisia linchiesta è ancora
aperta".
Ma se per i Bianchi il
dicastero di Dini non ha fatto niente fino ad ora,
perché dovrebbero credere che si muoverà adesso?
Patrizia Toia cerca appigli: "Faremo una
ricostruzione dei fatti, la relazione del funzionario che
segue il caso sarà consegnata al magistrato. La
rogatoria? Penseremo anche a questo passo, quantomeno per
assistere agli interrogatori degli imputati".
Per districarsi in una
situazione non proprio facile le scappa anche la frase
infelice: "Dovete capire, anche la lingua per noi
non è facile...". Come dire che il ministero degli
Esteri della settima potenza industriale del mondo va in
tilt perché non trova un traduttore di tunisino. Insomma
anche dove non cè la volontà di ostacolare, a
complicare le cose cè anche lapprossimazione
tutta italica.
Qualche promessa ad ogni
modo il sottosegretario lha fatta: la ricostruzione
dei fatti, linteressamento del magistrato, la
rogatoria. Difficile adesso fare dietrofront: Bertillo e
Gilda Bianchi, bontà loro, hanno buona memoria.
a.m.
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