Che
bello sguardo, ha lo zoom
Un
gruppo di ricercatori usa ha inventato una
mini-telecamera incastrata sopra gli occhiali che mette a
fuoco le lenti automaticamente. La "Ocutech"
permetterà così a milioni di persone parzialmente
cieche di riconoscere il volto delle persone, leggere
alla lavagna, guidare la macchina. E vedere finalmente
come è fatto il mondo che li circonda
A vederli sembrano dei
maniaci della realtà virtuale. Così maniaci da portarsi
sempre dietro lo speciale visore con tanto di occhiali.
In realtà per molte persone affette da semi-cecità,
linvenzione di alcuni ricercatori della Carolina
del Nord può significare il ritorno alla normalità.
Grazie ad unidea, come spesso succede, più
semplice di quanto non si creda: se locchio malato
non riesce a mettere a fuoco gli oggetti, è il
principio, allora mettiamo a fuoco gli occhiali.
Per riuscire
nellimpresa Henry Greene, professore di
oftalmologia allUniversity of North Carolina della
Chapel Hill School of Medicine, ha lavorato per anni con
lingegnere Robert Beadles e con un inventore, Russ
Pekar. Risultato: una specie di mini-telecamera hi-tech
con loculare azionato dal più piccolo micro-motore
esistente al mondo, incastrata sopra dei normali
occhiali. I benefici, per milioni di ipo-vedenti, sono
notevoli: invece di usare telescopi per vedere la lavagna
a scuola o guardare la tv da 20 centimetri di distanza
come oggi sono costretti a fare, potranno finalmente
osservare il mondo che li circonda come tutti gli altri.
Qualche esempio: Jenna
Meck, 21 anni, è nata con un distacco di retina
allocchio sinistro e una fissurazione anomala nel
destro. Insomma è quasi cieca: a scuola per seguire le
lezioni deve usare un telescopio (da lontano) e una lente
dingrandimento (da vicino), e solo con
locchio destro. Il viso delle persone non sapeva
neanche cosa fosse, così come molti altri oggetti. Poi
ha provato lOcutech Ves Autofocus Telescope di
Greene e soci, e sembra rinata: "E un grande
aiuto - dice - Sta cambiando la mia vita". Ora legge
la lavagna, sa che volto hanno suo padre e sua madre e
riconosce i compagni di scuola. Stesso entusiasmo da
"rinascita" per Tom Vernasco, 29 anni,
semi-cieco dalla nascita: "Con la mini-telecamera
sugli occhiali ora posso guidare e vado a fare la spesa
da solo". Thomas Aldridge, 72 anni, è diventato
cieco negli ultimi dieci anni a causa di una
degenerazione maculare progressiva. Per guardare la tv
Aldridge doveva sedersi a non più di 60 centimetri dallo
schermo. E non poteva nemmeno divertirsi quando dava da
mangiare a uccellini e scoiattoli fuori dalla finestra
perché non li vedeva. "Ora poterli finalmente
guardare è diventata la gioia della mia vita. Non
saranno gli occhiali risolutivi per tutti, ma per alcuni
come me sono un vero miracolo".
In sintesi lOcutech
funziona in base al riflesso di un raggio infrarosso
inviato sugli oggetti o persone che ha davanti (quelli
cioè che guarda chi indossa gli occhiali). Il raggio
comanda poi il movimento del micro-motore che mette a
fuoco le lenti quasi in tempo reale grazie ad un
microchip. Per ovviare al problema del ridotto campo
visivo, loculare del telescopio è dotato di una
lente dingrandimento. In questo modo non cè
più bisogno di cercare sempre la giusta distanza dagli
oggetti, o magari tenerli appiccicati al naso. Il tutto
pesa circa 75 grammi.
Per ora si può usare solo
con un occhio, ma i ricercatori stanno lavorando alla
versione binoculare. Prezzo della telecamera-occhiale: 3
mila dollari (circa 4 milioni e mezzo), lo sviluppo del
progetto finanziato dal National Institute of Health e
dal ministero della Sanità del Canada è costato finora
1 miliardo e 600 milioni di lire. Greene comunque è già
soddisfatto: "Sappiamo che non serve per risolvere
tutti i casi di cecità parziale. Ma siamo anche sicuri
che migliorerà la vita a moltissime persone".
Alessandro Mognon
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