Le donne nellarte (7)
The Dada
invaders
A
NewYork una mostra sul dadaismo offre lo spunto per
parlare di alcune donne che, autonomamente o come
compagne di altri artisti, hanno partecipato ai grandi
momenti dellarte contemporanea. Una serie di figure
spesso in secondo piano ma a volte protagoniste: dalla
ultracentenaria pittrice Beatrice Wood ai collages della
berlinese Hannah Hoch, dalle danze comportamentaliste di
Emmy Hennings fino alle scenografie della svizzera Sophie
Tauber
Una attesissima mostra al
Whitney Museum di New York dal titolo di suggestione
fantascientifica "Dada invades New York", ci
offre unulteriore occasione per parlare di donne
artiste. Si tratta, come al solito, di pittrici compagne,
mogli, amiche di pittori e, come nel caso della
longevissima Beatrice Wood (vispa e vivente,
vecchia fanciulla di 104 anni), anche di unartista
che i mariti, i compagni e gli amanti li ha, come si suol
dire, "seppelliti tutti". Il che può
dimostrare, tra laltro, che larte fa bene
alla salute.
Anche Beatrice Wood, per la verità, fu compagna: dello
scrittore H.Pierre Roché (famoso autore
dellindimenticabile "Jiles e Jim") e
anche di uno dei protagonisti dellavventura Dada,
Marcel Duchamp, inventore dei "ready-made" e
della riflessione sulla "morte dellarte".
Beatrice, che aveva partecipato negli anni tra il 1915 e
il 1917 agli eventi più eclatanti del dadaismo
newyorkese, sta attualmente completando un diario che
raccoglie sia le esperienze di allora, che gli eventi e
le storie dei personaggi sul palcoscenico dellarte
dagli anni seguenti fino ad oggi.
Hannah Höch è,
invece, europea, studia a Berlino ed entra a far parte
del gruppo dadaista berlinese quando questo vi tiene la sua prima mostra, nel 1919. Essa
comincia a sperimentare materiali e tecniche nuove,
approfondendo le potenzialità del fotomontaggio e del
collage, dai quali ottiene originali espressioni in opere
dallo spirito ironico e vagamente dissacratorio, come:
"Taglio con coltello da cucina" ,
del 1919, ora agli Staatliche Museen di
Berlino. Queste sue sovrapposizioni di vari materiali
continuano anche negli anni successivi, e se ne ha un
esempio in : "Meine hause pruche",
del 1922 o "Mutter",
del 1930.
Il 1° febbraio del 1916, mentre era in pieno corso la
battaglia di Verdun e i macelli della guerra mondiale, a
Zurigo è nuovamente una protagonista femminile, Emmy
Hennings, che, assieme al poeta e drammaturgo Ugo
Ball (con lei nella foto), fonda a Zurigo quello che
diverrà il rifugio mentale degli intellettuali berlinesi
e monacensi: il "Cabaret Voltaire", la prima
cellula dadaista zurighese. Hugo Ball è un disertore,
drammaturgo, amante di Nietzsche, Emmy una cantante,
ballerina, poetessa che interpreta con le parole e il
corpo le necessità espressive di una generazione che sta
per essere schiacciata e travolta dalla violenza umana e
dalla follia della guerra. Antesignana dellarte
Comportamentalista, che passa dalloggetto
allazione, dallimpiego di materiali durevoli
allesperienza di situazioni effimere, e dello
Happening, Emmy Hennings danza e recita il disagio
esistenziale, sperimentando, sera dopo sera, nel laboratorio
creativo del Cabaret Voltaire il medesimo polimorfismo
delle realizzazioni artistiche dei suoi compagni artisti
che, oltre ad Hugo Ball, sono Marcel Janco, Richard
Huelsenbeck, Tristan Tzara e Hans Arp. Qui costoro
inventavano una pratica collettiva ogni giorno diversa,
con il divieto assoluto di un programma. Era
"unorchestra di sei strumenti. Ciascuno
suonava il suo strumento, cioè se stesso". Ai sei
era accanto unaltra interprete di Dada, Sophie
Täuber, unica svizzera del gruppo, ballerina
anche lei, e poi artista esperta in arazzi, in
scenografie, in costumi. Giunta a Zurigo nel 1915, con il
suo compagno Hans Arp, rimarrà con il gruppo fino alla
fine della guerra, insegnando alla scuola di arti e
mestieri, tenendo corsi sui tessuti e sperimentando con
Arp (che sposerà nel 1921) ogni tipo di tecnica e
materiale, traendo dai disegni del marito interessanti
tessiture, come "Simmetria patetica",
ora al Museo Nazionale dArte Moderna al Centre
Pompidou di Parigi o "Composizione orizzontale
verticale" , del 1917. Con lui e con Theo
Van Doesburg, realizzerà più tardi, nel 1926, la famosa
(e oggi distrutta) decorazione neoplastica del ristorante
Aubette di Strasburgo. Lesperienza Dada era già
storicamente conclusa quando, negli anni Trenta, le sue
ricerche artistiche presero la direzione
dellastrattismo di Abstraction-Création.
Giovanna Grossato
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