MUSICA - Maggio 1997

GRANDE SUCCESSO DI NABUCCO AL TEATRO MASSIMO BELLINI DI CATANIA

In una autobiografia di Verdi, relativamente a Nabucco, si legge: "con quest'opera si può dire veramente che ebbe inizio la mia carriera artistica".

Ciò risponde alla realtà perché le due opere precedenti cioè "OBERTO CONTE DI SAN BONIFACIO" e "UN GIORNO DI REGNO" conobbero la prima un modesto successo e la seconda un fiasco assoluto; Verdi dopo questo smacco non voleva più comporre musica ma fu il Merelli, impresario del Teatro alla Scala, che gli mise a forza in tasca il libretto di "NABUCCO" approntato da Temistocle Solera e lo rincuorò affinché non tralasciasse il cammino intrapreso.

Verdi lesse febbrilmente il libretto e fu così colpito da questo dramma di popolo e dai sentimenti dei personaggi che si mise prontamente al lavoro.

Il Maestro, dopo le negative esperienze delle precedenti composizioni, era ben consapevole che il successo di un'opera dipende dalla musica ma anche dal testo e quindi tormentò il Solera chiedendo numerosi cambiamenti e vari furono gli scontri con il librettista, di carattere piuttosto indolente.

E' noto l'episodio col quale nacque quella bellisima pagina che è la profezia di Zaccaria.

Solera dopo il coro "và pensiero" col quale gli ebrei lamentano il loro stato di schiavitù aveva posto un duetto d'amore tra Fenena ed Ismaele; a Verdi tale duetto non piaceva perché raffreddava l'azione e chiese a Solera di scrivere una pagina per la parte di Zaccaria.

Conoscendo la proverbiale lentezza del librettista Verdi lo rinchiuse in una stanza, gli diede in mano la Bibbia affinché si ispirasse e non lo liberò finché il pezzo non fu scritto.

Nabucco si può considerare come un grande affresco corale entro il quale si muovono i personaggi e si concretano i loro sentimenti; di grandissimo rilievo sono specialmente le figure di Nabucco e di Abigaille, il primo ha dei momenti fieri nel primo atto ma poi nel finale del secondo atto e nel terzo il suo accento diviene accorato e dolorante per culminare nella grande preghiera dell'ultimo atto.

Abigaille è un personaggio nuovo con la sua disumana ambizione e la sua ferrea volontà di spezzare il ruolo di schiava e calpestare i diritti altrui.

Anche Fenena, Ismaele e Zaccaria hanno delle pagine di grande ispirazione.

nabuc1Nabucco ebbe la prima rappresentazione al Teatro alla Scala il 9 marzo del 1842 con interpreti il baritono Ronconi nella parte del protagonista, la Strepponi come Abigaille, Miraglia come Ismaele, De Rivis come Zaccaria e Bellinzaghi nel ruolo di Fenena.

Il successo fu trionfale ma si ebbero solo otto repliche; l'opera, ripresa nella stagione primaverile, entusiasmò a tal punto il pubblico che Nabucco tenne il cartellone per cinquantasette sere.

In queste recite la Strepponi sulla via di un rapido declino fu sostituita dalla De Giuli.

Lo spettacolo catanese è stato di grande rilevanza.

nabucDaniel Oren ha diretto l'Orchestra del Teatro Massino Bellini di Catania con grande energia, ricavando una perfezione di suono e sottolineando la partitura in tutti i particolari; ne è risultato così una direzione appassionata e veramente di grande statura.

Nabucco è stato Leo Nucci che con la sua voce calda e ben timbrata ha dato il giusto risalto alla figura del protagonista riconfermandosi ancora una volta baritono verdiano per eccellenza.

Ghena Dimitrova ha fornito un'ottima interpretazione del personaggio di Abigaille; voce timbratissima e perfettamente a suo agio in tutte le difficoltà disseminate nella sua parte.

Molto bene la Fenena di Susanna Anselmi e l'Ismaele di Nazzareno Antinori.

Una particolare menzione merita il coro istruito dal Maestro Nicola Luisotti che ha dovuto bissare il coro "và pensiero".

Pubblico entusiasta e che ha gremito il teatro nell'arco di tutte le repliche.

Luciano Maggi