Index POLITICA - Maggio 1997


Nordest, prove tecniche di ambasciata

E’ il primo esempio in Italia. A volerlo è stato il presidente della Giunta regionale Galan che ha nominato un "dirigente dell’ufficio di rappresentanza della Regione Veneto presso la Comunità europea". Destinazione: Bruxelles. Scopo: fare da tramite per tre anni a tempo pieno tra le politiche comunitarie e le realtà economiche e culturali venete. Insomma una lobby regionale in Europa. Ecco chi è e cosa dovrà inventarsi il neonato "ambasciatore del Veneto" in Belgio

Un’ambasciatore? Ma no, quello lo può nominare solo uno Stato. Magari un lobbista in versione regionale? Per carità, sembra un po’ riduttivo, e poi qui c’è un’incarico pubblico. I primi passi ufficiali della bossiana Repubblica di Padania, già nata senza che se ne sia accorto nessuno? No, sembra una barzelletta. Allora cosa andrà a fare per tre anni a Bruxelles il misterioso e neonato "dirigente dell’ufficio di rappresentanza della Regione Veneto presso la Comunità europea", primo esempio in Italia di questo genere e fortemente voluto dal presidente della Giunta regionale Giancarlo Galan? Gianni Martini, 42 anni, avvocato civilista padovano, sposato con due figli, sorride e sospira. Perché è lui il misterioso e neonato "ambasciatore del Veneto" e deve spiegare cos’è questa strana avventura che lo aspetta; perché deve fare le valige in tutta fretta e trovarsi casa in Belgio; e perché deve cominciare a stringere, partendo praticamente da zero, la fitta rete di rapporti e contatti politico-economici che ogni buon "diplomatico", anche se in versione locale, deve avere.

Il Veneto è la prima Regione italiana ad inaugurare una lobby ufficiale in versione europea. Perché se non è una lobby cos’è questo Ufficio di rappresentanza del Veneto?

Un grande progetto per far si che il Veneto sia presente vicino alla Commissione della Comunità europea - spiega Martini - Saremo in due, io e un collaboratore, a rappresentare la Regione. Un’avventura, ad ogni modo. Ma in senso positivo: dobbiamo recuperare i moltissimi anni persi, altre zone d’Europa sono là da anni, come la Baviera. Insomma abbiamo alle spalle ritardi cronici.

Va bene, ma cosa andate a fare esattamente a Bruxelles? Mica è tanto chiaro...

Beh, intanto essere presenti. Poi organizzare: lo scopo è quello di raccogliere e curare una serie di contatti e informazioni che potranno essere utili alle nostre realtà economiche e culturali. Comunque non solo affari e rapporti aziendali, ma come si diceva anche materie culturali.

Facciamo qualche esempio?

Intanto ci sono da migliorare i fondi strutturali. Come l’agricoltura, la pesca, le zone industrializzate con poca competitività. Ci sono dei progetti che possono interessare anche le regioni. Ma anche altre operazioni: i rapporti con l’Est europeo, che per noi ha grande importanza; quelli, soprattutto economici, tra il Nordest e le nazioni emergenti. Poi gli aspetti sociali e culturali.

Avvocato Martini, ancora non è chiarissimo
che lavoro andrà a fare...

Diciamo che dobbiamo creare prima di tutto un ufficio, poi stabilire tutta una serie di contatti e rapporti professionali con chi lavora nelle commissioni della Comunità europea, rapporti molto attenti. Prima qualsiasi iniziativa, discussione o decisione passiva dal corpo diplomatico di Roma...

Insomma dovrà offrire qualche cena a segretari, consiglieri, deputati della Comunità europea e via dicendo?

Ma no, niente cene. Ho già qualche contatto. Saranno relazioni quotidiane e professionali, in fondo è questo il grande obbiettivo e probabilmente il segreto per riuscire. Bisogna tenere presente che già grandi aziende e perfino ospedali di altri paesi europei sono presenti a Bruxelles. Perché seguono da vicino le politiche sociali e sanitarie. E’ un po’ quello che vuole fare la regione Veneto con questa sua rappresentanza

Insomma una lobby, anche se non ufficialmente. Una curiosità: perché Galan ha scelto lei?

Mah, ero già conosciuto da alcune persone in ambito regionale e mi hanno chiesto la disponibilità a tentare l’avventura. E poi come avvocato civilista ho fatto la tesi su problemi di diritto comunitario, mi sono sempre interessato a questa materia. Il contratto? Tre anni a tempo pieno, dovrò abbandonare ogni altra attività. Quanto mi danno? Beh, lasciamo stare. Intanto dovrò cambiare cellulare e prendermi un Gsm: quello che ho adesso non funziona fuori dall’Italia...

Alessandro Mognon