APPUNTAMENTI
DARTE IN EUROPA
VENEZIA
Lo splendido spazio
espositivo della Querini Stampalia ospita dal 12 aprile "Dipinti
e Collages" di Arturo Carmassi. Le cinquantatrè
opere, organizzate in modo molto suggestivo dai curatori
della mostra Luca Baldin e Chiara Bertola che sono anche
autori di testi del catalogo, insieme a Busetto, Manciet
e Alibrandi, sono in gran parte costituite da elementi
materici che si compongono in forme indeterminate.
Tuttavia i titoli ne definiscono e circoscrivono le
circostanze e li trasformano in brani di storie
intensamente vissute o sognate, tappe un viaggio
esistenziale da ripercorrere a ritroso. Corde, legni
abbandonati dalla marea, brandelli di juta, sabbia, segni
del tempo . I colori, pochissimi, sembrano, invece, molti perché anche il bianco e il
nero esplodono in mille sfumature generate da
avvallamenti, pieghe e rugosità, producendosi in
virtuosismi inaspettati. Limpressione generale,
appassionante, gioiosa, cruenta, pacata, selvaggia e
sapiente insieme, che le opere lasciano nello spettatore,
a visita conclusa, può essere rivissuta sfogliando il
catalogo (ed. Il Ponte) in cui le ottime riproduzoni sono
corredate da interessanti articoli. Ne sono autori,
assieme a Baldin e Bertola, anche Busetto, Alibrandi e
Bernard Manciet, quel "poete occitan" cui
Carmassi dedica una sua opera .
TORINO
A Palazzo Bricherasio, sede della omonima
Fondazione, un ricco percorso tematico testimonia il
legame profondo che ha legato lopera di parecchi
importanti artisti al Mediterraneo, inteso non solo come
luogo, ma anche e soprattutto come mito passato e
presente. "Luci del Mediterraneo"
raccoglie opere di pittori soprattutto italiani, francesi
e spagnoli o che, pur di diversa nazionalità come Ernst
o De Staël, nel Mito Mediterraneo si sono naturalizzati.
La rassegna ospita più di centotrenta opere (di artisti
quali Balla, Bernard, Bonnard, Braque, Carrà, Casorati,
Courbet, De Chirico, De Pisis, Delacrix, Denis, Dufy,
Fontana, Guttuso, Klee, Martini, Matisse, Mirò, Monet,
Picasso, Savinio, Sironi, Soutine, Tàpies) che si
susseguono affascinanti come sorprese di sala in sala. Se
i soggetti dei dipinti sono riferibili allunico
grande spazio che è il Mediterraneo, alcune delle opere
giungono relativamente da lontano nel tempo. Una sezione
della mostra è infatti dedicata ai
"Precursori", artisti a cavallo tra Ottocento e
Novecento. Tuttavia il filo che li tiene uniti alla
contemporaneità è quello di sempre, lo stesso che lega
Fidia alle ultime esperienze di oggi. Il filo
dellarte che, in questo caso, è anche più tenace,
intessuto comè di simboli e di metafore.
MILANO
La provincia di Milano con la Fondazione
Mazzotta presentano, alla sede della Fondazione a Foro
Buonaparte, la più ampia retrospettiva dedicata al
pittore Otto Dix che sia mai stata allestita in
Italia. Il pittore, protagonista con M.Beckmann e G.Grosz
di quella frangia espressionista detta Neue
Sachlichkeit, è famoso per le sue descrizioni lucide e
spietate dei disastri, delle miserie della guerra. Nella
esposizione milanese, e che è stata curata da
Johann-Karl Schmidt, direttore della Galerie der Stadt
Stuttgart, tra più di cento sono presenti anche opere di
Dix che illustrano, con la stessa acutezza spesso
impietosa e comunque mai condiscendente, scene di vita
quotidiana e straordinari intensi ritratti.
MESTRE-WIEN- KRAKOW
Sono i luoghi dellitinerario della
mostra personale di Laura Stocco "Muri".
Una sorta di delicate tele che ricordano le trasparenze
giapponiste dei kakemono e, in ugual misura,
lassoluto rigore formale ad una dimensione della
figuratività bizantina.
Fresca, rasserenante,
nitida la testura pittorica di queste tele della Stocco
offre un rifugio senza pretesti al frastuono vociferante
del mondo, con la sua geometria tenue e luminosa di una
semplicità primigenia.
RADOM (Polonia)
Al Museo dArte
Contemporanea di Radom si inaugura il 13 giugno
la mostra di opere grafiche di Vladimiro Elvieri,
"Graffiti per Gombrowicz",
nellambito delle celebrazioni del 3° Festival
Internazionale che la città dedica al grande maestro
polacco. Lo scrittore, Witold Gombrowicz nato a
Masloszyce nel 1904, fu al centro della vita
intellettuale polacca negli Anni Trenta e ottenne
riconoscimenti mondiali nel campo della narrativa e della
produzione teatrale. Il romanzo "Cosmos",
infatti, con cui vinse nel 1967 il premio internazionale di letteratura,
porta alle estreme conseguenze il caratteristico
linguaggio dello scrittore, incisivo e selvaggio,
accentuando ed esasperando il suo individualismo aspro e
beffardo. La ricerca linguistica di Witold Gombrowicz
trova nellopera di Elvieri una singolare e
straordinaria rispondenza, un "parallelismo
trans-figurale". Benchè i due artisti siano lontani
tra loro sia nel tempo sia nello spazio, lincisore
individua e riconosce nellopera dello scrittore un
puntuale riferimento. Lo testimoniano, ad esempio, i
disegni luminosi e graffiti su cibachrome
"BERG" e "CONNESSIONI" , tratti dalla
serie Cosmo, del 1996. Ma, come ben evidenzia il
critico e filosofo dellarte Dino Formaggio
nellintroduzione al catalogo, non si tratta di una
"interpretazione passiva...anche quando segnano un
riferimento preciso ad unopera o ad una pagina, ad
un volto, ma dellincontro delle forme
di ciascuno dei due nelle forme spirituali ed espressive
dellaltro". Quando, nel tormentato1968, un
anno prima della morte, Gombrowicz proclamava la
consunzione e il deterioramento della forma, Elvieri
diciottenne, nella sua entusiastica ed inesausta ricerca
(che ancor oggi è la cifra riconoscibile del suo fare
artistico), lottava "contro la fossilizzazione e la
morte delle forme". Si comprende come, a distanza di
anni, Elvieri possa definire come proprio
"autoritratto" la realizzazione di questi 28
fogli nati dal dialogo con lopera letteraria di
Witold Gombrowicz e a lui oggi dedicate.
Giovanna Grossato
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